Source: Aleksandra Guzeva
Negli ultimi anni le opzioni di trasporto per spostarsi da una parte all’altra di Mosca si sono moltiplicate. Stanchi di rimanere imbottigliati nel traffico e poco interessati a una metropolitana soffocante e affollata, i moscoviti si stanno abituando a vedere sfrecciare per le loro strade un numero crescente di moto, motorini, biciclette, pattini, scooter e altri mezzi di trasporto dal nome non sempre facilmente riconoscibile.
Più difficile, per alcuni, è abituarsi al fatto che alla guida di auto decappottabili vi siano sempre più spesso delle donne, con la chioma al vento, o che queste creature così fragili scelgano dei veicoli tradizionalmente “maschili”, come le moto, o si spostino per la capitale in sella a un motorino, senza rinunciare ai tacchi.
Russia Oggi ha domandato a due moscovite cos’è stato a spingerle a scegliere le due ruote.
Bayira ha acquistato la sua moto due anni fa. Essendo naturalmente portata per uno stile di vita “estremo” (si è qualificata come finalista al campionato di boxe di Mosca), la moto è stata per lei una scelta naturale.
“Una motocicletta può raggiungere velocità piuttosto sostenute, e forse è questo il motivo principale per cui ne ho comprata una”.
Bayira adesso sfreccia per tutta la città, avventurandosi anche fuori. Della moto apprezza il senso di libertà e la manovrabilità, che le permettono di aggirare qualsiasi ingorgo.
“Rispetto ai motorini, le motociclette offrono il grande vantaggio della velocità. Siccome, poi, occorre superare un esame e imparare le regole della strada, probabilmente causiamo meno incidenti”.
La motocicletta per Bayira è una vera amica, che lei chiama affettuosamente “la mia rondine” e “la mia ragazza”. Peccato, dice, che a causa degli inverni lunghi e protratti la si possa guidare solo nel periodo che va maggio ad ottobre.
Questa è la terza stagione che Anya si sposta in sella a un motorino, un mezzo di trasporto che lei considera ideale per una città grande come Mosca.
Anya possiede anche una bici, ma se ne serve esclusivamente nel fine settimana, per andare a Gorky Park. Al momento di scegliere un mezzo di trasporto ha scartato l’idea di comprare una moto, che l’avrebbe obbligata a prendere una patente e a rinunciare a gonna e tacchi. Anche la velocità e l’obbligo di indossare un casco non la allettavano.
Motociclisti nel mirino del Comune di Mosca
Anya non ha dato un nomignolo al suo Yamaha, anche se gli riconosce una spiccata personalità, piuttosto dispettosa. “A volte prova a non mettersi in moto, soprattutto quando sono in grande ritardo. Per accenderlo mi costringe non solo a pedalare, ma anche a supplicarlo. Solo così si decide a portarmi dove devo andare”.
“In generale, avere un motorino è fantastico”, conclude Anya. E i suoi amici sembrano darle ragione: tentati dalle sue foto su Instagram, molti di loro ne hanno a loro volta acquistato uno.
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