I soccorsi sul luogo della tragedia (Foto: Valentin Elagin / Ria Novosti)
Tragedia nei cieli russi. Un Boeing 737 della compagnia aerea Tatarstan, partito da Mosca, si è schiantato al suolo nell’aeroporto di Kazan, la capitale del Tatarstan, sulle rive del Volga. L’incidente è avvenuto il 17 novembre 2013 alle 19.20 ora di Mosca (le 16.20 in Italia). Cinquanta persone sono morte, così come ha annunciato il portavoce del Ministero locale per le Situazioni di Emergenza. Sul velivolo si trovavano 44 passeggeri e sei membri dell’equipaggio.
Il vice primo ministro Yuri Kamaltynov ha riferito che nella tragedia hanno perso la vita anche Irek Minnikhanov, figlio del presidente del Tatarstan Rustam Minnikhanov, e Aleksandr Antonov, capo della sezione locale dei Servizi di sicurezza russi (Fsb). Le famiglie delle vittime sono ora seguite da un’équipe di psicologi.
Cinquanta persone hanno perso la vita nella catastrofe (Foto: Ria Novosti)
L’aeroporto di Kazan resterà chiuso fino alle 14 (ora di Mosca) di lunedì 18 novembre 2013, ha aggiunto Kamaltynov, per consentire di portare a termine le procedure di identificazione delle vittime. A tal proposito, è stata attivata una linea telefonica di emergenza (8-843-272-05-64) per avere informazioni sulla tragedia. Tutta l’aera è stata transennata. I parenti delle vittime sono stati accompagnati al Terminal 2. Ad attenderli, sul luogo della catastrofe, gruppi di psicologi.
Immediato l'intervento del Presidente russo Vladimir Putin, che ha ordinato la formazione di una commissione di inchiesta per far luce sulle cause dell'incidente. Parole di cordoglio sono arrivate anche dal Patriarca di Mosca Kirill, che ha espresso il suo dolore in un telegramma inviato al presidente del Tatarstan.
Il governo di Mosca ha annunciato che invierà un risarcimento alle famiglie delle vittime.
Così è stato riferito a Interfax, il Boeing sul quale viaggiavano era in uso dal 1990.
Articolo realizzato sulla base di materiali tratti da Interfax e Ria Novosti
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