L'attuale primo cittadino di Mosca, Sergei Sobyanin (a sinistra), e l'esponente dell'opposizione Alexei Navalny, entrambi in corsa per la carica di sindaco (Foto: Reuters)
Starebbe finanziando la sua campagna elettorale con denaro proveniente dall'estero. È questa l'accusa avanzata dal fisco russo nei confronti del blogger, esponente dell'opposizione, Alexei Navalny. Un atto, sostiene il fisco, espressamente vietato dalla legge della Federazione. Navalny, a sua volta, ha pubblicato alcune presunte irregolarità commesse dall’attuale sindaco di Mosca. Nel concreto, sostiene il blogger, il primo cittadino Sergei Sobyanin avrebbe acquistato per la figlia una casa illegalmente, per un valore pari a cinque milioni di dollari. Si sta aprendo quindi guerra giocata a suon di scandali, sostengono gli esperti, che avrà sicuramente una certa influenza sui risultati elettorali.
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Il partito Liberal Democratico e il partito di governo Russia Unita hanno puntato gli occhi sui finanziamenti della campagna elettorale di Navalny. Secondo loro, il fisco russo avrebbe individuato oltre 300 persone, fisiche e giuridiche, e anonimi donatori provenienti da 46 Paesi del mondo che, attraverso il sistema elettronico di Yandex, avrebbero inviato denaro al conto di Navalny e ad alcuni collaboratori impegnati nella campagna elettorale. Secondo quanto riportato da Interfax, i documenti dell’indagine sarebbero già stati inviati al Comitato investigativo per avviare la causa penale.
Sulla base di quello che prevede la legislazione federale e quella della capitale, non posso essere utilizzati come fondi elettorali donazioni provenienti da Stati, organizzazioni o cittadini stranieri. Ovviamente, al di là di quanto scoperto dal fisco, dal Comitato elettorale di Mosca affermano che per il momento è troppo presto per poter parlare di un ritiro della candidatura di Navalny, giacché sarebbe necessaria una decisione del giudice.
Vladimir Ashurkov, rappresentante della squadra elettorale di Navalny, ha dichiarato che i suoi colleghi stanno passando in rassegna tutte le donazioni ricevute, affinché non si riscontri nessuna irregolarità. Aggiungendo che tutti i pagamenti sospetti, ovvero quelli dove non sono stati indicati i dati del passaporto, verranno inviati al conto federale, così come prevede la legge.
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Il vicedirettore del Centro di tecnologia politica, Alexei Makarkin, è convinto che la storia dei finanziamenti dall’estero influenzerà in maniera negativa l’esponente dell’opposizione. “Questa faccenda può costargli la corsa alle elezioni – ha detto -. Anche se credo che non si arriverà a simili estremi. I suoi sostenitori interpreteranno tutto ciò come una persecuzione, e non daranno troppo peso a questa storia. Ma la parte di elettorato che ancora non ha deciso a chi dare il voto potrebbe prendere sul serio la questione, e non dargli sostegno”.
Secondo Mikhail Vinogradov, presidente del fondo "Peterburgskaya Politica", Navalny potrebbe essere escluso dalle elezioni solamente se ci fosse la volontà politica delle alte sfere. La questione dei finanziamenti, sostiene, non nuocerà al candidato. “I sostenitori di Navalny affermeranno che si tratta solamente di propaganda negativa – ha dichiarato a sua volta il direttore dell’Istituto di globalizzazione e movimenti sociali, Boris Kagarlitsky -. Al governo non interessa far uscire Navalny dalla corsa elettorale: è meglio permettergli di partecipare”.
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Allo stesso tempo un nuovo scandalo ha investito il sindaco di Mosca: Navalny ha pubblicato sulla sua pagina Web informazioni secondo le quali la figlia del primo cittadino avrebbe un appartamento di 300 metri quadri nel cuore della città. Il prezzo di mercato sarebbe di circa cinque milioni di dollari: molto di più della somma delle entrate di Sobyanin e della moglie negli ultimi dieci anni. Di conseguenza, sostiene il blogger, sarebbe difficile supporre che è stato acquistato per il prezzo reale di mercato.
L’ufficio stampa del sindaco invece ha affermato che la casa è stata ottenuta in maniera regolare: il segretario di stampa, Viktor Khrekov, ha detto che Sobyanin ha ricevuto l’appartamento quando è stato nominato direttore dell’amministrazione del Presidente. Un posto che ha occupato fino a quando ha ricoperto la carica di sindaco di Mosca.
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