Vladislav Surkov di nuovo al Cremlino

L'ex ideologo del Cremlino Vladislav Surkov ha riottenuto un incarico nell'amministrazione presidenziale dopo che nel maggio del 2013 si era dimesso da vice primo ministro (Foto: Reuters)

L'ex ideologo del Cremlino Vladislav Surkov ha riottenuto un incarico nell'amministrazione presidenziale dopo che nel maggio del 2013 si era dimesso da vice primo ministro (Foto: Reuters)

L’ex ideologo, tornato nell'amministrazione presidenziale, si occuperà di Abkhazia e Ossezia del Sud e non più di politica interna

Uno dei più conosciuti politici russi è tornato a lavorare nell’amministrazione del Presidente. Vladislav Surkov ha ottenuto l'incarico di consigliere del Presidente e si occuperà dei rapporti tra la Russia, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud. Gli esperti prevedono che col tempo egli potrà allargare la sua zona di influenza a tutte le ex repubbliche dell’Urss.

Una partita difficile
nel Grande Caucaso

La notizia del ritorno di Surkov al Cremlino era stata più volte resa nota e poi smentita. Le voci, però, continuavano a circolare, si pensava ai vari incarichi di cui il politico si sarebbe potuto occupare. Alla fine sul sito del Cremlino è apparsa la comunicazione dell’effettivo ritorno: il Presidente della Russia Vladimir Putin aveva nominato Surkov suo consigliere, ma le sue funzioni non erano state indicate.

A fare luce sulla situazione è stato il portavoce del Presidente, Dmitri Peskov. Egli ha dichiarato che Surkov avrebbe curato i rapporti con l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud. “Si occuperà delle stesse identiche questioni affrontate da Tatjana Golikova in qualità di consigliere del Presidente”, ha comunicato Peskov all’emittente radio Rusnovosti. Alla domanda sui tempi di inizio del mandato il portavoce del Presidente ha risposto che “il decreto è già uscito, quindi sta già lavorando”.

Gli esperti rilevano che difficilmente l’ex ideologo del Cremlino riceverà subito poteri rilevanti, ma è possibile che tale incarico sia soltanto un passo per la sua futura carriera politica. “La nomina di Surkov a consigliere del Presidente è un tentativo di mantenerlo in campo nella congiuntura politica generale, - ha fatto notare il politologo Dmitri Abzalov in un’intervista a Ria Novosti. - Non escludo che la carica per Surkov sia temporanea e che più avanti si possa occupare di innovazioni”. Abzalov crede che le possibilità che quest’incarico offre siano piuttosto limitate e aggiunge che Surkov potrebbe svolgerlo per un periodo di tempo limitato, come è successo con la Golikova. “È possibile che sia una mansione temporanea, come nel caso della Golikova, e forse passerà alla sfera delle innovazioni, ma dubito che tornerà nella grande politica”, ha concluso Abzalov.

Alexei Makarkin, vice presidente del Centro di Tecnologie politiche afferma che allo stato attuale è difficile che Surkov possa avere qualche influenza sulla politica interna. “Si occuperà di problemi concreti dello spazio post sovietico. La questione principale è che il potere vuole tenere Surkov dentro e non fuori dai giochi. Nonostante le sue numerose dichiarazioni di fedeltà incondizionata a Putin, non era ben visto che potesse muoversi così liberamente, - commenta il politologo. - Uno dei compiti di Surkov potrebbe essere la riunificazione degli Stati nello spazio eurasiatico. È una missione complicata, è difficile per esempio portare dalla nostra parte l’Ucraina, visto che è più interessata alla collaborazione con l’Unione Europea. Dall’altro lato ci sono Paesi che rientrano nell’Unione doganale, la Bielorussia e il Kazakhstan, che, però, mostrano una certa apprensione per la possibile ingerenza nei loro affari interni”.

Mikhail Vinogradov, dirigente della Fondazione “La politica di Pietroburgo”, è convinto che non si debba ritenere il ritorno di Surkov al Cremlino un punto di svolta in quanto i poteri a lui affidati sono al momento troppo pochi. “Ora aumenteranno le aspettative sul suo operato. Per ora ci guadagnano sia Surkov sia i suoi oppositori: lui, perché è tornato, gli altri, perché gli hanno dato una sfera d’influenza ridotta”, ha sottolineato l’esperto.

Il direttore generale del Centro di Informazione politica Alexei Mukhin ha dichiarato che in questa fase Surkov dovrà nuovamente riallacciare i rapporti con la squadra presidenziale. “Vladislav Surkov è tornato alle origini ed è ripartito da zero nei rapporti con lo staff del Presidente. Dovrà riallacciare i rapporti all’interno di questa complessa configurazione che si è venuta a formare nell’amministrazione”, ha riferito Mukhin a Ria Novosti. Secondo Mukhin, la possibilità di ricavarsi uno spazio o meno dipende soltanto dallo stesso Surkov. Per ora è difficile valutare il grado di influenza del politico nel suo nuovo posto: a detta di Mikhail Remizov gli è toccata una delle sfere più complicate.

A maggio 2013 Vladislav Surkov ha lasciato di sua spontanea volontà l’incarico di vice primo ministro. Nel governo si occupava di sviluppo e innovazione. Prima, dall’agosto del 1999, era stato vicecapo dell’amministrazione presidenziale dove, per 12 anni, aveva gestito al Cremlino le questioni di politica interna.

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