(Foto: Ap)
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Credit: Niyaz Karim |
30 giugno 2013
Le notti di Mosca non saranno, certo, bianche come quelle di San Pietroburgo, ma, tra le loro molteplici caratteristiche che le rendono inimitabili, hanno anche la particolarità di essere "scoppiettanti", nel senso più letterale del termine.
Non c'è, infatti, occasione felice, tra compleanni, onomastici e matrimoni, ma anche festività etniche e, più o meno, religiose, che non valga la pena di essere festeggiata con fuochi d'artificio. E, così, tutto l'anno, nelle ore più buie, il cielo viene all'improvviso squarciato da botti e colori. Con lampi di luci, cuori e fiori che si materializzano dietro quel palazzo o quell'altro.
In particolare, ieri notte, il 29 giugno 2013, i "fuochisti" hanno dato il meglio di loro. Io e la mia amica francese abbiamo così assistito a uno spettacolo unico ai miei occhi (e per le mie orecchie) per la quantità infinita di "botti" esplosi.
Fuochi pirotecnici per la festa indiana delle luci Diwali (Foto: Ap)
Dall'appartamento al 17mo piano di Madeleine, da ogni parte, erano visibili bagliori a giorno e disegni luminosi. Facevamo, allora, a gara a chi riusciva a indicare e a contare anche i fuochi pirotecnici più lontani.
Ma, soprattutto, una domanda ci ha fatto compagnia per tutto il tempo: Che festa è oggi? Possibile che tanti compleanni festeggiati in tutta Mosca nella stessa scoppiettante modalità?
Poi, un flash: "Oggi è la festa dei Santi Pietro e Paolo!". Chissà, allora, quanti Petr e Pavel avranno dato fuoco alle polveri!
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