Le conseguenze del clima

Temperature impazzite anche a Mosca, dove, dopo un iniziale accenno di primavera, il termometro è precipitato nuovamente sotto lo zero (Foto: Artem Zhitenev / RIA Novosti)

Temperature impazzite anche a Mosca, dove, dopo un iniziale accenno di primavera, il termometro è precipitato nuovamente sotto lo zero (Foto: Artem Zhitenev / RIA Novosti)

Il riscaldamento globale sta colpendo soprattutto la Russia. Dal 1975, in questo paese la temperatura è aumentata di circa un grado e mezzo. Ben al di sopra della media mondiale. Quanto costerà alla Federazione il cambiamento climatico?

A gennaio a San Pietroburgo sono spuntati i tulipani. Mentre nei boschi poco fuori Mosca sono già apparsi i bucaneve. A febbraio, nell'Estremo Oriente, gli orsi si sono risvegliati precocemente dal letargo. L’inizio del 2014 in Russia è stato caratterizzato da una serie di insoliti fenomeni climatici.

Di recente, nella capitale russa, le temperature hanno segnato record storici: il 25 marzo il termometro è arrivato a indicare 19,3 gradi. Ora, invece, mentre scriviamo questo articolo, per terra c’è la neve. E le temperature sono nuovamente scese ben al di sotto dello zero.

Secondo il direttore del programma "Clima ed economia" del WWF Russia, Alexei Kokorin, non si tratta di fenomeni fuori dalla norma: dal momento che le temperature continuano ad aumentare di anno in anno, cambiamenti assai più profondi attendono la Russia e il mondo.

Tuttavia è impossibile calcolare quali saranno le ripercussioni economiche per la Russia. 

 
Clima, i segreti in un lago russo

Il clima sta cambiando ovunque 

La seconda parte del quinto rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento del clima (IPCC), presentato in Giappone alla fine di marzo, preannuncia al nostro pianeta un gran numero di problemi se gli oceani e l'atmosfera continueranno a riscaldarsi con i ritmi attuali.  

Sul fatto che la temperatura media stia effettivamente aumentando, gli scienziati non hanno dubbi. Ci si domanda solo quale ruolo abbia l'uomo in questo processo e in che forma avverranno i prossimi cambiamenti climatici.

Secondo le stime dell’IPCC, se la temperatura supererà di 2,5 gradi quella media degli ultimi 35 anni, il nostro pianeta rischia una catastrofe. Si tratta però di uno scenario poco probabile, benché il riscaldamento sia tutt'altro che costante.

In Russia la temperatura aumenta più rapidamente. In base ai dati del Rosgidromet, dal 1975 è aumentata di circa 1,5 gradi, mentre nel resto del mondo l'incremento è stato di 0,8 gradi.    

I tre problemi fondamentali che il cambiamento di temperatura comporta sono la scarsità di acqua dolce, l'innalzamento del livello degli oceani e il rapido aumento della percentuale di anidride carbonica nell'atmosfera. Tutti gli altri problemi che potrebbero riguardarci, come lo scioglimento dei ghiacciai, l'allagamento di interi territori, le migrazioni, le guerre per il controllo delle risorse, o la rapida diffusione di malattie tropicali, non sono altro che conseguenze di questi tre problemi fondamentali.  

Quali saranno le conseguenze per la Russia?

Secondo Alexei Kokorin, nessuno scienziato oggi è in grado di prevedere, anche solo approssimativamente, quale percentuale di pil potrebbero perdere, nei prossimi anni, paesi come Russia, Cina e Stati Uniti, proprio a causa del cambiamento climatico.   

"La Russia ha una posizione geografica tale per cui il fattore, legato al cambiamento climatico, non è facilmente calcolabile".

È relativamente facile, spiega l'esperto, calcolare il danno che deriva all'economia di un paese da fenomeni prolungati nel tempo, come lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento del livello del mare o la riduzione del permafrost.   

"Se si tratta di un atollo corallino nell'Oceano Pacifico, sparirà del tutto. Bisognerà allontanare gli abitanti e trasferirli da qualche parte, per esempio in Australia. Altrettanto facile è prevedere le conseguenze per il delta del Mekong o del Gange".

"Oppure, pensiamo a una località di villeggiatura in Svizzera. Prima era qui, e adesso non c'è più. Con la neve artificiale si possono fare le Olimpiadi, con un po' di fortuna, ma non una località sciistica aperta tutto l'anno".

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Per la Russia l'innalzamento del livello del mare non rappresenta in nessun punto una minaccia diretta, tranne forse sulle coste del Baltico. Quella del permafrost è una questione che riguarda la Russia molto più da vicino. Benché esso occupi il 60 per cento del territorio del paese (circa dieci milioni di chilometri quadrati), l'economia è ben poco influenzata dalla sua presenza.

Pertanto, spiega Kokorin, le conseguenze per l'economia della Russia possono essere calcolate solo realizzando carte dettagliate sulle quali ogni singola area di una decina di chilometri quadrati sia esaminata a parte.   

"È assai complicato tirare le somme di tutto questo patchwork. Per farlo bisognerebbe studiare il territorio letteralmente palmo a palmo, per comprendere in che modo cambierà il clima e per effetto di quali fattori. Il WWF ha realizzato una carta dettagliata dell'isola Vajgach, ma si tratta di un territorio assai ristretto". Secondo Kokorin, questi calcoli saranno effettuati tra 10 o 15 anni. Per ora si prestano a una valutazione precisa solo le conseguenze dei fenomeni climatici estremi, il cui numero negli ultimi 15 anni è raddoppiato, passando da 200 a 400-450 all'anno.

Che cosa può essere calcolato?

Ecco alcuni esempi recenti: nell'estate del 2010 un forte anticiclone stazionò per diversi mesi sulla parte europea della Russia, portando siccità, incendi nei boschi, e distruggendo il raccolto dei cereali. Nell'agosto del 2010 la Russia vietò le esportazioni di cereali, ripristinandole solo a partire dal 1° luglio 2011 e perdendo così milioni di dollari. In quello stesso anno, in dicembre Mosca fu colpita da una pioggia gelata. Si tratta di un fenomeno che si verifica in inverno quando la temperatura dell'aria è sopra lo zero: le precipitazioni cadono sotto forma di pioggia, ma quando vengono a contatto con le superfici fredde si trasformano in ghiaccio. La pioggia strappò alcuni cavi dell'alta tensione e abbatté cinquantamila alberi; gli aeroporti vennero chiusi. Solo i danni alle linee elettriche ammontarono a 230 milioni di rubli.

Tra l'estate e l'autunno del 2013 l'Estremo Oriente russo è stato sommerso dall'acqua. La più grave inondazione in 115 anni di rilevamenti ha allagato oltre 230 centri abitati, e le vittime sono state più di centomila. Alla fine dell'autunno la stima dei danni aveva superato il miliardo di dollari.

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