I prezzi a Mosca non sono sicuramente i più bassi del mondo e prima di trasferirvi potrebbe essere utile dare una letta a questo articolo, per capire se potete permettervelo. Anche i ristoranti alla moda possono costare di più che a Roma o a Milano. Quello che di sicuro vi renderà felici è invece il prezzo di internet a banda larga: una connessione molto efficiente costa in media 9,93 dollari al mese (8,61 euro); il terzo prezzo più basso al mondo. Il Paese dove il web veloce è più economico in assoluto è l’Iran, 5,37 $ al mese; quello dove è più caro è il Burkina Faso: 961,22 $. L’Italia è al 32º posto con una media di 28,89 $ (25 euro). (Qui la mappa completa dei Paesi del mondo).
Internet in Russia funziona perfettamente e molto velocemente anche in posti sorprendentemente remoti della Siberia.
Forse è per questo che gli hacker russi sono così bravi? Dopotutto, hanno una connessione Internet efficiente e a basso costo. Qui ci sono tutti i fattori che hanno avuto un impatto sul prezzo di Internet in Russia.
La gente non può pagare di più
Secondo alcuni studi, il costo di Internet nei diversi Paesi è influenzato dal livello di reddito complessivo. Più il Paese è ricco, più alto è il prezzo.
Non sorprende che gli Stati Uniti, la Svizzera, l’Australia e altri Paesi con un alto tenore di vita abbiano un costo più elevato di Internet. Lì, devi semplicemente pagare più di quanto in realtà il servizio costi. Perché? Perché puoi. Stai pagando per il piacere di vivere lì.
Sebbene gli oligarchi russi stiano piuttosto bene, in generale, la popolazione del Paese non è sicuramente tra le più ricche e, quindi, non può – e non deve – pagare molto.
C’è una buona tradizione informatica
Un altro fattore che influenza il prezzo di Internet è il numero di gadget: laptop, personal computer e telefoni cellulari. Il problema è che devi sapere come usarli, il che significa che hai bisogno di alcune abilità di base e un po’ di educazione.
In Paesi più poveri, come il Pakistan, molte persone riescono a malapena a leggere e scrivere, figuriamoci a passare ore su Google cercando un manuale su “Come hackerare le elezioni americane”. Sin dai tempi sovietici, l’educazione in Russia è obbligatoria per tutti. Praticamente non esistono analfabeti.
Di conseguenza, il numero di gadget elettronici utilizzati nel Paese è pressoché lo stesso che nei Paesi più sviluppati. Una forte domanda di servizio Internet ha portato allo sviluppo di società che forniscono l’accesso online.
Anche la situazione dello Stem (acronimo inglese che sta per ‘Science, Technology, Engineering and Mathematics” e viene utilizzato per indicare i corsi di studio e le scelte educative volte a incrementare la competitività in campo scientifico e tecnologico) in Russia è storicamente buona, così, quando all’inizio degli anni Novanta Internet ha iniziato a svilupparsi nel Paese, molti giovani esperti di tecnologia lo hanno visto come un’opportunità. E hanno fondato le proprie aziende.
La concorrenza abbassa i prezzi
La bassa domanda nei Paesi più poveri e meno istruiti ha soffocato lo sviluppo dei provider di Internet, quindi le persone hanno meno possibilità di scelta rispetto ai russi. È così che funziona la competizione: più le società sono numerose sul mercato, più basso è il prezzo.
Oggigiorno la Russia ha migliaia di fornitori di servizi Internet. Oltre a quelli grandi, come Rostelecom, BeeLine, MTS e Megafon, ci sono un sacco di piccole aziende locali in ogni regione. Solo a Mosca ce ne sono più di 50 diverse.
Certo, molte zone della Russia hanno una connessione non velocissima: provate a posare la fibra ottica attraverso la tundra sterminata! Ecco perché, secondo le statistiche, la velocità media di Internet, è molto lontana dal leader mondiale, la Corea del Sud, che ha 28,6 Mb/s, ma meglio rispetto all’Italia, ferma a 9,2 Mb/s, al 61º posto mondiale. Nelle città russe, tuttavia, l’infrastruttura è piuttosto giovane e si sta sviluppando rapidamente, ed è quindi molto veloce ed efficiente, ancora una volta, grazie a un’enorme domanda.
Negli ultimi anni, tuttavia, ci sono stati problemi sul web russo: LinkedIn è stato bloccato perché non ha voluto collaborare con il governo russo e si è rifiutato di archiviare i dati degli utenti nei data center locali, e da tempo è in atto un tentativo di bloccare l’app di messaggistica crittografata Telegram, con milioni di IP che sono già stati disabilitati.
I grandi provider di Internet stanno cercando di darsi un’ulteriore spinta sul mercato per ottenere una quota maggiore. È un po’ troppo tardi: con il livello di domanda e di offerta già presente, non c’è quasi posto per monopoli.
Internet, quali sono i maggiori colossi della Rete in Russia?
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email