Baxi, l’affidabilità contro i rigidi inverni

Alberto Favero, direttore generale della Baxi. Fonte: ufficio stampa

Alberto Favero, direttore generale della Baxi. Fonte: ufficio stampa

L’azienda di Bassano del Grappa esporta nella Federazione dagli anni ‘90. Il marchio di fabbrica delle sue caldaie? Alta specializzazione, test rigorosi e adattabilità alle particolari caratteristiche del mercato. Da più di 10 anni la società può contare su una presenza diretta sul territorio per la distribuzione dei propri prodotti

Con 700 dipendenti e un fatturato di 240 milioni di euro, Baxi si impone tra i leader del mercato del riscaldamento. L’azienda ha origini lontane. “Nel 1925 la famiglia Westen fonda le Smalterie Metallurgiche Venete che ben presto diventa uno dei maggiori stabilimenti di prodotti smaltati in Europa”, racconta Alberto Favero, direttore generale della Baxi. “Nel corso dei decenni  l’azienda ha saputo diversificare la propria produzione non solo in base alle esigenze di mercato ma anche in reazione a particolari momenti storici: la Seconda Guerra Mondiale porta ad esempio a convertire la produzione in elmetti, contenitori per mine, gavette...”.

Verso la fine degli anni ’70 la società viene acquistata da Zanussi e, con la contestuale espansione della rete del gas, inizia la produzione di caldaie. Dopo l’acquisizione da parte di Ocean e il successivo ingresso nel gruppo Baxi Partnership agli inizi degli anni 2000, nel 2009 l’azienda entra a far parte del gruppo BDR Thermea, una nuova realtà nata dalla fusione di De Dietrich, Remeha Group e Baxi Group, produttore e distributore, leader a livello mondiale, di sistemi e servizi innovativi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda. Il processo di esportazione in tutto il mondo è già iniziato negli anni ’80.

“Sin da questo periodo l’azienda dimostra una spiccata capacità ad allargare il proprio raggio d’azione a nuovi mercati grazie al valore del Made in Italy, alla qualità delle proprie maestranze e alla densità di competenze manifatturiere e di progettazione”, afferma il manager. “Lo storico stabilimento di Bassano del Grappa, il più grande del settore a livello europeo, occupa una superficie di 100.000 mq con 14 linee produttive, un’ampia area dedicata alla gestione logistica, un centro di eccellenza per la Ricerca e lo Sviluppo di caldaie e sistemi integrati, un polo dedicato alla formazione attrezzato e all’avanguardia (Training Centre Baxi L@B). I drivers che hanno determinato il processo vincente di internazionalizzazione per Baxi sono riconducibili inoltre alla velocità dell’azienda nell’entrare nei mercati emergenti in cui si stava sviluppando la gasificazione e ad una politica commerciale basata sulla ricerca di partnership a lungo termine”.

Negli anni ’90 la crescita dei mercati dell’Est Europa, in particolare di Romania e Ungheria, sprona l’apertura verso la Russia, dove ancor oggi il marchio Baxi è leader.

“Siamo presenti in questo paese fin dall’inizio degli anni ’90 con la fornitura di scaldacqua elettrici e vasche da bagno, i prodotti che al tempo rappresentavano la domanda di questo mercato”, precisa Favero. “Conscia delle enormi potenzialità del mercato russo, Baxi a partire dal 2000 si è attivata per ampliare l’offerta di prodotto verso una completa gamma di caldaie murali ad uso domestico. Mercato questo delle caldaie che è andato via via consolidandosi (registrando significativi aumenti) complice la crescita delle nuove costruzioni e lo sviluppo della rete gas”.

L’attività è cresciuta al punto da motivare l’apertura di un ufficio di rappresentanza commerciale a Mosca, più di dieci anni fa. Ma come sono stati gli inizi di questa avventura commerciale ?

“Nei primi anni di penetrazione del mercato russo il prodotto caldaia murale non era conosciuto e standardizzato. Non esistevano infatti regole definite per l’utilizzo e l’installazione di prodotti così innovativi, né a livello nazionale né regionale. Per poter vendere e installare le caldaie è stato fatto un grande lavoro di promozione presso le autorità governative locali e nazionali, fino a definire assieme a loro le regole di riferimento per regolamentare l’installazione in sicurezza”, racconta il manager. 

Il mercato russo, inoltre, per dimensioni e specificità climatiche necessitava di particolari attenzioni: i prodotti dovevano essere sviluppati per resistere a un clima particolarmente rigido. “Baxi si  è sempre distinta per l’alta affidabilità dell’offerta ed elevato supporto tecnico”, sottolinea Favero. “Avanzati test di laboratorio, riproduzione in camera climatica di condizioni estreme di temperatura, field test sul territorio con monitoraggio hanno consentito a Baxi di poter garantire sempre un alto livello di performance che ci permette oggi di mantenere la leadership in questo mercato”.

Attualmente la distribuzione in Russia viene curata dalla Trading Company di Mosca che opera con oltre 50 persone, compresa una rete di promoter regionali per la massima copertura del territorio. “La scelta di avere una presenza diretta ci permette un maggior controllo della distribuzione e sarà premiante non appena il mercato tornerà a crescere dopo un periodo di flessione”, conclude il manager.

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