La pioggia di meteoriti immortalata su Chelyabinsk (Foto: AP / Ekaterina Pustynnikova)
Il numero di vittime in seguito alla caduta del meteorite di venerdì 15 febbraio 2013 nella Russia centrale ha superato il migliaio. Intanto le squadre specializzate continuano le ricerche dei frammenti per stimare le dimensioni e il peso del corpo celeste.
Secondo i dati del Ministero delle Situazioni di Emergenza sono 1.145 le persone coinvolte nella caduta del meteorite; tra queste, 50 sono state ricoverate. La maggior parte è rimasta ferita dai frammenti di vetro esplosi al passaggio del meteorite sulla superficie terrestre, come ha dichiarato ai giornalisti il governatore della regione di Chelyabinsk, Mikhail Jurevich.
Come riportato dall’agenzia di stampa Interfax, l'indomani gli ospedali della regione di Chelyabinsk hanno iniziato a dimettere i pazienti ricoverati per l’impatto del meteorite nel cielo degli Urali.
I servizi di salvataggio hanno inoltre trasferito a bordo di un aereo speciale una delle vittime più gravemente ferite – una donna di 52 anni con una frattura della spina dorsale – da Chelyabinsk alla regione Podmoskove perché fosse ricoverata nel centro riabilitativo del Ministero della Salute.
Le autorità della regione di Chelyabinsk hanno già fatto una stima indicativa dei danni dovuti alla caduta del corpo celeste: il governatore MiKhail Jurevich riferisce che il totale supera il miliardo di rubli (più di 30 milioni di dollari). Il governatore non ha escluso che la cifra possa essere più alta.
Secondo le valutazioni degli esperti del Ministero delle Situazioni di Emergenza, nella regione di Chelyabinsk 2.962 edifici sono stati danneggiati, tra cui scuole e asili nido. La superficie complessiva di vetri andati in frantumi per l’onda d’urto è pari a 200.000 metri quadrati.
Gli impianti di energia nucleare non sono stati colpiti. Parimenti la caduta del meteorite non ha provocato arresti nel funzionamento delle imprese della regione. “Gli impianti di produzione e le industrie lavorano regolarmente, non ci sono state alterazioni”, ha comunicato il vicegovernatore della regione, Igor Murog.
Il Ministero delle Situazioni di Emergenza ha riferito che negli Urali il livello di radiazioni si mantiene stabile. “Nel distretto federale degli Urali è in corso il monitoraggio della situazione chimico-radioattiva. Il fondo di radioattività è nella norma”, si legge nel comunicato pubblicato sul sito del Ministero.
Il rappresentante della holding statale Rosatom aveva dichiarato in precedenza all’agenzia di stampa Ria Novosti che tutte le imprese del gruppo lavorano regolarmente e che la caduta del meteorite non le aveva interessate. Negli Urali si trova il “Majak”, il più importante complesso industriale per il trattamento del combustibile nucleare e delle scorie radioattive.
Gli organi militari sapevano dell’arrivo del meteorite. Ma come osservano gli scienziati russi si potranno precisare le dimensioni esatte del meteorite caduto soltanto dopo che saranno stati ritrovati i suoi frammenti. Tuttavia, secondo quanto riferito da Nikolaj Chugaj, direttore del Dipartimento delle stelle non stazionarie e di spettroscopia stellare presso l’Istituto di astronomia Ran, è possibile fin da ora fare ipotesi sulle dimensioni del corpo celeste. “Il meteorite aveva una massa compresa tra le 10 e le 30 tonnellate e volava a una velocità di circa 30-40 km/s”, ha spiegato l’esperto a Izvestia.
Il Ministero russo della Difesa aveva ottenuto informazioni sull’avvicinamento del meteorite alla Terra già qualche giorno fa, ma i dati ricevuti dagli specialisti confermavano che l’oggetto celeste sarebbe dovuto bruciare completamente nell’atmosfera. “Ci era arrivata l’informazione sull’avvicinamento del corpo, abbiamo pubblicato su Internet un’ipotesi di pioggia di meteoriti -, ha raccontato a Izvestia una fonte del Ministero della Difesa. - Anche i dati provvisori su composizione e dimensioni dicevano che il meteorite sarebbe bruciato nell’atmosfera. Non c’era motivo per allarmarsi”.
Secondo la fonte interpellata da Izvestia, al momento, nessun esercito al mondo ha i mezzi per scongiurare in qualche modo la caduta di oggetti provenienti dallo spazio. “Tutto quello che si può fare è controllare gli oggetti che sono espulsi dalla superficie terrestre - ha spiegato un militare. - E mettere a punto delle soluzioni per una protezione totale dalla caduta di corpi spaziali non fa gola al bilancio di nessun Paese”.
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