Il trend dei consumi sembra destinato a rimanere immutato per la rapida crescita dei redditi e il forte calo della disoccupazione (Foto: PhotoXPress)
Benché nel primo semestre del 2013 l’economia russa abbia subito una frenata che l’ha portata a registrare un incremento di solo l’1,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, sul mercato interno il trend dei consumi rimane solido.
E grazie a un basso tasso di disoccupazione, a una forte crescita del reddito, all’espansione dei prestiti al dettaglio e a un bilancio statale molto orientato verso il sociale, vi sono buoni motivi per credere che tale trend possa consolidarsi.
L’attuale modello di crescita economica della Russia si basa pesantemente sui consumi. Nei primi sette mesi del 2013 il commercio al dettaglio è cresciuto del 3,8 per cento, sostenuto da una crescita del reddito effettivo disponibile più rapida del previsto (+ 4,3 per cento) e da un deciso incremento dei salari effettivi (+ 5,5 per cento).
Il primo e fondamentale motivo per cui il trend dei consumi sembra destinato a rimanere immutato è dato dalla rapida crescita dei redditi, dovuta a un forte calo della disoccupazione.
Negli anni compresi tra il 2001 e il 2008, la buona performance economica della Russia fu dovuta in parte all’aumento della sua forza lavoro (+ 6 per cento), che aveva raggiunto un picco di 76 milioni di individui.
Da allora, tuttavia, quella cifra è rimasta stabile e ciò ha contribuito a far scendere il tasso di disoccupazione, che alla fine del 2012 ha toccato il minimo storico del 5,1 per cento.
A dispetto di una crescita economica lenta, ciò ha obbligato le imprese ad aumentare gli stipendi.
Non vi è motivo di ritenere che il mercato del lavoro possa mutare, a vantaggio delle imprese: stando alle previsioni demografiche ufficiali, a causa del declino della popolazione degli anni Novanta, si prevede che di qui al 2017 la forza-lavoro diminuirà di due milioni di individui, ovvero del tre per cento.
Tra il 1989 e il 2012, il numero di giovani con meno di venti anni è sceso da 44 a 30 milioni, determinando un calo nel numero di coloro che si affacciano al mercato del lavoro.
Non solo dunque l’aumento dei redditi è forte, ma si prevede che rimarrà tale.
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Anche l’attenzione al sociale dimostrata dalla politica di bilancio russa rappresenta un fattore determinante per i comportamenti di spesa del consumatore. Nel 2012 le spese sociali hanno rappresentato il 33 per cento del bilancio di spesa, rispetto al 24 per cento del 2007: e in futuro la percentuale probabilmente aumenterà ancora. Su oltre 140 milioni di abitanti, lo Stato si prende cura di circa 40 milioni di pensionati e di 18 milioni di impiegati del settore pubblico: nel complesso, dunque, il 40 per cento della popolazione si affida direttamente al sostegno dello Stato.
Infine, i prestiti al dettaglio sono in continua diffusione, con un aumento annuale pari al 30-35 per cento.
A dispetto di un’economia in fase di rallentamento, dunque, l’aumento relativamente sostenuto del reddito e la forte preferenza accordata ai consumi aprono nuove opportunità al mercato dei consumi.
Natalia Orlova è Chief Economist presso Alfa Bank a Mosca
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