Bolshoj, "Ivan il Terribile" dietro l'attacco a Filin

Il direttore artistico del Teatro Bolshoj di Mosca, Sergei Filin, è stato colpito al volto con dell'acido nel gennaio 2013 e ha riportato gravi ustioni al viso e agli occhi (Foto: Syisoev / RIA Novosti)

Il direttore artistico del Teatro Bolshoj di Mosca, Sergei Filin, è stato colpito al volto con dell'acido nel gennaio 2013 e ha riportato gravi ustioni al viso e agli occhi (Foto: Syisoev / RIA Novosti)

Alla base dell'aggressione al direttore artistico del teatro ci sarebbero questioni personali. Tre le persone finite in manette; tra loro anche un ballerino solista, presunto mandante del delitto

La polizia moscovita ha fatto chiarezza su uno dei misfatti più clamorosi del 2013: l’aggressione al direttore artistico del teatro Bolshoj, Sergei Filin.

Le forze dell’ordine hanno arrestato il ballerino solista dello stesso teatro moscovita, Pavel Dmitrichenko. Secondo l’inchiesta, l’attentato affonderebbe le radici in alcuni conflitti tra i due ballerini.

“Le cause sono da ricercare nelle ostili relazioni personali con Dmitrichenko”, ha spiegato a Ria Novosti il portavoce dell’ufficio stampa della polizia di Mosca.

Insieme a Pavel Dmitrichenko, le forze dell’ordine hanno arrestato anche il presunto esecutore materiale dell’attentato, Yuri Zarutsky. E l’autista, che avrebbe accompagnato in macchina Zarutsky fino al luogo dell'attentato, è finito in manette. Così come ha fatto sapere la polizia della capitale russa, tutti gli arrestati si sono dichiarati colpevoli.

L’aggressione a Sergei Filin, avvenuta il 17 gennaio 2013 a Mosca, è diventata in breve tempo uno dei casi più dibattuti nel mondo artistico.

Colpito al volto con dell’acido, Sergei Filin è stato immediatamente ricoverato con ustioni di terzo grado al volto e agli occhi, per essere poi trasferito all’estero, in Germania, per ultimare le cure.

Pavel Dmitrichenko, reo confesso dell'aggressione a Sergei Filin, nel ruolo di Ivan il Terribile durante uno spettacolo di Sergei Prokofev andato in scena al Teatro Bolshoj di Mosca (Foto: Ria Novosti / Vladimir Fedorenko)

Secondo il giornale Kommersant, l’ipotesi del coinvolgimento del ballerino solista del Bolshoj nell’attentato è emersa a seguito dell’analisi dei tabulati telefonici di Dmitrichenko. Tra i numeri contattati quella sera, infatti, c’è anche quello del pregiudicato Yuri Zarutsky, che ha telefonato diverse volte al ballerino. In breve tempo gli investigatori sono riusciti a capire cosa collegava il criminale all’artista del Bolshoj, deducendo che Pavel Dmitrichenko probabilmente nutriva qualche dissapore nei confronti di Filin.

Secondo una fonte del Kommersant, “la causa della discordia tra i due, così come accade spesso, è una donna”: l’étoile del Bolshoj Anzhelina Vorontsova, molto vicina a Dmitrichenko.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Sergei Filin non le avrebbe assegnato una parte importante all’interno di uno spettacolo, scatenando, si presume, un sentimento di vendetta.

Secondo la versione ufficiale rilasciata dai vertici del Bolshoj, nessuno all’interno del teatro sarebbe stato a conoscenza dei dissapori tra i due. “È normale che in teatro ci siano persone soddisfatte e persone insoddisfatte, ma non c’era alcun forte conflitto”, ha affermato la portavoce dell’ufficio stampa del Bolshoj, Ekaterina Novikova.

L’arresto del ballerino solista del Bolshoj, hanno infine fatto sapere dal teatro, non influenzerà in alcun modo il repertorio artistico in programma.

L'articolo è stato realizzato sulla base di materiale tratto da Ria Novosti, Kommersant e Izvestia

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