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Credit: Niyaz Karim |
L’entusiasmo Mondiale si è spento presto. Fuori. Do svidania. Ci si rivede tra quattro anni. Un’infelice sorte toccata anche ai nostri amici russi, che dopo poche partite hanno abbandonato il sogno di Brasile 2014, dovendosi consolare con qualche giro di vodka (i miei amici, al termine di Algeria-Russia, in barba all’ora tarda hanno brindato lo stesso, vodka alla mano).
Alcol a parte, a Mosca c’è ancora chi continua a far battere il proprio cuore in Italia: a una settimana dall’eliminazione della Nazionale di Prandelli, una solitaria bandiera tricolore - verde, bianca e rossa - continua a sventolare triste da una finestra all’undicesimo piano di un palazzone fuori dal centro di Mosca.
La osservo spesso, dalla terrazza di un’amica. Da qualche giorno se ne sta lì appesa, confusa in mezzo ai panni stesi degli inquilini di quel grande edificio grigio. Non ha l’impressione di essere stata dimenticata. Al contrario, ha tutta l’aria di essere tenuta lì apposta, con ironia verso l’amara sorte calcistica, e con un po’ di nostalgia verso una patria lontana, che, soprattutto in occasioni come questa, manca ancora di più.
Abbiamo perso, ma con fair play, sembra quasi suggerire. E intanto continua a sventolare, sotto il timido sole di questa estate moscovita.
Foto: Rbth
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