Il Parlamento russo è composto da due camere: quella bassa, la Duma di Stato, e quella alta, o Consiglio federale della Russia (Foto: Kurlyaeva Olesya / RG)
In base a un sondaggio condotto dal Levada Center, la maggioranza dei russi non condivide l’operato dei deputati dell’attuale Duma statale, e più del novanta percento di loro non sa, o ha solo “una vaga idea”, di cosa facciano i deputati. Il numero di coloro che abolirebbero la Duma statale per affidarsi esclusivamente ai decreti presidenziali supera quello dei sostenitori della Camera bassa del Parlamento. Tale tendenza, spiegano gli esperti, denota una mancanza di informazioni oggettive riguardo all’operato dei deputati, e lascia supporre che il potere esecutivo eserciti su di essi un’influenza significativa.
Il Parlamento russo comprende due camere: quella bassa, la Duma di Stato, e quella alta, o Consiglio federale della Russia. La prima propone le leggi, che il secondo può bocciare o approvare. Della Duma di Stato fanno parte quattrocentocinquanta deputati, eletti tramite le liste dei partiti. Sia i deputati che i membri del Consiglio Federale, così come il presidente, il governo, il Parlamento delle regioni e le principali Corti russe (Costituzionale, Suprema e Suprema di arbitraggio) possono presentare leggi alla Duma di Stato, anche se la maggior parte delle proposte giungono dai deputati. Ai primi di settembre del 2013, delle 1.704 proposte in attesa di essere vagliate dalla Duma Statale, 836 erano state presentate dai deputati, 455 dai Parlamenti regionali, 183 dal Consiglio Federale e 181 dal governo.
Il presidente della Duma di Stato aveva ricevuto trentaquattro progetti di legge dalla Corte suprema e quindici dalla Corte suprema di arbitraggio, ma nessuno dalla Corte costituzionale. Durante la sessione della scorsa primavera, protrattasi da gennaio a luglio, la Duma di Stato ha vagliato ben 639 proposte di legge − una cifra record − approvandone 261. Una quantità considerevole, se si pensa che è di poco inferiore a quella delle leggi complessivamente approvate lo scorso anno (338), e superiore al numero di quelle (223) prese in considerazione/adottate. Attualmente nella Duma sono rappresentati quattro partiti: Russia Unita − il gruppo di maggioranza, favorevole al governo − e tre compagini minoritarie: il Partito Comunista, il Partito socialdemocratico “Russia giusta” e il partito liberal-democratico. Le proposte avanzate dal presidente o dal governo seguono una trafila piuttosto rapida, ed è probabilmente questo il motivo per cui, stando ai risultati del sondaggio, i russi non giudicano favorevolmente l’operato della Duma di Stato.
Alla domanda con cui si chiedeva loro se la Duma statale sia necessaria, “o se i decreti presidenziali possano bastare a garantire una buona organizzazione del Paese”, la maggioranza degli interpellati (43%) ha risposto di potersi affidare esclusivamente alla volontà del presidente. Il 39% degli interpellati ha invece affermato di ritenere necessaria la Camera bassa del Parlamento, mentre il 18% si è detto indeciso al riguardo. Vale la pena notare che dall’agosto del 2011 ad oggi l’opinione dei russi è cambiata: allora, infatti, il quarantasette percento degli interpellati appoggiava la Duma Statale, mentre solo il trentadue percento di loro considerava “sufficienti” i decreti presidenziali. Stando ad Alexei Grazhdankin, vice direttore del Levada Center, i russi ritengono che le decisioni dell’esecutivo siano più incisive rispetto a quelle prese dalla legislatura. La maggior parte dei cittadini attribuisce all’operato svolto dai deputati negli ultimi due anni un voto basso: circa il 36 percento di loro lo considera infatti “piuttosto negativo”, mentre il venti percento degli interpellati vi si “oppone decisamente”. Solo il quattordici e il due percento, rispettivamente, lo ritengono “abbastanza positivo” e “assolutamente positivo”.
Quasi un terzo degli interpellati (il ventinove percento) si sono dimostrati indecisi al riguardo. E se la maggioranza di coloro che hanno preso parte al sondaggio (51%) ha solo una “vaga idea” del lavoro che i deputati hanno svolto negli ultimi due anni, il 40 % di loro ne è completamente all’oscuro. Secondo il politolgo Ilya Konstantinov, l’attuale Parlamento russo è completamente subordinato al potere esecutivo. “Credo che allo stato attuale delle cose il Parlamento russo non abbia motivo di esistere: è un’istituzione che si limita ad approvare le leggi scritte dall’amministrazione presidenziale e dal governo. E la gente questo lo ha capito”, ha aggiunto l’esperto. “Questa Duma di Stato ha prodotto una democrazia controllata, nella quale le elezioni sono ridotte a una formalità e i deputati vengono praticamente nominati in base a criteri di lealtà e docilità”. Iosif Diskin, vice presidente del “Centro russo di ricerche sull’opinione pubblica” non condivide l’opinione di Konstantinov, e si dice convinto che il giudizio negativo riguardo alla Duma di Stato sia da attribuire piuttosto alla mancanza di pubblicità riguardo al suo operato. “I cittadini non hanno un’idea molto accurata del nesso esistente tra la loro vita e le leggi approvate dalla Duma di Stato. I russi seguono l’operato del presidente con interesse particolare, perché a differenza delle attività svolte da altre cariche pubbliche viene illustrato e spiegato bene, e gode per questo motivo di un alto indice di popolarità”.
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