Un argomento a favore di Ekaterinburg nella sua candidatura all'Expo 2020 è la capacità finanziaria della Russia di attuare i progetti proposti. Nella foto, Eric Bugulov, direttore del Comitato di candidatura all'evento (Foto: Maria Chobanov)
Ekaterinburg ha presentato, per l’organizzazione di Expo 2020, il tema “La ragione globale: il futuro della globalizzazione e la sua influenza sul nostro mondo”. La globalizzazione sta cambiando la vita delle persone e questo problema preoccupa l’umanità intera.
La Russia ed Ekaterinburg, città situata al confine tra Europa e Asia, stanno letteramente vivendo, sotto tutti gli aspetti, la globalizzazione “in tempo reale”. I russi si stanno preparando più di altri all’Esposizione universale, affrontando, nel tema che hanno proposto, tutti gli aspetti positivi e negativi della questione, come hanno spiegato gli autori della proposta russa.
Ekaterinburg è stata, nel corso di millenni, il crocevia e il punto d’incontro di differenti culture, fedi religiose e concezioni del mondo e proprio per questa ragione il sito proposto integra risorse culturali e nuove opportunità tecnologiche nella ricerca di soluzioni per un governo saggio del pianeta. Ai paesi partecipanti all’Expo è stato chiesto di esprimere le proprie visioni sul futuro dell’umanità per concorrere allo sviluppo dell’idea della “Ragione globale”.
In base al regolamento, a gareggiare per aggiudicarsi l’Expo 2020, saranno, oltre alla capitale degli Urali, altre tre città: Dubai (Emirati Arabi Uniti), San Paolo (Brasile) e Smirne (Turchia). Si tratta di contendenti assai temibili, ma, tuttavia il vice premier Arkadi Dvorkovich, che guida la delegazione russa all’Assemblea generale dell’Ufficio Internazionale delle Esposizioni, è convinto che Ekaterinburg possa avere delle buone chance. “Ci siamo già fatti conoscere nel mondo per aver ospitato importanti eventi internazionali. Per di più, Ekaterinburg, trovandosi al confine tra Europa e Asia, può vantare una ricca e multiforme tradizione culturale e riflettere al meglio lo spirito dell’Esposizione universale. Inoltre, si parla di una regione con un alto potenziale finanziario e industriale, che per molti dei Paesi che voteranno, potrebbe risultare attrattiva come mercato in cui effettuare nuovi investimenti”, ha affermato Dvorkovich.
Dvorkovich ha anche osservato che, nel caso di vittoria della candidatura russa, per la preparazione di Expo 2020 non si partirebbe certo da zero. “Molto è stato fatto per il summit dei Brics e per quello Russia-Ue, al quale la città si è preparata con grande serietà e impegno. Ekaterinburg sarà una delle sedi dei Mondiali di calcio del 2018 e per quella data tutte le infrastrutture necessarie saranno già pronte. Restano da allestire i padiglioni, ma si tratta dell’operazione meno impegnativa, che non richiede un eccessivo dispendio né di tempo, né di mezzi”, ha sottolineato Dvorkovich.
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Un altro argomento rilevante a favore di Ekaterinburg è la disponibilità finanziaria della Russia per la realizzazione dei progetti proposti, ritiene Erik Bugulov, direttore generale del Comitato di candidatura a Expo 2020. “Il 60 per cento dei votanti è rappresentato da Paesi in via di sviluppo. Oggi il goveno russo ha siglato un accordo che prevede la partecipazione gratuita di circa 90 Paesi emergenti all’Expo 2020. Costruiremo e attrezzeremo a nostre spese i padiglioni per questi paesi”, ha assicurato Bugulov.
Ai partecipanti all’Assemblea generale del Bie si è rivolto lo stesso Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Putin è intervenuto in videoconferenza, in inglese, assicurando i convenuti che, nel caso di vittoria di Ekaterinburg, quello per la preparazione e lo svolgimento dell’Expo 2020 “sarà un progetto di priorità nazionale”. Il Presidente ha promesso di assegnare tutti i fondi necessari per la costruzione di un complesso in grado di accogliere 30 milioni di visitatori, provenienti da 150 Paesi del mondo. “La Russia si impegnerà al massimo per provvedere alla realizzazione di tutte le richieste dell’Ufficio internazionale delle Esposizioni", ha assicurato Putin.
La votazione definitiva avverrà all’Assemblea generale del Bie nel mese di novembre 2013, a Parigi.
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