Cinema senza frontiere, ma con restrizioni

Dal 1° agosto 2013 è in vigore in Russia una legge anti-pirateria (Foto: Itar-Tass)

Dal 1° agosto 2013 è in vigore in Russia una legge anti-pirateria (Foto: Itar-Tass)

Argomenti a favore e contro la legge russa anti-pirateria

Nel giorno dell’entrata in vigore della legge anti-pirateria, la Corte di Mosca ha già ricevuto una prima denuncia da parte di un detentore di copyright. Sam Klebanov, responsabile della società “Kino bez granits” (Cinema senza frontiere) ha querelato la rete sociale VKontakte per aver consentito la riproduzione illegale di alcuni film. L’esposto è stato tuttavia respinto perché presentato in maniera errata. Secondo gli esperti, d’ora in avanti, per le società di distribuzione cinematografica sarà più facile lavorare sul mercato russo.

Il 1° agosto 2013 in Russia è entrata in vigore la cosiddetta legge “anti-pirateria”: la legge federale 187 “sulle modifiche a taluni atti legislativi della Federazione Russa sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale nelle informazioni e delle reti di telecomunicazioni”.

La legge mira a combattere la diffusione online di video e film in violazione del copyright. Secondo la legge, il titolare dei diritti può presentare in tribunale una denuncia contro il sito Internet che ha violato i suoi diritti di proprietà intellettuale. La normativa colpisce non solo i siti Web che distribuiscono film piratati, ma anche le pagine esterne che contengono collegamenti a questi film.

Se il tribunale accoglie la denuncia presentata dal titolare dei diritti, può, ancora prima del processo, decidere di bloccare temporaneamente il sito. In tal caso, la Corte informa l’autorità federale per le comunicazioni, il Roskomnadzor, che, a sua volta, ha il compito di determinare e informare l’hosting provider del materiale del sito denunciato. Il provider deve, nel giro di tre giorni, richiedere al proprietario del sito di chiudere la pagina con il materiale illegale. Se il proprietario del sito si rifiuta di rispettare la richiesta, il provider stesso è tenuto a bloccare l’accesso al sito Web.

La responsabilità per la distribuzione di contenuti piratati ricade anche sui cosiddetti “intermediari informativi”, in cui rientrano sia i semplici utenti che le piattaforme Internet, tra cui i motori di ricerca e i fornitori di servizi. Sono esenti da responsabilità solo qualora ignorino che il contenuto pubblicato sia pirata. I detentori di copyright devono, pertanto, avvisare semplicemente gli intermediari informativi che quei film non sono di loro proprietà per poi poter presentare una denuncia.

La legge ha ricevuto molte critiche da parte delle compagnie Internet russe. Contro la legge si sono pronunciati i motori di ricerca Yandex e Google, la holding Mail.Ru, i maggiori torrent-tracker e diversi siti più piccoli (in tutto più di 1.600 siti). I colossi Internet temono che, a causa della formulazione vaga della legge, possano risentirne anche gli attori del mercato che agiscono in buonafede.

“Ci siamo pronunciati sin dall’inizio contro il testo della legge. Il fatto è che, nell’attuale formulazione, la legge implica, per il settore, dei rischi significativi legati al blocco erroneo o ingiustificato di siti Web (ad esempio, quando viene bloccato l’indirizzo IP di un sito, vengono oscurati anche tutti gli altri siti con lo stesso IP che, però, non hanno violato la legge). Inoltre, questo meccanismo potrebbe essere utilizzato come strumento di concorrenza sleale o abuso. È poi possibile che la legge risulti comunque inefficace nella lotta contro i veri pirati online, i quali non hanno nessun problema a cambiare con facilità il loro indirizzo o hosting provider, e a ricorrere alla tecnologia per aggirare la legge”, ha dichiarato Anton Malginov, capo del servizio giuridico del gruppo Mail.Ru.

L’esperto legale Pavel Katkov, che ha partecipato alla stesura del progetto di legge contro la pirateria in qualità di membro del gruppo di lavoro del Ministero della Cultura, dichiara che le piattaforme Internet che agiscono in buonafede non hanno nulla da temere. “La legge non pregiudicherà in alcun modo le società Internet che operano in maniera onesta. La Russia è l’unico Paese in cui, prima di procedere con il bocco di un sito Web, la denuncia del titolare dei diritti deve passare due filtri: quello degli organi giudiziari e quello dell’organo esecutivo, ovvero il Roskomnadzor. Il 1° agosto 2013 un detentore di copyright ha presentato una denuncia e il tribunale l’ha respinta per motivi formali riguardanti la correttezza dei documenti presentati”, ha precisato Katkov.

