Studiando gli anelli di crescita degli antichi larici della penisola dello Jamal, nella Russia siberiana nordoccidentale, gli scienziati russi hanno scoperto che diversi millenni fa si sono verificate due eruzioni solari di notevole potenza. Lo riferisce l’agenzia Tass, citando le parole di Rashit Khantemirov, ricercatore senior presso l'Istituto di Ecologia Vegetale e Animale degli Urali dell'Accademia russa delle Scienze, nonché ricercatore presso l'Università federale degli Urali.
“Quest'anno, l'analisi del carbonio-14 in alcuni anelli di crescita ha rivelato due delle più potenti eruzioni solari che si sono verificate molto tempo fa. Uno di essi si è verificato nel 5259 a.C. [...] Un altro brillamento è avvenuto più di novemila anni fa”, ha detto.
Secondo Khantemirov un simile fenomeno - imprevedibile e più frequente di quanto si pensi - al giorno d’oggi costituirebbe una grossa minaccia: nell’era di internet e dell’energia elettrica potrebbe avere gravi conseguenze.
“Se una simile eruzione solare si verificasse adesso, andrebbe tutto in tilt e si verificherebbe un cataclisma globale - ha avvertito -. È una minaccia alla quale dovremmo farci trovare preparati. Questi brillamenti avvengono ogni poche centinaia di anni”.
Una tempesta solare particolarmente intensa potrebbe infatti mettere fuori uso l'infrastruttura globale della rete Internet e renderla inutilizzabile per settimane o mesi. Ad andare in crisi potrebbero essere i cavi sottomarini che garantiscono la connettività a livello globale.
Per la cronaca, la penisola dello Jamal ospita le più grandi sepolture di alberi subfossili del mondo (questa regione della Russia, ora coperta di tundra, un tempo era boscosa). La vegetazione legnosa del periodo olocenico (iniziato 12.000 anni fa e ancora in corso) si sta dimostrando la più adatta per studiare le dinamiche climatiche, poiché ogni anello conserva la memoria delle condizioni ambientali circostanti.
Approfittando di questo ricco database naturale, gli specialisti dell'Istituto di Ecologia Vegetale e Animale e dell'Università Federale degli Urali mirano a produrre una cronologia completa basata su questi anelli che copra gli ultimi 10.000 anni. Un obiettivo vicino al traguardo, visto che gli scienziati hanno già coperto 8.768 anni (dal 6.748 a.C. al 2019).
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