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Credit: Niyaz Karim |
8 maggio 2013
Possibile che abbia ingoiato una calamita io stessa, ma tutti i giorni mi chiedo come mai a Mosca mi capita di prendere così tante porte in faccia. E non sto parlando per metafore.
Giro per la città pensierosa, è vero, distratta dalle mille cose che mi accadono intorno, cercando di carpire più discorsi possibili per migliorarmi nella lingua, ma è anche vero che qui succedono cose che non ti aspetti. Per logica.
In uffici e pub sembra, infatti, essere una tendenza prettamente locale: le porte non si aprono verso l'interno, ma, per lo più, verso l'esterno e il rischio di prenderle in faccia mentre si passa vicino diventa così altissimo, ovviamente.
Le porte dei corridoi in molti edifici di Mosca rischiano di aprirsi all'improvviso sulle facce dei malcapitati passanti (Foto: Lori / Legion Media)
Anche per questo è sempre consigliato camminare al centro dei lunghi e stretti corridoi dei palazzi se non si vuole rischiare di trovarsi cambiati i connotati in un istante. E, soprattutto, mai essere sovrappensiero quando si cammina anche per strada: la porta di qualsiasi negozio potrebbe aprirsi da un momento all'altro. Non so, ma architetti, ingegneri, progettisti, frequentano tutti la stessa scuola?
Così a Mosca non basta avere gli occhi per schivare i pericoli che possono piombare dall'alto (come le stalattiti che cadono dai tetti) o che arrivano dal basso (come le lastre di ghiaccio che ben si mimetizzano sul marciapiede). Bisognerebbe avere anche un'ottima visuale laterale e riflessi sempre prontissimi per rientrare a casa sani e salvi.
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