La scienza russa si rigenera

Il congresso internazionale della Federazione Biochimica d'Europa a San Pietroburgo (Foto: Itar-Tass)

Il congresso internazionale della Federazione Biochimica d'Europa a San Pietroburgo (Foto: Itar-Tass)

Un congresso di biochimici ha segnato l'inizio del ritorno della Federazione tra le fila dell'élite scientifica mondiale

A luglio 2013 San Pietroburgo ha ospitato il 38mo congresso della Federazione Europea delle Società di Biochimica (Febs), uno dei principali forum internazionali dedicati alle scienze naturali.

Per la Russia questo è il secondo evento di così grande portata: già nel 1984 il congresso della Febs si era svolto a Mosca, che all'epoca era ancora la capitale dell'Urss. Da allora nel Paese sono cambiate tante cose, e nella biologia vi sono stati molti cambiamenti rivoluzionari: nei laboratori si è cominciato a clonare i mammiferi; gli scienziati hanno imparato a trapiantare le cellule staminali; i ricercatori hanno decifrato il genoma umano.

Negli ultimi 30 anni alla scienza russa sono toccate in sorte gravi avversità, che non potevano non allontanarla dalle prime file della ricerca e dal livello dei colleghi stranieri. Non è stato facile invertire questa tendenza sfavorevole, ci è voluto un lavoro paziente e meticoloso. Ma, a quanto pare, negli ultimi anni i biologi del nostro Paese sono riusciti a ottenere buoni risultati.  

Per esempio, la comunità scientifica internazionale ha espresso un giudizio assai positivo sul progetto dei biologi russi chiamato "Ioni di Skulachev". Nel 2004 i nostri biochimici, sotto la guida di Vladimir Skulachev, hanno sintetizzato il composto SkQ1, che attualmente viene studiato come possibile strumento per contrastare l'invecchiamento.  Il biologo Sergej Lukjanov, membro dell'Accademia delle Scienze della Russia (Ran), di recente ha elaborato una tecnica per la produzione di straordinarie proteine fluorescenti che consentono di studiare a livello cellulare i microorganismi viventi.

Gli scienziati dell'Istituto di Biologia genetica a loro volta hanno creato una molecola "nanovettore" in grado di veicolare il farmaco all'interno del nucleo cellulare; questa innovazione renderà più efficace la cura delle patologie oncologiche.   

Quando nel 2008 a Novosibirsk in occasione del quinto congresso della Società russa dei biochimici e dei biologi molecolari giunsero ospiti alcuni rappresentanti dei vertici della Febs, rimasero talmente colpiti dall'alto livello delle relazioni presentate che proposero ai colleghi russi di  presentare la propria candidatura per ospitare in futuro un congresso della Febs. Nel 2011 la Russia è riuscita ad aggiudicarsi questo onore.

Il 38mo congresso della Febs ha fornito ai suoi partecipanti una straordinaria occasione non solo di visitare San Pietroburgo, ma anche di conoscere i nuovi progetti dei colleghi di altri Paesi; e ha permesso ai giovani scienziati di scambiare conoscenze con i grandi maestri. Aleksandr Gabibov, presidente della Società russa dei biochimici e dei biologi molecolari, nonché presidente del Comitato organizzativo della Febs, sottolinea la grande importanza di questi contatti: "Portare avanti la rinascita della scienza in Russia ora è compito dei giovani, che tra i partecipanti di questo evento sono assai numerosi. Per la nostra scienza la possibilità di farsi conoscere e di valutare le prospettive del proprio lavoro, e l'esperienza di rendere pubblici a livelli così alti i propri risultati hanno un valore inestimabile".

Gli organizzatori del congresso della Febs in Russia attendevano da tempo questo evento in cui hanno riposto grandi speranze. Ecco l'opinione di un consulente del Congresso, il professore polacco Adam Szewczik: "Si può dire che gli organizzatori siano riusciti a concentrare due congressi in uno: qui sono presenti il doppio dei relatori rispetto ai forum precedenti e tra i partecipanti vi sono ben 11 Premi Nobel: Sidney Altman, Kurt Wüthrich, Ada Yonath, Roger Kornberg, Jean-Marie Lehn, Richard Roberts, Susumu Tonegawa, Jules Hoffmann, Robert Huber, Aaron Ciechanover, Jack Szostak".      

La portata del Congresso Febs 2013 diventa più chiara se si considera che alle discussioni hanno partecipato 3.000 delegati provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada, Cina e Giappone. Il presidente del Fondo russo per la ricerca di base Vladislav Panchenko ha dichiarato che grazie al sostegno del Fondo più di 300 giovani scienziati russi hanno potuto partecipare ai lavori del congresso.

Il maggiore rappresentante della Russia al congresso è stato il Centro per l'Innovazione di Skolkovo. Gli studiosi del centro hanno presentato un vasto programma di lezioni e hanno promosso la discussione di temi come quello delle cellule staminali, di un progetto di legge sui preparati cellulari biomedici, delle scoperte in grado di sconfiggere il cancro. Nell'ambito delle "Letture di Skolkovo" il professor Vladimir Zelman ha reso noti i risultati del progetto "Genoma umano".   

 

Petr Fedichev, direttore scientifico dell'azienda Quantum Pharmaceuticals con sede a Skolkovo, afferma che senza i contatti internazionali, tra cui anche quelli stabiliti al congresso Febs 2013 e in occasione delle "Letture di Skolkovo", e senza il sostegno dei grandi centri scientifici per gli scienziati è difficile ottenere dei successi: "Non credo che saremmo riusciti a ottenere i risultati attuali senza il contributo del centro Skolkovo, che finanzia due dei nostri progetti".   

 

Lo scienziato israeliano Aaron Ciechanover, vincitore del Premio Nobel per la Chimica nel 2004, è convinto che "solo scambiandoci le conoscenze e interagendo tra di noi potremo finalmente vedere un'immagine completa della vita, ricomporne l'intero puzzle".

Ada Yonath, Premio Nobel per la Chimica nel 2009, ritiene che gli scienziati radunatisi al congresso di San Pietroburgo siano accomunati innanzitutto dalla curiosità scientifica, e che pertanto "il futuro che li attende sarà difficile, ma davvero avvincente".

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