Aumentano i bambini obesi

Nelle aree rurali i bambini sovrappeso sono circa il 5,5 percento, ma il numero è in aumento in tutto il Paese (Foto: Itar Tass)

Nelle aree rurali i bambini sovrappeso sono circa il 5,5 percento, ma il numero è in aumento in tutto il Paese (Foto: Itar Tass)

Gli studenti russi non entrano più nelle proprie uniformi scolastiche. Negli ultimi dieci anni, stando agli esperti, i giovani russi si sarebbero appesantiti soprattutto a causa dei cambiamenti nello stile di vita e nella qualità del cibo

Gli studenti russi non entrano più nelle proprie uniformi scolastiche. Negli ultimi dieci anni, secondo gli esperti, i bambini russi si sarebbero appesantiti. Alla base di questo fenomeno ci sarebbero dei cambiamenti nello stile di vita e nella qualità del cibo, che si sommano alla scarsa attenzione da parte dei genitori.

Cioccolato al posto delle minestre

Benché suo figlio abbia iniziato ad andare a scuola quest’anno, Natalya non è mai stata nella mensa scolastica e non è particolarmente interessata a sapere cosa viene servito al figlio per pranzo. Il video promozionale della scuola assicurava che il cibo della mensa sarebbe stato più che accettabile: polpette, purea di patate, salsicce. “Mio figlio si lamenta che il cibo della mensa non gli piace”, afferma Natalya. “La scuola gli propone un pasto completo di tre portate; la prima colazione è gratuita, mentre il pranzo costa novantacinque rubli (circa tre dollari). E anche se io gli preparo comunque qualsiasi cosa mi chieda: dei panini, un tortino di frutta secca o uno yogurt. Ma lui a scuola compra tavolette di cioccolata e bottiglie di tè freddo”. Benché Natalya sospetti che il figlio stia semplicemente facendo dei capricci, lo asseconda ugualmente.

Fast food, la crociata
del Ministero della Salute

Confrontando i dati a loro disposizione, i produttori di uniformi scolastiche hanno scoperto che circa il dieci percento degli studenti non entra più nelle taglie che dal 2000 venivano confezionate in base a misure standard: oggi gli studenti sono più grossi e più tondi. E il fenomeno riguarda più i maschi che le femmine. Stando ai ricercatori russi, il problema dell’obesità tra i bambini di età scolare non avrebbe ancora raggiunto livelli catastrofici, anche se è innegabile che vi sia in atto una tendenza negativa. “Nelle aree rurali i bambini sovrappeso sono circa il 5,5 percento, ma il loro numero è in aumento in tutto il Paese”, afferma Yuliya Zotova, professoressa di endocrinologia.

La nutrizionista Yelena Solomatina è d’accordo con lei: oggi i bambini in sovrappeso sono ben più numerosi che un tempo, e il loro peso continua ad aumentare. Solomatina attribuisce il fenomeno a diversi fattori, e in particolare alla struttura del cibo: i bambini consumano molti prodotti che contengono additivi, conservanti e una quantità eccessiva di zucchero. “La maggiore difficoltà sta nel fatto che meno un prodotto è naturale, più è difficile digerirlo e maggiore è la quantità di residui che lascia nel nostro organismo. I produttori di merendine e i pubblicitari escogitano delle confezioni sempre più invitanti per attrarre i ragazzi e indurli a chiedere ai propri genitori di comprare loro quei prodotti − dei quali il loro organismo non ha alcun bisogno. Oggi gli alimenti di questo tipo sono molto più numerosi rispetto a un tempo”, fa notare Solomatina.

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La nutrizionista spiega che per far fronte allo stress il nostro organismo ha bisogno di micronutrienti e vitamine più utili, che possono essere ricavati solo da cibi sani e non dai dolciumi. “I dolci offrono un sollievo solo teorico, ma sovraccaricano di zuccheri l’organismo. Le papille gustative si desensibilizzano e il corpo esige altri zuccheri, il che inevitabilmente si traduce in un aumento di peso”. Inoltre, dal momento che i bambini sviluppano delle abitudini più facilmente rispetto ai grandi, simili dinamiche una volta innestate permangono nell’età adulta. Un altro fattore che contribuisce al sovrappeso dei giovanissimi è la mancanza di esercizio fisico. “La nuova generazione preferisce giocare a calcio sul computer anziché su un vero e proprio campetto”, conclude Solomatina.

Il problema dei genitori

Marina Apletayeva, allergologa e immunologa, fa notare che la responsabilità del peso di un bambino è dei suoi genitori, che dovrebbero fare attenzione a ciò che mangia la loro prole. “Persino i pasti che vengono serviti nelle scuole consistono spesso in pietanze preparate altrove e precotte, che la mensa scolastica si limita semplicemente a riscaldare. Non tutte le scuole offrono una seconda colazione o un vero e proprio pranzo. E con i genitori che riempiono i cestini dei figli con panini, patatine, merendine, etc., i piccoli non capiscono cosa è sano e cosa non lo è. Per tutti questi motivi i bambini finiscono per consumare la maggior parte delle calorie di pomeriggio e di sera, quando il loro organismo tende ad accumulare energie − e quindi ingrassano”. “Almeno”, aggiunge la nutrizionista, “le scuole hanno eliminato le macchinette che vendono merendine e bevande gassate”.

Quando i genitori si accorgono che i loro figli non entrano più nell’uniforme scolastica e si rendono finalmente conto del problema, di norma questo ha già raggiunto un livello avanzato e richiede l’intervento di uno specialista. Secondo Anna Belinskaya, una psicologa che lavora con le famiglie, se il problema viene affrontato seriamente di solito viene risolto con successo. “In verità”, spiega, “di solito non appena ricevono una diagnosi di obesità infantile i genitori si rivolgono a uno psicologo. E questo è un bene e un male al tempo stesso. Male perché a quel punto la situazione è già deteriorata e la mente e l’autostima del bambino sono state intaccate. Bene perché i genitori si rendono conto del problema, e il fatto di rivolgersi a uno specialista lascia pensare che siano decisi a risolverlo”, afferma. Nadezhda racconta di avere un figlio di quattordici anni e di avere tentato di metterlo a dieta senza che lui − come la maggior parte degli adolescenti della sua età − abbia voluto darle ascolto. “C’è voluto molto tempo prima che capisse che non si trattava di un mio capriccio, ma della sua salute”, spiega la donna. “Ma il fatto che le ragazze delle sua classe abbiano iniziato a trovarlo carino ha contribuito a motivarlo”.

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