Il lavoro dei sogni

Le professioni preferite dai russi sono quella di avvocato, medico ed economista (Foto: PhotoXpress)

Le professioni preferite dai russi sono quella di avvocato, medico ed economista (Foto: PhotoXpress)

Come sono cambiate le scelte professionali dei cittadini russi negli ultimi 15 anni. Ecco l'indagine di Russia Oggi

Meglio il "lavoro sicuro". Gli studiosi della NRU HSE (National Research University — Higher School of Economics) hanno condotto uno studio relativo alle opinioni dei genitori russi circa il futuro dei propri figli. Emerge che le tre professioni preferite sono: avvocato, medico e economista. Nelle principali città della Russia sono ritenute prestigiose anche la professione di scienziato, ingegnere, imprenditore, programmista e traduttore. I genitori non sono a favore delle professioni creative a causa delle difficoltà a trovare un’occupazione e della instabilità finanziaria.

Cosa pensano i genitori degli studenti

Secondo il capo del progetto di ricerca “Monitoraggio del comportamento innovativo della popolazione”, ricercatore della NRU VSHE Konstantin Fursov, la professione di avvocato e economista nella coscienza di massa è associata a un reddito stabile e a prospettive di crescita. Invece quella del medico è sempre stata ritenuta una professione prestigiosa ma la sua popolarità tra i genitori degli studenti è iniziata solo adesso. Con lo sviluppo del sistema delle assicurazioni mediche private il reddito dei medici è iniziato a crescere. Tra l’altro le richieste di personale statale riguardano solo medici. Le autorità del paese hanno aumentato nel budget il numero di posti disponibili nelle università russe nei seguenti campi: medicina, scienze naturali e ingegneria tecnica.

Secondo i sociologi un quarto degli studenti del liceo viene indirizzato dai genitori nella scelta della professione, ma uno su cinque decide del proprio futuro sulla base delle informazioni pubblicate su internet. "Nonostante il fatto che la maggior parte degli studenti scelga la professione in base alle indicazioni dei genitori, questo non vuol dire che la loro visione di sé stessi e del futurocoincida - afferma il ricercatore di scienze psicologiche, impiegato nel Laboratorio di Psicologia del lavoro alla MGU Lomonosov Irina Blinnikova - spesso loro semplicemente si allineano ai genitori per una questione di età. Ma adesso in Russia si sta sviluppando anche la tendenza dei genitori a rifiutarsi di influenzare del tutto i proprio figli affinché loro sceògano di seguire la strada che desiderano".

Il portale di selezione del personale Superjob.ru ha analizzato le preferenze degli studenti delle scuole superiori e ha trovato che nella scelta della professione questi usano due parametri: stipendio e possibilità di fare carriera facilmente e velocemente. Il prestigio della professione, lo status sociale, la realizzazione personale e la possibilità di essere utili agli altri hanno un significato solo per un decimo dei maturandi. Secondo Irina Blinnikova, negli anni ‘90 i russi prediligevano le facoltà umanistiche. "Le università hanno iniziato in massa ad aprire facoltà di psicologia, sociologia, lingue straniere. «La domanda di queste professioni da parte dei cittadini è stata notevole – afferma l’esperto del lavoro. Nel periodo sovietico lo studio di queste materie era praticamente impossibile: le facoltà umanistiche erano estremamente poche e vi si iscrivevano solo in pochi, mentre gli altri indipendentemente dalla propria volontà ricevevano una formazione ingegneristica e tecnica. Inoltre alcune professioni, come quella dello psicologo, non c’erano del tutto".

Da intellettuali a funzionari

Negli ultimi anni, secondo la Blinnikova, la tendenza si è invertita. "La richiesta di professioni umanistiche è diminuita sempre più. In primo luogo questo è legato alla saturazione del mercato del lavoro. Ai datori di lavoro oggi servono persone con un profilo tecnico. Gradualmente i maturandi stanno iniziando a rispondere alle richieste del mercato del lavoro. Nel periodo sovietico gli ingegneri venivano trattati come dei privilegiati, lentamente ma inesorabilmente i russi oggi stanno tornando a questa mentalità". Il rettore dell’Accademia del lavoro e delle relazioni sociali, professore Evgeniy Kozhokin, sostiene che negli ultimi dieci anni il paese ha assistito ad una profonda stratificazione sociale. Secondo il suo parere i laureati nel periodo sovietico erano emotivamente più liberi nella scelta della professione rispetto agli studenti attuali, poiché erano maggiormente orientati verso i propri interessi e non su quanto avrebbero guadagnato in futuro.

"I maturandi si sono convertiti al pragmatismo del mercato. Nella scelta della professione un ruolo chiave iniziano a giocarlo i soldi. Loro vogliono avere un lavoro stabile per il futuro, per questo molti di loro sognano di fare carriera come funzionari", dice il professore. Secondo Kozhokin al momento i laureandi non sono propensi alle professioni ingegneristiche: "Loro non percepiscono una ripresa industriale del paese e non vedono prospettive di sviluppo in questo settore dell’economia, perciò non sono sicuri che troveranno un buon posto di lavoro dopo l’università".

L’esperto del mercato del lavoro Denis Kaminskiy sostiene che la maggioranza dei giovani specialisti non pensa sufficientemente al lavoro futuro e alla carriera e quindi ha idee molto vaghe circa il mercato del lavoro. "È raro che un laureato possa elencare le prime dieci aziende nelle quali vorrebbe lavorare. La maggior parte non può dire con chiarezza di cosa vorrebbe occuparsi in futuro. Una delle risposte più frequenti nei colloqui (indipendentemente dalla posizione) è: «Vorrei lavorare a contatto con le persone.». Ma pochi riescono a spiegare cosa questo significhi concretamente". Kaminskiy nota che a “Gazprom”, “Lukoil”, Apple e Google vorrebbero lavorare tutti indipendentemente da specializzazione, regione, sesso, età, cittadinanza e credo religioso.

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