A Nikolo-Uryupino, vicino a Mosca, si trova un centro di addestramento per cani artificieri (Foto: Itar Tass)
Il Ministero russo della Difesa ha deciso di incrementare l’impiego degli animali nelle missioni di combattimento. Nel 2013, in seguito a un decreto del ministro russo della Difesa Sergei Shoigu, più di quattrocento reclute sono state invitate ad assistere all’addestramento di una delle unità più insolite delle forze armate russe: quella degli addestratori di cani destinati a fare la guardia e a individuare ordigni esplosivi. Ad oggi i “soldati a quattro zampe” che prestano servizio presso le basi militari o ricoprono incarichi legati all’individuazione di materiali esplosivi sono circa trecento.
A Nikolo-Uryupino, non lontano dall’anello stradale che circonda Mosca, sorge un centro di addestramento per cani artificieri. L’impiego di apposite tecnologie permette di guidare i cani a distanza: grazie a una videocamera e a dei microfoni, l’addestratore può infatti comunicare con l’animale via radio. Solitamente, per comprendere il suo addestratore un cane ha bisogno, oltre che di sentirne la voce, di vederlo.
È proprio ai cani che si deve la scoperta di una significativa percentuale di mine e di altri ordigni esplosivi rinvenuti dall’esercito. Le forze armate, però, non intendono diffondere i dati esatti relativi al numero di mine rinvenute e al numero di artificieri a quattro zampe che muoiono nel corso delle missioni
A Nikolo-Uryupino sono state inoltre realizzate delle speciali divise, disegnate su misura per questi cani al fine di non intralciarne i movimenti e consentire loro di svolgere missioni di ogni tipo. Simili uniformi dovrebbero essere impiegate, tra l’altro, durante le operazioni di antiterrorismo.
I cani, tuttavia, non sono gli unici animali a prestare servizio nell’esercito russo. All’interno dell’Istituto di biologia marina di Murmansk, ad esempio, è stato allestito un centro per l’addestramento di animali marini.
Attualmente sono quindici le “foche-soldato” in servizio presso la Flotta del Nord. Una presenza esigua, che tuttavia basta a sorvegliare i sottomarini nucleari di importanza strategica.
Gennady Matishov, dell’Accademia russa delle Scienze, afferma che le foche sono in grado di portare a termine una varietà di missioni, sia fuori dall’acqua che in immersione.
È al noto addestratore Vladimir Durov che si deve la pratica di impiegare gli animali a scopi militari: i suoi primi esperimenti in questo campo risalgono al 1882
Il loro ruolo si dimostra particolarmente prezioso nel caso dei sottomarini: mentre le foche possono immergersi senza problemi a una profondità di cento metri, per un essere umano la stessa impresa può rivelarsi difficile e molto rischiosa. Le foche, inoltre, sono in grado di riconoscere gli oggetti e raccoglierli dal fondo marino, e possono portare strumenti a un sub o, se necessario, uccidere un nemico.
Proprio come accade ai soldati “comuni”, le foche prestano stagionalmente servizio attivo nei pressi delle imbarcazioni. A differenza degli umani, però, questi animali non soffrono affatto il rigido clima nordico: freddo, neve e ghiaccio non compromettono infatti la qualità delle loro prestazioni.
Vyacheslav Popov, ex comandante capo della Flotta del Nord, spiega che durante il suo mandato le esercitazioni consistevano nell’ordinare a dei “sabotatori” di insinuarsi di nascosto nella base dei sottomarini nucleari, per installarvi alcune mine. Gli uomini però non sapevano che avrebbero dovuto vedersela con le foche: nel giro di pochi minuti gli animali, usciti dai loro recinti, hanno messo in fuga i sabotatori, costringendoli a precipitarsi verso la costa. Persino i soldati delle divisioni speciali della Marina russa non possono competere con gli animali marini nel loro ambiente naturale.
I soldati che combattono con l’intelletto
Occorre aggiungere che il Ministero russo della Difesa preferisce non commentare sui programmi legati all’addestramento degli animali a scopi di combattimento. Le statistiche riguardo al costo di queste iniziative sono coperte da segreto, e l’accesso al centro di Nikolo-Uryupino e alla base delle foche della Flotta del Nord è vietato.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email