A presentare la denuncia è stata la società di distribuzione cinematografica “Kino bez granits” contro il social network VKontakte, per aver consentito la riproduzione illegale di cinque film. La Corte di Mosca ha respinto la denuncia, adducendo che la società di distribuzione cinematografica non aveva fornito i documenti necessari. In un’intervista al canale televisivo Dozhd, il ceo di “Kino bez granits”, Sam Klebanov, ha precisato che la denuncia era stata presentata accompagnata dai contratti di distribuzione cinematografica in possesso della società. Il direttore generale ha inoltre dichiarato che gli avvocati di “Kino bez granits” stanno già preparando i documenti per presentare una nuova istanza al tribunale.

La società “Kino bez granits” aveva cercato di raggiungere un accordo con VKontakte in maniera pacifica. Aveva inviato all’amministrazione del social network delle richieste per ottenere l’eliminazione dei film piratati da alcune pagine specifiche, e VKontakte, secondo il portavoce della rete sociale Georgy Lobushkin, aveva soddisfatto tutte le richieste. Tuttavia, come ha ammesso Klebanov, lo schema di interazione con le piattaforme Internet è molto laborioso e inefficace. Le copie pirata dei film, dopo il blocco di alcune pagine, sono ricomparse, quasi istantaneamente, su altre. I titolari di copyright sono pertanto costretti a monitorare costantemente una quantità enorme di contenuti.

La società WebKontrol, specializzata nella ricerca di contenuti illegali sulla Rete, ha redatto un elenco di siti Web con film piratati. In questa lista rientrano, oltre a VKontakte, “prima vittima” della legge anti-pirateria, la piattaforma di condivisione video YouTube, il motore di ricerca video video.yandex.ru, il sito di video hosting video.mail.ru, il sito filmix.ru e cinque torrent-tracker: rutracker.org, my-hits.ru, rutor.org, torrentino.com e tfile.me.

I colossi Internet Yandex e Mail.Ru, finiti nella “lista nera”, affermano di collaborare già da tempo e in maniera efficace con i detentori di copyright. “La legge riguarda, in primo luogo, i servizi di hosting con contenuti Ugc (User-Generated Content), ovvero contenuti generati da utenti. È già da tempo che applichiamo procedure efficaci per collaborare con i titolari di copyright in merito agli Ugc; ora le abbiamo semplicemente corrette in conformità ai criteri previsti dalla legge”, ha dichiarato l’ufficio stampa della Yandex. “Non crediamo che l’entrata in vigore della legge avrà un impatto significativo sull’attività dell’azienda”.

“Ancora prima dell’entrata in vigore della legge, ci preoccupavamo di eliminare prontamente materiale illegale su richiesta dei titolari dei diritti d’autore, e abbiamo intenzione di continuare a farlo, indipendentemente da dove provenga la richiesta: sia dal detentore di copyright, da Roskomnadzor o dal tribunale”, ha dichiarato il rappresentante del servizio giuridico del gruppo Mail.Ru, Anton Malginov. “La legge riguarda film cinematografici e filmati televisivi. Sui nostri social network sono disponibili contenuti video generati da utenti. Come è emerso da un’analisi che abbiamo condotto, il maggior numero di visualizzazioni si concentra su videoclip della durata massima di 5 minuti. È chiaro che non si tratta di film. Pertanto, non temiamo che l’entrata in vigore della legge possa influenzare il nostro lavoro”.

I detentori dei diritti d’autore si augurano che la legge anti-pirateria possa avere un impatto positivo sulla loro attività. “È chiaro che le limitazioni alla pirateria renderanno possibile una monetizzazione più efficace dei diritti sulle produzioni, creeranno le giuste condizioni per una concorrenza leale e apriranno nuove opportunità per un ulteriore sviluppo del settore media”, ha affermato Sergei Petrov di “CTC Media”.

“La legge permetterà finalmente ai proprietari di copyright di proteggere efficacemente i loro diritti e ai tribunali di evitare qui pro quo al momento di individuare i colpevoli. Per l’industria cinematografica nazionale, questa tutela rappresenta nuovi orizzonti di crescita, mentre per quella straniera, costituisce un incremento dell’attrattiva della Russia, a livello di investimenti. Per quanto riguarda le società internet, anche per loro la legge porterà buone notizie. I servizi, consentiti dalla legge, come tvigle.ru, now.ru, nuz.ru e altri potranno tirare un sospiro di sollievo nei confronti della concorrenza sleale e della pirateria”, ritiene Pavel Katkov.

Quali saranno gli effetti economici reali della legge anti-pirateria per gli attori del mercato, sarà solo il tempo a dirlo. Per il momento si sa solo quanto questa legge costerà ai contribuenti: secondo le stime di Roskomnadzor, il servizio federale avrà bisogno di 97 milioni di rubli l’anno per svolgere le sue funzioni esecutive previste dalla nuova legge.

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