![]() |
Credit: Niyaz Karim |
Il principe azzurro in Russia si definisce con un solo aggettivo: "nastoyashchij muzhchina". Un uomo "vero". Credo di non aver mai sentito ripetere un aggettivo così spesso come questo.
"Nastoyashchij muzhchina" è il padre della mia cara amica Masha, che si occupa della famiglia e ama la madre; lo è il mio coinquilino, quando torna a casa con un pensiero dolce dal supermercato. Lo è il collega di lavoro, quando si ricorda del compleanno della segretaria e arriva in ufficio con un mazzo di fiori. Davanti a gesti che le russe ritengono imprescindibili, la reazione è una sola. Nastoyashchij muzhchina! Un uomo vero!
In che modo debba essere "vero" questo uomo, a essere onesta, non credo di averlo capito fino in fondo.
Alla ricerca dell'uomo perfetto (Foto: Lori / Legion media)
Ho stilato un breve elenco mentale delle cose che un gentiluomo, per conquistare una ragazza, qui, deve assolutamente fare. Tra queste rientrano le cene al ristorante (rigorosamente pagate da lui), aprire la porta della macchina, portare le borse della spesa, cedere il passo alle signore varcando la soglia, infilare la pelliccia alla propria consorte. Potrei andare avanti per molto.
Ma riempire una sterile lista della spesa non sarebbe sufficiente per schiarirmi le idee. E per permettere a me, italiana nata in un Paese dove gli uomini non sanno più regalare fiori e aprire la porta, di comprendere la vastità che si cela dietro a questo universo abitato da super gettonati "nastoyashchij muzhchina".
Se poi il soggetto in questione possiede anche una bella macchina e una casa di proprietà, allora non ci sono dubbi: è il principe azzurro in persona. Che non arriva in sella a un bianco cavallo, ma magari a bordo di una Bmw ultimo modello.
Deve essere tenero e macho; deve ricordarsi dei compleanni e fare regali; deve essere gentile ma al contempo pronto a fare a pugni se la situazione lo richiede. Sul rapporto con le sbronze, non mi pronuncio. Credo che questo tratto non rientri nel galateo del vero "nastoyashchij muzhchina". Anche se spesso, troppo spesso, le donne lo tollerano e lo perdonano.
La mia idea di "nastoyashchij muzhchina", quindi, resta ancora molto vaga. Se voi, care lettrici, lo avete capito meglio di me, non esitate a darmi consigli, condividendo con me la vostra idea di "nastoyashchij muzhchina". Magari mi aiutate a schiarirmi le idee!
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email