Lo scandalo delle tangenti al governatore di Kirov

Una delle immagini del blitz organizzato dalla Commissione d’inchiesta che, nell’ambito di un’operazione sperimentale, ha consegnato a Belykh delle banconote segnate, che egli non ha rifiutato.

Una delle immagini del blitz organizzato dalla Commissione d’inchiesta che, nell’ambito di un’operazione sperimentale, ha consegnato a Belykh delle banconote segnate, che egli non ha rifiutato.

: EPA
Nikita Belykh sarebbe stato colto in flagrante con una mazzetta da 400mila euro. Una notizia che ha suscitato grosso clamore nell’opinione pubblica, che si interroga sui risvolti e i dietro le quinte della vicenda

Avrebbe dovuto partecipare ad alcuni incontri ufficiali a Mosca per poi far rientro a casa. Ma la giornata non è andata per il verso giusto per Nikita Belykh, governatore della regione di Kirov (città a 800 chilometri a nord-est di Mosca): durante la cena al ristorante, il 24 giugno scorso Belykh è stato arrestato dagli agenti delle forze speciali con l’accusa di aver incassato tangenti per un valore di 400mila euro. Immediatamente è stato aperto un procedimento penale.

Come ha comunicato l’agenzia Tass, indicando come fonte la Commissione d’inchiesta russa, nell’ambito di un’operazione a carattere sperimentale a Belykh sarebbero state consegnate delle banconote segnate. Il governatore sarebbe stato arrestato subito dopo aver preso il denaro. Le foto pubblicate dall’agenzia mostrano sulle mani di Belykh tracce di colori reagenti ai raggi ultravioletti.

Vladimir Markin, rappresentante della Commissione d’inchiesta russa, ha dichiarato che il governatore di Kirov avrebbe ricevuto delle tangenti in cambio dell’appoggio a due società che hanno sede nella regione di Kirov. Il tribunale ha deciso un fermo di due mesi, ma in caso di ammissione il governatore potrebbe ricevere una condanna da 8 a 15 anni di reclusione.

Contanti sospetti

Belykh si dichiara innocente, anche se a detta del giudice istruttore della Commissione d’indagine non nega di aver ricevuto del denaro. “Belykh afferma che i soldi erano destinati ai bisogni della città di Kirov”. Il governatore ha a sua volta dichiarato di non aver mai incassato delle tangenti e che si prepara a dimostrarlo in tribunale.

Belykh in tribunale. Fonte: Reuters

Una delle questioni controverse nell’arresto di Belykh è cercare di capire come mai nel 2016 si possano consegnare delle tangenti direttamente nelle mani di un alto funzionario statale. Il politologo Valerij Khomiakov, amministratore delegato del Consiglio di strategia nazionale, che conosce Belykh, in un’intervista a Rbth ha espresso le proprie perplessità: “Se davvero si può parlare di tangenti, Belykh, che è una persona di spessore culturale, non avrebbe mai potuto commettere una sciocchezza simile”.

Oltre a ciò la versione di Belykh sull’utilizzo del denaro per i bisogni della città suona un po’ strana, rileva Evgenijy Minchenko, presidente del Centro per le tecnologie politiche. “Le spiegazioni fornite da Belykh, secondo cui la grossa somma di denaro ricevuta, per di più in contanti in un ristorante di Mosca, servirebbe ai bisogni della città, risulta ancora meno verosimile della versione della Commissione d’inchiesta. Per tali scopi esistono le fondazioni a cui vengono trasferiti i finanziamenti”, ha detto Minchenko a Rbth.

L’ex oppositore

Grande il clamore provocato dall’arresto di Belykh. Un ruolo non secondario nella vicenda è quello sostenuto dalla storia della carriera del governatore di Kirov. A differenza di molti altri governatori delle regioni, Belykh non proviene dai ranghi del partito “Russia unita”. Al contrario, dal 2005 al 2008 è stato il leader del partito liberale “Unione delle forze di destra”, e l’alleato di alcuni politici dell’opposizione come Boris Nemtsov e Aleksej Navalnij, allora non così influente, designato persino consigliere di Belykh durante il suo mandato di governatore. 

Tuttavia, nel 2008 Belykh aveva abbandonato il partito ed era stato nominato dall’allora Presidente della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, governatore della regione di Kirov. In questo ruolo Belykh si è comportato da funzionario leale, sostenendo inizialmente Medvedev e in seguito il suo sostituto, Vladimir Putin.

Il ruolo della politica

Una parte degli analisti ritiene che il colpo assestato a Belykh abbia motivazioni politiche e che sia legato al suo passato. “Belykh, essendo un politico liberale al potere, sarebbe una comoda vittima: ha ricoperto una carica importante, ma nell’establishment politico era un outsider”, scrive il giornalista Andrej Pertsev in un articolo per il Centro Carnegie di Mosca. Pertsev ritiene che con l’arresto di Belykh il potere abbia come obiettivo quello di soddisfare la domanda della società di contrastare la corruzione, senza prendere di mira i governatori di “Russia unita”.

D’altro canto Valerij Khomiakov assicura che Belykh è stato assolutamente fedele al potere e che non vi sia nessun piano da parte del Cremlino per eliminarlo. “Non si può dire che Belykh sia stato un governatore liberale”, dichiara Khomiakov. “Ha smesso di essere liberale quando è arrivato al potere, appoggiando tutte le iniziative del Cremlino. È stato anche uno dei primi governatori a recarsi in Crimea dopo l’annessione. Non dava fastidio a nessuno e a livello federale non aveva nemici”. 

Khomiakov ritiene che il destino di Belykh dipenda da come il Cremlino reagirà al suo caso. “Un importante indicatore sarà la decisione di Putin di dimetterlo e la rapidità di tale decisione”, afferma l’esperto. “Ora non si può ancora dire come si concluderà questa vicenda, ma Belykh ha delle chance di essere rimesso in libertà, anche se non così tante”.

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