Una svolta per le social news?

Il provvedimento è all'esame della Duma come possibile compromesso tra lo Stato e le compagnie web (Foto: Itar Tass)

Il provvedimento è all'esame della Duma come possibile compromesso tra lo Stato e le compagnie web (Foto: Itar Tass)

Le maggiori compagnie russe di internet, come Yandex e Mail.ru, potrebbero acquisire un nuovo status, quello di aggregatori di notizie. Una mossa che permetterebbe ai portali web di fornire news senza registrasi come mezzi di informazione

Le grandi compagnie di internet Yandex, Mail.ru e Rambler, che forniscono a un vasto pubblico servizi di ricerca, informazione, cartografia e di altro genere, potrebbero acquisire lo status speciale di "aggregatori di notizie". Questo status particolare per i motori di ricerca è all'esame della Duma come possibile compromesso tra lo stato e le compagnie web. Infatti, come osservano i rappresentanti di Yandex, le ultime modifiche delle norme relative ai mass media in Russia potrebbero provocare cause amministrative contro i giganti del web per tutte le informazioni raccolte e visualizzate nella presentazione automatica delle notizie agli utenti. 

Lo status di "aggregatore di notizie"

Una fonte vicina ai vertici del partito Russia Unita ha raccontato in un'intervista al giornale "RBC Daily" che le principali compagnie web e il governo del paese hanno raggiunto un compromesso: le aziende non rinunceranno al servizio di informazione e non si registreranno come mass media, ma dovranno comunque attenersi a determinate regole. In precedenza i deputati della Duma di Stato avevano annunciato l'inizio dei lavori per adottare una legge che avrebbe costretto "Yandex.Novosti" e forse anche altri motori di ricerca a registrarsi come mezzi d'informazione. Ora però, secondo quanto ha dichiarato il rappresentante di Russia Unita, l'approccio a questo tema è cambiato e si stanno cercando soluzioni alternative, meno dure, per la questione.  

Secondo il politico, un compromesso potrebbe essere rappresentato da un progetto di legge che definisca lo status delle sezioni informative di Yandex, Mail.ru, Google e Rambler come "aggregatori di notizie", senza equipararli a dei mezzi di informazione di massa. Ma per ora non è noto se una legge in questo senso verrà introdotta e quando. Per il deputato, il concetto potrebbe essere fissato nella nuova legge come uno stato giuridico esclusivo per i motori di ricerca della rete Internet. Questo status permette di distinguere i concetti di aggregatore e di mass media. Un aggregatore fornisce un servizio per cui le informazioni vengono presentate in maniera automatica, ed esso non è responsabile dei materiali che vengono pubblicati. Però si può fare in modo che il servizio escluda le notizie provenienti da questa o quella risorsa, o non raccolga i materiali da fonti che non siano ufficialmente registrate come mezzi d'informazione. 

I motori di ricerca minacciano di disattivare i loro servizi di news

I rappresentanti di Yandex e di Google sottolineano come i servizi di notizie online funzionino in maniera automatica, senza l'intervento di redattori. Solo dal gruppo Mail.ru fanno sapere che il loro servizio di notizie è il risultato del lavoro quotidiano dei loro collaboratori. Secondo l'addetta stampa di Yandex Asja Merkulova, l'azienda non è interessata a operare come mezzo di informazione, perché tale attività non rientra nel suo business, e non ha intenzione di assumere una redazione in grado di filtrare decine di migliaia di comunicati al giorno. 

"Non vogliamo commentare le iniziative legislative future senza prima prendere visione del testo dei documenti", ha affermato la Merkulova. Il direttore per le comunicazioni esterne del gruppo Rambler&Co Matvej Alekseev per il momento non fa pronostici su come si muoverà la società se verrà introdotto lo status speciale degli aggregatori di notizie. L'ex direttore di Yandex.Novosti Lev Gershenzon non è sicuro che se l'azienda deciderà di chiudere le notizie top glielo lasceranno fare. Gershenzon ritiene che l'obiettivo del potere sia quello di rendere la risorsa internet prevedibile e manovrabile. "Il settore notizie di Yandex, per copertura, ha un pubblico paragonabile a quello della televisione. La maggior parte delle persone non leggono i dettagli: capiscono da una prima occhiata. Il potere ha sempre voluto questo, ma adesso l'azienda per via delle nuove leggi sui blogger e sul diritto d'autore si trova in una posizione negoziale debole", riflette Gershenzon.   

Il difficile lavoro dei mass media in Russia

I cittadini russi che si ritengono offesi da informazioni pubblicate sul loro conto sui mass media possono difendere il proprio buon nome in base all'articolo 129 (Diffamazione) e all'articolo 130 (Ingiuria) del codice penale della Federazione Russa. Il processo più clamoroso degli ultimi anni è stato una causa per molti milioni di rubli, intentata da Alfa Bank contro il giornale Kommersant e vinta nel 2004, per l'articolo "La crisi bancaria è arrivata nelle strade". Alfa Bank, controllata dal grande imprenditore russo Mikhail Fridman, ha ritenuto la pubblicazione di questo pezzo sul giornale una violazione dell'articolo 51 della legge della Federazione Russa "Sui mezzi di informazione di massa", che vieta la falsificazione di notizie di rilevanza sociale e la diffusione di voci sotto l'apparenza di comunicazioni attendibili.

Alla fine, il Tribunale arbitrale federale della regione di Mosca ha stabilito un risarcimento di trenta milioni di rubli (800.000 dollari) che "Kommersant" ha dovuto versare ad Alfa Bank a compensazione del danno immateriale. Chiaramente, l'attività dei mezzi di informazione in Russia è regolata da un gran numero di atti normativi, e qualora i motori di ricerca venissero equiparati ai mass media dovrebbero aumentare notevolmente il numero dei propri dipendenti e trasformare radicalmente il loro sistema di gestione aziendale per conformarsi agli standard. Oppure, rinunciare al servizio della pubblicazione di notizie.  

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