Il sondaggio della discordia

In onda dal 2010, Dozhd si è rivelata negli anni una piattaforma che ospita le discussioni più controverse (Foto: Grigori Sisiev / RIA Novosti)

In onda dal 2010, Dozhd si è rivelata negli anni una piattaforma che ospita le discussioni più controverse (Foto: Grigori Sisiev / RIA Novosti)

Una domanda scottante, rivolta ai telespettatori in occasione della ricorrenza della fine dell'assedio di Leningrado, rischia di far chiudere il canale televisivo Dozhd

Il canale televisivo Dozhd è finito al centro di un grosso scandalo dopo aver realizzato un sondaggio sull'assedio di Leningrado. Un sondaggio che, evidentemente, non è piaciuto né alle autorità, né all'opinione pubblica. E che ha causato non pochi problemi al canale televisivo.

In onda dal 2010, Dozhd si è rivelata negli anni una piattaforma che ospita le discussioni più controverse. Il pubblico è perlopiù composto da telespettatori che abitano nelle grandi città, molto attivi su Internet. Circa due terzi dei programmi vengono trasmessi in diretta. E ad essi fanno seguito le repliche.

Martedì scorso il canale televisivo ha mandato in onda un sondaggio con il quale si chiedeva ai telespettatori di rispondere alla seguente domanda: sarebbe stato possibile salvare le vite degli abitanti di Leningrado sotto assedio, durante la Seconda Guerra Mondiale, se la città si fosse arresa alle truppe tedesche? Per quasi 900 giorni, infatti, la città rimase sotto assedio. E il popolo si vide costretto a difendersi dalle truppe di Hitler.

Al sondaggio hanno fatto seguito grosse critiche. E la procura di San Pietroburgo ha aperto un'inchiesta per affermazioni estremistiche.

I programmi televisivi hanno iniziato a essere cancellati per presunte ragioni economiche.

Un comunicato stampa ripreso sul sito Trikolor TV  indica come "inaccettabile l'offesa al sentimento dei veterani", ed esprime " estrema preoccupazione per la messa in onda del sondaggio che, di fatto, invita a una revisione del significato della battaglia". È stato definito inaccettabile, infatti, "l’oscuramento delle gloriose pagine della storia russa, dell’atto eroico del popolo sovietico nei campi di battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale e della memoria della Grande Vittoria”. È stata inoltre manifestata la speranza che quanto accaduto sia stato la conseguenza di un malinteso estremamente spiacevole .

La direzione di Dozdh tuttavia è certa che l’ostilità nei confronti del canale televisivo sia iniziata precedentemente e che il sondaggio non sia che un pretesto. Non era loro intenzione, dicono, offendere nessuno. “Sono convinto che non abbiamo infranto la legge. Non volevamo offendere nessuno, e se qualcuno si è sentito offeso personalmente, porgiamo le nostre scuse più sincere", ha detto il capo redattore di Dozhd, Mikhail Zygar. Il direttore del canale televisivo, Natalja Sindeeva, ha sottolineato che le difficoltà nell’organizzazione sono sorte ben prima, e più precisamente in concomitanza con la trasmissione sulle abitazioni di campagna dei funzionari di alto rango.

Quando le trasmissioni sono state sospese, nella serata di martedì, i telespettatori hanno iniziato a rivendicare un compenso per la perdita del segnale.

Le questioni storiche spaccano la società

Rinomato difensore dei diritti umani, responsabile del Gruppo Helsinki di Mosca, Ljudmila Alekseeva ritiene che il canale debba in ogni caso continuare ad andare in onda. “Si tratta di una questione molto complessa. Sono stati richiamati. E ciò dovrebbe essere sufficiente, nel caso in cui qualcuno si sia sentito offeso".

Il conduttore televisivo e storico Nikolaj Svandize è convinto che simili ritorsioni nei confronti del canale siano inammissibili e, nonostante la domanda delicata, i russi debbano essere in grado di discutere la propria storia, anche da un punto di vista critico. “Come storico non credo che non si possa discutere la storia sotto questo punto di vista - ha detto -. Noi dobbiamo conoscere la verità non soltanto su Hitler, ma anche sulle azioni delle nostre autorità. Perché non venne evacuata la popolazione prima dell’assedio? Perché non vennero ripristinati i rifornimenti? Lì morì più di un milione e mezzo di persone. Chi è il responsabile? La Germania non ha paura di conoscere la verità sul proprio popolo e questo non diminuisce l’autostima del popolo tedesco. Anche da noi esistono ragioni per cui le autorità dovrebbero scusarsi. Davvero erano necessarie quelle vittime?”.

Svandize è convinto che questo sondaggio non possa essere la causa della cancellazione dalla programmazione. “La storia divide sempre la società. Ma la società russa è pronta a spaccarsi per qualsiasi motivo, si tratti di un tema storico o di valutazioni su fatti contemporanei”, dice. “Se il canale televisivo è stato cancellato in maniera talmente inaspettata, è perché siamo di fronte a una questione politica. Il sondaggio è soltanto un pretesto. Quale sia la causa reale non mi è chiaro. Speriamo che il conflitto si risolva”.

Non è del tutto d’accordo il direttore del Centro di Ricerche Politologiche dell’Università presso il Governo della Federazione Russa, Pavel Salin. Egli ha affermato che il tema della Seconda Guerra Mondiale deve essere discusso dai “non addetti ai lavori” in toni esclusivamente positivi, come “atto eroico della popolazione”.

“Il modo in cui i russi percepiscono le vicende della Seconda Guerra Mondiale rappresenta un valore basilare che unisce la società. Tale percezione della guerra è diventata particolarmente importante negli anni Novanta, quando proprio su questa base le autorità costruirono il sistema politico. E adesso non vi può essere alcuna discussione rispetto a una tale percezione della guerra. In questo momento non è ammissibile alcun revisionismo storico. Io ritengo che un simile avvenimento debba essere presentato in chiave positiva”, afferma. Tuttavia il politologo ha sottolineato che il pubblico di Dozhd è comunque troppo ristretto perché il sondaggio possa avere una seria risonanza sul piano sociale. "Il sondaggio è realmente scottante per la società. La domanda posta non è stata formulata correttamente. Se tale sondaggio fosse stato trasmesso su uno dei canali federali, allora avrebbe causato un massiccio conflitto sociale”, precisa lo specialista.

Il precedente sindaco di Pietroburgo, speaker della camera superiore del parlamento russo, Valentina Matvinenko, è rimasta profondamente scioccata dal sondaggio: “Io non riesco proprio a capacitarmene, come è possibile in occasione del 70 anniversario dell’assedio di Leningrado porre una simile domanda?”. Secondo lo speaker del Consiglio della Federazione Valentina Matvinenko, il sondaggio non è sicuramente da prendere da esempio. Tuttavia lei non è tra le sostenitrici della chiusura del canale televisivo.

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