Il primo ministro Dmitri Medvedev nel corso di un'intervista Tv (Foto: Dmitry Astakhov / RIA Novosti)
Il primo ministro della Federazione Russa, Dmitri Medvedev, ha scritto un articolo su come il governo si stia preparando ad agire in campo economico dopo la crisi. Russia Oggi riporta i punti salienti dell’articolo, pubblicato il 27 settembre 2013 nelle pagine di Vedomosti dedicate al mondo degli affari.
In che modo la Russia ha fronteggiato la crisi finanziaria?
La Banca Nazionale della Federazione Russa ha messo in atto una moderata riduzione del corso della valuta nazionale, allargando notevolmente gli strumenti di rifinanziamento delle banche commerciali. Ciò ha permesso di mantenere la fiducia nel rublo e di evitare una brusca fuga di depositi dal sistema bancario.
Il governo ha modificato in modo sostanziale la struttura delle spese di bilancio aumentando il finanziamento verso i settori prioritari, da cui dipendeva direttamente il risanamento dell’economia e la possibilità di scongiurare un crollo repentino della domanda interna.
Alle società più grandi è stato fornito un sostegno aggiuntivo di natura creditizia e di maggiore garanzia facendo in modo che i precedenti debiti potessero essere dilazionati su un periodo più lungo ed evitando così una serie di fallimenti.
Sono stati realizzati programmi di incentivi all’occupazione e alla piccola impresa, anche nelle piccole città.
Parallelamente all’attuazione di una politica anticrisi abbiamo continuato a seguire i progetti nazionali a più alta priorità: è iniziato l’aggiornamento dei sistemi scolastici e dell’assistenza sanitaria, primaria e ad alta tecnologia. Abbiamo mantenuto e indicizzato il pagamento per il sostegno alle famiglie (“Capitale materno”). Tutto ciò ha permesso di salvaguardare la crescita della natalità evitando lo spopolamento.
Quali sono le previsioni del governo sulla crescita del Pil?
Nel 2014 saremo costretti a muoverci verso un generale taglio della spesa fino al 5 per cento del livello ipotizzato in precedenza. È però più importante la stabilità del bilancio e l’assenza di forti oscillazioni.
La crescita del Pil nel 2013 non supererà probabilmente il 2 per cento. Faccio notare che è la prima volta dal 2009 che l’indice è più basso rispetto all’economia mondiale.
A cosa è affidata la crescita economica?
L’aumento della produttività si appoggia quasi esclusivamente sulla realizzazione dei grandi progetti di investimento che vedono la partecipazione dello Stato e delle compagnie che gestisce, sull’aumento delle entrate dei funzionari statali e degli enti amministrativi, dall’ampliamento delle dimensioni di sussidiarietà dell’agricoltura e di una serie di altri settori, in uno scenario caratterizzato dell’alto prezzo del petrolio.
Perché in Russia ci sono pochi investimenti?
Gli investitori continuano ad avere una paura irrazionale di lavorare nell’incomprensibile e imprevedibile Russia. C’è poi invece una sfiducia più che comprensibile verso le istituzioni pubbliche. L’aspetto più triste è che la si ritrova anche nel sistema giudiziario e nei confronti degli organi di difesa dei diritti civili. Come scriveva Dostoevskij “il capitale ama la tranquillità esteriore e interiore, altrimenti si nasconde”.
Una delle motivazioni di un tale stato di cose è da ricercarsi nel fatto che molti funzionari, giudici, agenti di polizia (anche se di certo non tutti) ritengono ancora oggi che le proprietà statali (quindi anche le società statali) siano in possesso di diritti particolari, incomparabilmente superiori a quelli dei privati cittadini.
Da cosa dipende la crescita dell’economia nelle regioni russe?
I tempi di crescita delle regioni di fatto non dipendono dalle riserve di risorse naturali. Il fattore principale è la capacità delle amministrazioni regionali e delle élite locali di promuovere il loro territorio e senza aspettarsi alcun aiuto, ma facendo in modo che le iniziative proposte siano sostenute sia dalla comunità sia all’interno di programmi federali di incentivazione.
Cosa serve per aumentare il rendimento dell’economia russa?
In che modo verranno sostenute le piccole imprese?
1. Sarà corretta la decisione sul sostanziale incremento dei pagamenti assicurativi obbligatori. I tassi cresceranno in modo graduale.
2. È in atto un aumento delle agevolazioni per le piccole aziende nel campo delle IT: dal 2014 saranno offerte alle aziende con un numero di dipendenti superiore a 7 (prima dovevano essere più di 30).
3. Ritengo opportuno dare alle regioni e alle istituzioni territoriali la possibilità di introdurre una riduzione fiscale o una completa sospensione delle tasse (tax holiday) per le nuove piccole imprese in determinate sfere di lavoro, prima di tutto in quelle inerenti la produzione.
4. Sarà più articolato il sostegno finanziario della piccola e media impresa. Vnesheconombank, grazie al deposito proveniente dal Fondo sovrano (National Welfare Fund), inizierà ad accumulare crediti per l’investimento nelle piccole e medie imprese. La Banca Nazionale della Federazione Russa invece darà il via al rifinanziamento di tali crediti cartolarizzati.
5. Nel processo di acquisizione di importanti società statali devono essere stabilite delle quote per l’acquisto di merci e servizi da parte della piccola e media impresa.
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