I numeri dell'immigrazione

Anche dall'Asia Centrale arrivano lavoratori immigrati in cerca di un impiego (Foto: Itar-Tass)

Anche dall'Asia Centrale arrivano lavoratori immigrati in cerca di un impiego (Foto: Itar-Tass)

Il commento di Zalina Kornilova sul fenomeno dei cittadini che dalle ex repubbliche sovietiche si trasferiscono in massa nella Federazione in cerca di lavoro

Negli ultimi due anni il flusso di immigrati dai Paesi della Csi verso la Russia è cresciuto del 40 per cento. Dall'inizio del 2013 sono stati rilasciati circa 463mila permessi di lavoro e 467mila licenze. Inoltre, sono state svolte più di 365mila indagini per individuare casi di violazione delle leggi sull'immigrazione, e oltre un milione di persone si sono viste infliggere sanzioni di tipo amministrativo.

I cittadini stranieri provenienti dalle repubbliche dell'ex Unione Sovietica trovano impiego principalmente nell'edilizia e nella manutenzione delle infrastrutture.

 

Nel 2012 e nei primi mesi del 2013 sono state approvate nuove norme indirizzate a contrastare l'immigrazione illegale, inasprendo le pene. Inoltre, sono stati forniti maggiori poteri e mezzi agli organi di polizia per condurre operazioni e indagini in questo settore. Il periodo massimo di soggiorno previsto per legge è di 90 giorni.

 

Negli ultimi tre anni è stato negato l'ingresso a quasi 230mila stranieri provenienti da diversi Paesi. Al primo posto ci sono i cittadini dell'Uzbekistan (50mila, quindi quasi un quarto del totale), seguiti da quelli del Tagikistan e del Kirghizistan.

Ultimamente si osserva un aumento dell'attrattiva della Russia verso i migranti, un trend che coinvolge praticamente tutti i tipi di attività: economiche, umanitarie, turistiche e commerciali.

L'autrice è portavoce del Servizio Federale per l'Immigrazione

L'intervento è stato pubblicato nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 27 giugno 2013

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