Poliziotti superstar

Cantano, ballano, e combattono nelle zone più calde della Terra. Sono i componenti del coro del Ministero russo degli Interni che, dopo un videoclip caricato su Internet, si esibiscono in tournée come vere stelle dello spettacolo

Vere e proprie superstar. Lanciate, come spesso avviene nell'era di Internet, da un banalissimo video caricato sul Web. Il corpo di ballo e il coro del Ministero russo degli Interni hanno pubblicato un videoclip con una cover del pezzo "Get Lucky", del gruppo francese Daft Punk. Il video ha ottenuto quasi tre milioni di visualizzazioni su YouTube, e i membri del coro sono diventati delle vere celebrità della Rete. Il direttore della compagnia, il generale maggiore Viktor Eliseev, parla del successo della canzone "Get Lucky", delle fan australiane, e delle sue passeggiate sugli Champs-Élysées.  

Il complesso e i suoi mentori

"La nostra compagnia fu fondata nel 1973 - racconta Viktor Eliseev -. Fin dall'inizio vi ho lavorato come maestro del coro. Nelle nostre truppe interne era assai diffusa l'attività artistica amatoriale, e quindi scegliemmo parte dei componenti della nostra compagnia tra i dilettanti; prendemmo anche dei ragazzi dalla divisione di fanteria motorizzata Dzerzhinskij: anche loro avevano una compagnia di dilettanti, e così si formò un primo nucleo che poi andò man mano allargandosi. Avevamo un mentore straordinario, il comandante delle truppe interne Ivan Kirillovich Jakovlev. Era sia un bravo stratega che un esperto di tattica; un vero condottiero. Fummo fortunati, perché Jakovlev amava molto la musica. A volte era persino sentimentale: se cantavamo una canzone triste, capitava che si mettesse a piangere o a ridere di cuore. Era di origini cosacche. Un'altra persona che ebbe probabilmente un ruolo decisivo fu Jurij Churbanov, che ci aiutò a "sfondare". Ricordo che nel 1979 andammo a tenere un concerto in Cecoslovacchia, e subito dopo ci ricevette il ministro degli Interni Nikolaj Schelokov. C'era anche il viceministro Churbanov. Ci domandarono quali fossero i nostri problemi. Noi spiegammo che ci mancavano le apparecchiature audio. Churbanov domandò: "Quanto vi serve?". Venne fuori che avevamo bisogno dell'equivalente di 25mila rubli in valuta straniera. Era una somma enorme per quei tempi, ma loro ci comprarono delle apparecchiature audio della Dynacord per quella cifra. Naturalmente, per noi fu una gioia immensa! Il nostro gruppo fece un salto di qualità. Attualmente la nostra compagnia conta 240 membri: un coro, un'orchestra, e un corpo di ballo. Sono tutti professionisti, ragazzi e ragazze, e ballano bene. Sanno fare dei bei giochi di prestigio".

L'amicizia con Kim Jong-il e le fan australiane

"All'estero i complessi militari sono molto apprezzati. Solo negli ultimi tre anni abbiamo fatto più di 250 concerti in Francia. Le nostre tournée più recenti sono state in Algeria e in Tunisia. Prima di allora, siamo stati dieci volte nella Corea del Nord e dieci volte in Cina. Il nostro gruppo piacque molto al comandante Kim Jong-il: ci invitava in Corea ogni anno. Considerava il nostro complesso uno dei migliori al mondo. L'ultima volta che incontrai Kim Jong-il fu a Ulan-Ude: il leader coreano era lì per un incontro con l'allora presidente Dmitrij Medvedev. Dopo il concerto, Kim Jong-il si avvicinò a me con tutta la sua delegazione, e cominciò a domandarmi: "Quando verrai a trovarmi di nuovo?". Ora il nuovo leader del Paese, Kim Jong-un, ci ha invitato in Corea per il prossimo aprile. Nel nostro repertorio abbiamo 15 o 16 canzoni cinesi, e le cantiamo in cinese. Una volta andammo in Cina insieme a una delegazione del Ministero degli Interni russo. Cantammo una canzone intitolata "Senza il Partito Comunista cinese la Cina non esisterebbe". I nostri delegati si spaventarono, non capivano nemmeno una parola. Gli spettatori cinesi, invece, si alzarono tutti in piedi e ci tributarono un'ovazione. Fu un successo travolgente. All'estero viene a vederci molta gente. In Francia, ad esempio, mi riconoscono più spesso che qui in Russia. Ci fermano per strada e ci chiedono di fare una foto con noi. Una volta, mentre passeggiavo con mia moglie sugli Champs-Élysées, tre persone ci avvicinarono e ci chiesero se potevano farsi una foto insieme a noi".

In Australia abbiamo cantato tra l'altro "Sex Bomb". Grazie a questa sola canzone, migliaia di giovani fan, ragazze, ci hanno seguito per tutta l'Australia. Abbiamo tenuto 73 concerti nel Paese, e queste ragazze hanno partecipato praticamente a tutte le date: arrivavano in aereo e ci regalavano di continuo mazzi di fiori. In pratica, tutti i proventi del nostro impresario li dobbiamo a loro". 

Il lavoro nelle zone "calde"

"La compagnia di canto e danza del Ministero degli Interni russo è un complesso musicale permanente. Percepiamo uno stipendio e un fondo speciale dal Presidente. Siamo tutti artisti in attività, e se ci viene dato ordine di partire, ci rechiamo nelle zone calde del mondo: abbiamo girato tutte le zone più a rischio. Siamo stati in Cecenia credo una ventina di volte. Tutti i nostri militari hanno ricevuto l'onorificenza di "Veterani delle azioni di guerra" per aver trascorso molto tempo in Cecenia".

I Daft Punk e l'immagine della polizia russa

"Siamo contenti che ai Daft Punk sia piaciuta la nostra cover. Abbiamo trasformato i loro suoni elettronici in voci vere. Ad esempio, nella nostra versione c'è un basso che canta. È tutta un'altra cosa da vedersi, è accattivante, attira l'attenzione e l'interesse degli spettatori. Credo che i Daft Punk abbiano compreso che siamo una compagnia di professionisti, che il nostro arrangiamento è di livello professionale e che, cosa ancor più importante, gli interpreti sono interessanti. Sinceramente non mi aspettavo e non immaginavo nemmeno che avremmo avuto un simile successo".

"È un risultato importante, perché da noi i giovani ascoltano questo tipo di musica. E con loro bisogna parlare nella loro stessa lingua, per invogliarli a venire ai concerti. Attirare i giovani con "Get Lucky" e poi far ascoltare loro anche "Kalinka", che non hanno mai sentito, è il nostro compito. Secondo le statistiche, dopo la pubblicazione di questo videoclip l'atteggiamento della popolazione nei confronti della polizia è migliorato. Per noi è importante che tutti capiscano che i poliziotti sono persone normali. Noi ci impegniamo per questo, perché la nostra polizia sia amata e rispettata, e perché la gente non abbia timore di chiamarci e di rivolgersi a noi".

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