Sempre più spesso gli stranieri decidono di sposarsi in Russia, attratti dal rito del matrimonio in questo Paese (Foto: Itar-Tass)
“I russi amano divertirsi”, afferma ridendo Briton Michael Moore, che a gennaio 2013 a Mosca ha portato all’altare Olga, la sua fidanzata russa. “Se ci fossimo sposati nel Regno Unito tutto si sarebbe risolto con una cena e qualche battuta sul tempo, mentre qui si fanno giochi e si balla. Un invitato si è vestito da sposa, un altro mi ha fatto bere un bicchiere intero di vodka. Abbiamo riso tanto e ci siamo divertiti un mondo”, ricorda Moore a proposito del suo grande giorno.
Irina Muravyova, che dirige l’Ufficio di Stato Civile (Zags) di Mosca, fa notare che nel 14 per cento di tutti i matrimoni contratti nel 2013 nella capitale russa, almeno uno degli sposi era nato all’estero. Tra i Paesi d’origine più rappresentati (nel 2012 la lista ne comprendeva ben 116) vi erano Italia, Turchia, Germania, Israele, Stati Uniti, Regno Unito, Afghanistan e Francia.
Per alcuni stranieri, sposarsi in Russia offre la possibilità di ottenere un permesso di lavoro. Sasha Berko, moldavo, ricorda che agli inizi della sua relazione con Anna, per farsi rinnovare il visto era obbligato a lasciare il Paese ogni tre mesi. La richiesta per ottenere un permesso di soggiorno temporaneo gli fu negata cinque volte così alla fine, rassegnato, chiese ad Anna di sposarlo.
Per molti altri, invece, la scelta di sposarsi in Russia è dettata dalla voglia di avventura e si traduce in una scarica di adrenalina di cui vantarsi con gli amici.
“Vivere e lavorare in Russia è una sorta di status symbol - confessa Ivaylo Gotsev, un uomo d’affari bulgaro -. Ma sposarsi qui è qualcosa di completamente diverso. È come vincere una medaglia”.
Un’opinione che il fisico tedesco Joerg Brachman condivide appieno. Durante il suo ricevimento un invitato gli disse, scherzando, che non c’è matrimonio russo in cui non si scateni una lite. All’idea che il proprio matrimonio non avrebbe fatto eccezione, il tedesco trascorse tutti i festeggiamenti preoccupato dall’idea di veder scoppiare da un momento all’altro una rissa. Finalmente, dopo qualche brindisi, prese il coraggio a quattro mani e decise di onorare la tradizione – senza sapere da che parte cominciare. Quella sera, ricorda Brachman con un certo rimpianto, non ci fu nessuna lite.
C’è poi chi si sposa in Russia per motivi religiosi. Dopo aver “detto sì” al suo fidanzato ecuadoriano in Danimarca, l’economista Katya Korolkova ha scelto di celebrare il rito religioso nella Federazione.
“Siamo entrambi cattolici. Per noi il matrimonio è una cosa estremamente seria, e quindi ci tenevamo a sposarci in chiesa. Ho voluto farlo in Russia perché sapevo che dopo ci saremmo trasferiti in una altro Paese – ricorda Katya Korolkova -. Mio marito avrebbe voluto un matrimonio in cui fossero rappresentate tutte le tradizioni di questo Paese, ma ho preferito non spaventare gli invitati. Molti di loro erano stranieri. Si aspettavano fiumi di vodka, erano sicuri che i russi si sarebbero ubriacati. A stordirsi con l’alcool invece furono i tedeschi. Gli italiani intanto si domandavano perché non si mangiasse tanto, e perché non si urlasse spesso Gorko!(l’esclamazione con cui in Russia si annuncia che gli sposi possono scambiarsi un bacio, ndr). Il cibo occupa una parte molto importante nei matrimoni italiani, dove lo sposo e la sposa si baciano ogni minuto. Gli ecuadoriani invece erano felici: durante il ricevimento si è ballato tanto, e nei matrimoni ecuadoriani le danze rappresentano sempre l’attrattiva principale”, conclude.
Da un punto di vista burocratico, sposarsi in Russia solitamente non è un problema. Coloro che non hanno bisogno di un visto per entrare nel Paese possono registrare il proprio nome in qualsiasi ufficio della Zags, mentre per tutti gli altri esiste un’unica opzione: il “palazzo dei matrimoni” numero 4, situato a Nord di Mosca.
“Mio marito è arabo. Gli fu chiesto di produrre un certificato di nascita e il passaporto munito di visto d’ingresso valido. Dovette tornare nel suo Paese d’origine, dichiarare che non esisteva alcun impedimento legale al nostro matrimonio e di non essere già sposato. Tutti i documenti dovettero essere tradotti in russo, legalizzati e certificati da un notaio”, rammenta l’economista Nastya Romalovskaya, che si è sposata nell’aprile del 2012.
Il personale del “palazzo dei matrimoni numero 4” consiglia a tutte le coppie di consultare di persona un esperto che gli indichi esattamente quali sono i documenti necessari per sposarsi. I funzionari discutono con ogni coppia i particolari della cerimonia.
“Hanno anche una band che suona musica dal vivo, e ha un vasto repertorio”, ricorda il norvegese Tor Slaten. “Ci fecero addirittura scegliere la canzone per la nostra cerimonia”.
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