Aaa Parmigiano cercasi. O forse no?

Mosca vista dal basso di un'italiana. I post
 
Credit: Niyaz Karim

Mosca annuncia l’embargo sui prodotti alimentari stranieri. E nella comunità di italiani in Russia si diffonde il panico. Mai più prosciutto. Mai più parmigiano. Dovremo prepararci a dire addio anche alla mozzarella? 

E mentre sui social network si rincorrono discussioni, sempre molto accese, su come “sopravvivere” alla presunta moria di prodotti italiani, su Internet iniziano a scorrere le immagini di sedicenti “contrabbandieri” di parmigiano: come quelli che hanno deciso di pubblicizzarsi sull’asfalto di questa strada, in vicolo Armyanskij, annunciando a caratteri cubitali “Parmezan”. Parmigiano. E il numero di telefono da contattare in caso di astinenza da formaggio.


Il curioso annuncio apparso su una strada di Mosca (Foto: The Village)

Io, per tagliare la testa al toro, ho deciso di sposare il piano B: i cibi italiani vengono messi al bando? Benissimo, è un'ottima occasione per imparare a destreggiarsi con la cucina russa!

Aiutata - e consolata - da alcune amiche, che mi seguono con pazienza e un po’ di compassione, ho fatto del ricettario di cucina russa la mia nuova Bibbia. “La cucina russa. Tra storia, letteratura e ricette”, di Donatalla Possamai. Centotrenta pagine in cui perdersi tra stufati, zuppe, antipasti, bliny e mille modi per preparare l’insalata. Un libro curiosissimo, oltre che molto utile per chi, come me, vuole cimentarsi con i piatti dell'Est senza rischiare indigestioni.

E così scopro che Pietro il Grande, oltre ad aver rivoluzionato un paese, ha introdotto l’uso dei fornelli; che nel 1551 il Concilio ecclesiastico fu costretto a proibire l’uso di bevande alcoliche nei monasteri per riportarvi l’ordine; e che ci sono almeno cinque diversi modi per cucinare il borsch. 

Sono ancora ai primi tentativi, lo ammetto. E già con la kasha mi ritrovo ad avere qualche difficoltà (sbaglio sempre le quantità). Ma la motivazione è alta. E l’entusiasmo non è ancora scemato. Domani sperimenterò la vinegret, e alla prossima cena tra amici cucinerò la charlotte russa. Con l’arrivo della stagione fredda, poi, mi scatenerò con le zuppe. 

"Fortunatamente" per me i fast food a Mosca iniziano piano piano a scomparire: un estremo rimedio per prendere a calci la tentazione di rifugiarmi ogni giorno al McDonald’s.

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