L’attuale suddivisione territoriale amministrativa russa risale al 1993 (Foto: Ria Novosti)
All’inizio del XVII secolo, Pietro il Grande introdusse il concetto di gubernija: in origine otto erano proprio governatorati, ma in seguito, col passare del tempo, il loro numero è aumentato. All’inizio del XX secolo, il sistema si fece più complesso quando si affermarono i concetti di regione e di territorio subordinato. La suddivisione regionale su base etnica venne in primo piano in epoca sovietica, dando origine alla nascita di repubbliche autonome, regioni autonome e distretti autonomi. Le prime repubbliche autonome dell’Urss nacquero dalle gubernijas nelle quali i russi non erano l’etnia predominante. In seguito, alcuni dei distretti autonomi furono ribattezzati repubbliche autonome.
Post-Urss. Dopo il disfacimento dell’Urss, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa divenne nota con il nome di Federazione russa. Gli ex distretti autonomi cambiarono denominazione come entità costituenti, mentre le ex repubbliche autonome adottarono nomi propri specifici per riflettere la loro etnia predominante, per esempio Tatarstan. L’attuale suddivisione territoriale amministrativa russa risale al 1993 e all’approvazione della Costituzione del paese. La Costituzione fu modificata più volte, a mano a mano che nella seconda metà degli anni Duemila vi confluirono varie entità federali ( 6 dei 10 distretti autonomi originali cessarono di esistere). In Russia ci sono 21 repubbliche etniche, accanto a nove territori, 46 regioni, due città di livello federale (Mosca e San Pietroburgo), una regione autonoma (la Regione Autonoma Ebraica), e quattro distretti autonomi.
Regioni, territori e distretti. L’unità amministrativa più diffusa è la regione. Le regioni non sono su base etnica; il capoluogo è il centro abitato più grande all’interno dei suoi confini. Una regione è governata dall’amministrazione locale, a capo della quale c’è un governatore. Ogni regione ha un proprio parlamento, che svolge funzioni legislative a livello locale, per lo più per localizzare le leggi federali. La legge fondamentale in ciascuna regione è la carta costituzionale. La Regione Autonoma Ebraica non è diversa da qualsiasi altra regione, se non per la sua denominazione storica. Un territorio non differisce da una regione in termini di amministrazione, ma ha un’area più vasta. Alcuni territori sono formati da più regioni. Un distretto autonomo è un’entità territoriale su base etnica, che costituisce una parte di una più ampia entità russa – territorio o regione – ma gode di diritti speciali. Alcune minoranze etniche russe vivono esclusivamente all’interno dei rispettivi distretti autonomi.
Le repubbliche. A differenza dei territori e delle regioni, le repubbliche sono Stati su base etnica all’interno dello Stato. La loro forma di governo è intrinseca alle minoranze etniche che le popolano. Un esempio è il Tatarstan, dove vive la maggior parte dei tatari russi. Le repubbliche hanno proprie Costituzioni, e ciascuna ha il proprio presidente. Una repubblica ha il diritto di elevare la propria lingua etnica allo stesso livello del russo. "Le entità costituenti russe sono molto diverse" dice Vladimir Kaganskij dell’ Istituto geografico dell’Accademia russa delle scienze. "Questa diversità è molto difficile da gestire, perché è indispensabile ricorrere a una molteplicità di approcci e di strategie. La Russia contemporanea è un impero, se si pensa alla sua struttura. Il cuore del paese è Mosca e i rapporti tra il centro e la periferia sono alquanto polarizzati in senso politico, etnico, ed economico". Una storica inerzia è l’unica spiegazione possibile per questo sistema complesso, dice Pavel Kudyukin, professore della Scuola Superiore di Economia. "Il sistema attuale riflette la struttura dell’Impero russo e dell’Unione Sovietica che gli è subentrata".
Costituzione e autonomie. Kudyukin dice che secondo la Costituzione russa tutte le entità costituenti sono uguali. Tuttavia ciò nella pratica non è del tutto vero. Dal punto di vista legislativo, per esempio, le repubbliche hanno ciascuna le loro Costituzioni, mentre le altre entità costituenti hanno carte costituzionali. "Per inciso, le Costituzioni regionali talvolta contengono clausole paradossali", fa notare Kudyukin. "La Costituzione del Tatarstan, per esempio, aveva una clausola secondo la quale la repubblica era soggetta alla legge internazionale, in contraddizione esplicita con la legislazione federale". L’ultimo trend, lanciato in Baschiria, è stato quello di dare una nuova denominazione ai titoli dei capi della repubblica. Forse, in futuro non vi saranno più presidenti regionali.
I distretti federali. L'anno 2000 ha visto l’introduzione di un’ulteriore entità: il distretto federale. Questi distretti includono vari territori, regioni e repubbliche confinanti. L’introduzione dei distretti federali è stata una delle prime decisioni di rilievo presa da Putin durante il suo primo mandato alla presidenza. Al momento ci sono otto distretti federali: Centrale, del Volga, Nordoccidentale, Estremo Orientale, degli Urali, Meridionale, Siberiano, e del Caucaso settentrionale. I distretti federali furono introdotti per migliorare le comunicazioni tra Mosca e i governi locali. Negli anni Novanta, i capi degli uffici regionali di alcune agenzie federali ebbero la tendenza a crescere eccessivamente vicino alle élite politiche locali, tanto da iniziare ad esercitare pressioni lobbistiche a favore degli interessi regionali invece che per quelli federali, ha spiegato Kudyukin.
Effetto matrioska. Malgrado questa suddivisione amministrativa a più livelli, l’integrità territoriale russa è abbastanza sicura. “Il paese assomiglia a una bambola matrioska” dice Natalya Zubarevich, direttrice del programma regionale presso l’Istituto indipendente di Politica sociale. “Questo tipo di suddivisione amministrativa garantisce che la Russia non si disgreghi. La cosa peggiore che può capitare è che perda singoli territori con culture profondamente diverse. In Russia esistono aree effettivamente propense alla secessione, ma sono poche”.
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