I media russi chiudono ai capitali esteri

Secondo il quotidiano Vedomosti, la legge potrebbe interessare più della metà dei media russi (Foto: Vladimir Fedorenko/RIA Novosti)

Secondo il quotidiano Vedomosti, la legge potrebbe interessare più della metà dei media russi (Foto: Vladimir Fedorenko/RIA Novosti)

La Duma ha approvato in prima lettura un progetto di legge che potrebbe limitare la partecipazione straniera nei mezzi di informazione. Secondo il documento, gli stranieri non potrebbero aprire media in Russia e la quota del loro capitale non dovrebbe superare il 20%

Il 23 settembre la Duma di Stato ha accolto in prima lettura il progetto di legge sulla limitazione della partecipazione straniera nei mezzi di informazione di massa. In accordo con il documento, gli stranieri non possono aprire media in Russia e la quota del loro capitale non deve superare il 20%. Gli esperti russi ritengono che il progetto di legge sia stato approvato in concomitanza con la difficile situazione internazionale, tuttavia le conseguenze di tale provvedimento potrebbero essere più gravi e portare alla comparsa di schemi occulti di partecipazione straniera oltre che a pressioni sui media indipendenti.

Il progetto è stato elaborato su iniziativa dell’amministrazione del Presidente. Al Governo della Federazione Russa si sono astenuti dal commentare la bozza, promettendo di intervenire successivamente, dopo l’approvazione ufficiale del documento da parte della Duma. Tra i giornalisti il progetto di legge ha suscitato forti reazioni. Gli esperti intervistati da RBTH hanno dato valutazioni diverse del documento.

Ivan Pankeev, professore, direttore del “Centro del diritto dei media” della facoltà di giornalismo dell’Università Statale di Mosca (MGU) ha dichiarato che l’adozione di un simile progetto di legge è legato alla situazione politica: “Se sullo Stato vengono esercitate pressioni, lo Stato è costretto in qualche modo a reagire. La Russia deve reagire”.

Dmitri Evstafev, professore della Scuola Superiore di Economia, considera tale bozza di legge assolutamente liberale, ma non crede che gli investitori stranieri siano d’accordo ad abbandonare il mercato dei media russi: “La Russia è un babà per media investors stranieri e nessuno vorrà cedere così facilmente. Verranno creati schemi illegali di controllo occulto dei mezzi di informazione russi. La legge innescherà una ridistribuzione dei poteri sul mercato dei media, ma soprattutto meccanismi di corruzione”.

Le limitazioni sul capitale straniero nei media esistono in molti paesi del mondo, compresi Stati Uniti e Cina, ma Konstantin Eggert, giornalista indipendente, ex-direttore di radio “Kommersant-FM” ritiene che il disegno di legge rifletta esattamente i realia russi e lo sguardo delle autorità sulla funzione del giornalismo nella società: “Questa funzione è quella della propaganda, non di un quarto ramo del potere o di mezzi indipendenti di controllo sulle attività del governo. La bozza non è che un attacco alla libertà di parola e ai media indipendenti in Russia”.

Dopo la conferma della Duma, nel disegno sulla limitazione della partecipazione straniera nei media verranno introdotte delle modifiche tecniche e in caso di approvazione finale, il provvedimento sarà attivo dal 1° gennaio 2017.

Che cosa accadrà dopo l’approvazione definitiva della legge

Dmitri Evstafev ritiene che anche se la legge passerà non avverrà nulla di male: “In Russia non ci sono mai stati, né ci saranno investitori stranieri nei media socio-politici. C’erano, e al momento continuano ad esserci, investitori che tendono a esercitare pressione sulla situazione nel paese. Ma se al momento è facile individuare chi siano queste persone, dopo l’adozione della legge la trasparenza sarà minore”.

 

 

Konstantin Eggert è convinto che la legge porterà a gravi conseguenze per il mercato dei media russi: “Il progetto della legge riguarda tutte le edizioni, indipendentemente dal loro genere e formato. Persino le riviste di cucina o di casa rientrano sotto la sua influenza. La legge di certo non aggiungerà democrazia alla Russia”.

Ivan Pankeev ritiene che la qualità del giornalismo non dipenda da chi finanzi i media: “I mezzi di informazione di massa rappresentano innanzitutto i loro fondatori. La professionalità dei giornalisti non dipende da chi li paga, lo stato, il business o gli investitori stranieri”.

Ora la proprietà straniera (non più del 50%) è limitata ai canali televisivi e radiofonici che trasmettono sul territorio della Russia, come pure alle riviste e ai giornali dal tiraggio superiore al milione di esemplari. Secondo i calcoli del quotidiano Vedomosti, in caso di applicazione della legge sulla limitazione della partecipazione straniera, la norma riguarderà più di metà dei media russi.

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