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Niva Mirakyan (Archivio personale) |
Roma e Mosca. Nonostante abbiano in comune lo status di capitale, sono due città che hanno davvero poco in comune. Sono due centri urbani completamente differenti in termini di carica energetica, ritmo di vita e designazione.
Chi è stato a Mosca sa perfettamente che in questa megalopoli la vita scorre a un ritmo così veloce che talvolta gli anni sembrano passare quasi inavvertiti. Proprio ieri avevi solo 30 anni, e oggi ti ritrovi, di colpo, con ben trentaquattro anni. La ragione è in parte evidente: la vita del 90% dei moscoviti, in molti casi per via delle distanze enormi della capitale russa, si sviluppa unicamente tra casa e lavoro: l’odissea mattutina sui mezzi pubblici o a bordo della propria auto per le strade intasate dal traffico di Mosca, richiede, solo all’andata, almeno due o tre ore (la stragrande maggioranza degli uffici, infatti, si trova in centro mentre la stragrande maggioranza delle persone vive nelle cosiddette zone residenziali della periferia), dopodiché altre otto ore, come minimo, vengono consumate sul posto di lavoro (negli ultimi anni, gli straordinari e le pause pranzo lampo sono diventati la norma), cosicché, a fine giornata, si è rimasti solo con le forze per "trascinarsi” a casa per, poi, il giorno seguente ricominciare tutto daccapo.
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Foto: Getty Images/Fotobank |
Così i giorni passano e con loro le settimane, e poi, improvvisamente, ti rendi conto che non hai più né il tempo né umanamente le forze per parlare e vederti con amici e familiari, che di norma, neanche farlo apposta, vivono dall’altro capo della città. È vero che per questo ci sono weekend, ma nella realtà delle cose essi vengono destinati molto spesso a risolvere problemi quotidiani o in alternativa a recuperare un briciolo di forze in vista della nuova settimana di lavoro in arrivo. Credetemi, non sto esagerando, così vivono, non voglio dire tutti, ma molti moscoviti, in particolare, quelli con figli a carico. L'unica possibilità per riposarsi dal trambusto sono le vacanze che molti russi preferiscono trascorrere, come è noto, in Italia e nello specifico a Roma. E ora credo di capire perché.
A Roma la vita passa velocemente solo per coloro che sempre vanno di fretta da qualche parte. A questo gruppo di persone appartengo, senza dubbio, anch’io: anni di vita trascorsi al ritmo folle della "grande città" hanno lasciato il loro segno. Nonostante nella "città eterna" si trovino tutte le principali istituzioni governative e i residenti locali spendano parecchio tempo in strada, sembra che in questa città nessuno abbia fretta, nemmeno di arrivare a lavoro e, inoltre, tutti riescono sempre e comunque a vedersi e a conversare con la famiglia e gli amici. La vita qui ricorda una vacanza continua.
All’inizio non riuscivo a capire perché tutti si spostassero in maniera così lenta e tranquilla per Roma, come se non avessero nulla da fare, o perché nessuno sembrasse avere mai fretta di andare da nessuna parte. Non riuscivo nemmeno a spiegarmi perché i negozi e le farmacie chiudessero per così tanto tempo durante la pausa pranzo come se fare affari non fosse un loro problema (quando anche durante gli orari di apertura i commercianti non spiccano molto per la loro prontezza), o perché i ristoratori potessero tranquillamente chiuderti la porta del ristorante in faccia, con la semplice scusa che anche loro dovevano pranzare. Insomma, per la testa mi ronzavano un sacco di "perché".
Non molto tempo fa ho finalmente capito che la "città eterna" non ha nulla a che vedere con le tradizionali metropoli dove la vita scorre veloce e a cui appartiene senza dubbio anche Mosca, dove fare soldi è un obiettivo importante, se non forse l’unico. Ed è così che ho capito anche che Roma vive secondo le sue regole, le quali recitano che è meglio non disperdere le proprie forze nella vuota e inutile frenesia quotidiana, visto che, a conti fatti, la vita è davvero breve. Tuttavia, uno stile di vita simile, così spensierato, che, ammetto, mi sarebbe piaciuto condurre anche a me, forse se lo possono permettere solo i romani. Il fatto è che forse Roma si è abituata fin troppo bene all’amore dei turisti, che l’hanno visitata, la visitano e continueranno a visitarla, a prescindere da se il cameriere servirà loro un’insalata fresca o appassita, e se nell’hotel nel quale alloggiano saranno abbastanza gentili oppure no. Mosca, da questo punto di vista, ha ancora molta strada da fare rispetto a Roma, visto che la capitale russa non gode per il momento della stessa fama dell’urbe. Ecco perché, probabilmente, deve affrettarsi per accontentare, tra i tanti, anche i turisti.
Nonostante ciò, penso che Mosca, proprio alla luce del suo ritmo folle e del suo forte spirito di competizione, a differenza di Roma, sia una città di grandi opportunità, soprattutto a livello lavorativo. Se si ha una buona istruzione e anche un po’ di esperienza, nella capitale russa un lavoro decente, prima o poi, lo si trova. Naturalmente, i raccomandati esistono anche lì, ma credetemi che le opportunità non mancano. Non a caso, molti italiani si trasferiscono ultimamente in Russia, proprio per questo motivo.
A Roma, a mio avviso, trovare un lavoro dignitoso è un lusso, non accessibile a tutti. In questa città mediterranea, dove molto dipende dalle conoscenze, si può essere coperti di lauree dalla testa ai piedi e rimanere disoccupati, e per un bel po’.
Come potete vedere le due capitali non sono per nulla simili, ma solo perché hanno fini completamente diversi: Mosca è progettata per il lavoro, Roma per una vita misurata e tranquilla. È un peccato che queste città non possano fondersi e che per il momento, quindi, molti debbano ancora dividersi tra l’una e l’altra, alla ricerca dell’una e dell’altra cosa...
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