A livello generale buona parte dei russi si dice soddisfatta della propria vita (Foto: Photoxpress)
Non si aspettano grossi cambiamenti nel corso dei prossimi anni. Ma sono soddisfatti della loro vita. È l’ultima fotografia scattata dal Centro di ricerche Vtsiom, che all'inizio del 2013 ha interrogato i russi (esattamente 1.600 cittadini) sulla loro condizione sociale e sulle aspettative future.
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Secondo buona parte degli intervistati (il 59 per cento) la condizione economica loro e della loro famiglia resterà pressoché invariata nell’arco dei prossimi anni. Il 22 per cento sostiene che migliorerà – grazie a un aumento del proprio salario - mentre “solo” un 12 per cento teme un futuro più nero. Tra chi scorge all’orizzonte un periodo meno roseo, il 67 per cento crede che il peggioramento della condizione sociale sarà dovuto a un notevole aumento dell’inflazione, mentre il 44 per cento prevede un aumento delle spese.
In generale comunque il russo medio si dice soddisfatto della propria vita. Di più rispetto ai primi mesi del 2012. Parlando di sé e della propria condizione sociale, il 40 per cento degli abitanti della Federazione si è definito “piuttosto felice, per la maggior parte soddisfatto”. Una percentuale in ascesa, visto che dodici mesi prima l’indice si attestava al 30 per cento.
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Diminuisce allo stesso tempo il numero di persone che si dice “felice solo in parte”, passando dal 45 per cento di febbraio 2012 al 39 per cento di febbraio 2013. In lieve controtendenza anche chi si dichiara “insoddisfatto”, sceso dal 26 per cento del 2012 al 20 per cento del 2013.
La Russia, Paese di gente appagata? Sarà. Quel che è certo è che i russi, stando al sondaggio, valutano “nella media” la condizione economica della propria famiglia (72 per cento degli intervistati), così come sarebbe “nella media” anche l’attuale situazione politica del loro Paese (64 per cento). Di fronte alla domanda: “Credete che il Paese si stia muovendo nella giusta direzione?”, il 76 per cento degli intervistati sostiene di sì; mentre solo un 23 per cento non si dice d’accordo.
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