Al centro, in bianco, la portavoce del Consiglio Federale, Valentina Matvienko (Foto: Itar-Tass)
In Russia chiude la stagione politica primaverile. Al centro dell’attenzione nella sessione di primavera della Camera alta del Parlamento russo c’è stata la questione sociale. Ne ha parlato in un’intervista esclusiva a La Voce della Russia la portavoce del Consiglio Federale, Valentina Matvienko.
Come giudica l’efficienza dell’attuale sessione?
La sessione primaverile è stata estremamente intensa. È stato prodotto un numero enorme di leggi atte a determinare in larga parte lo sviluppo economico e sociale. In ogni sessione siamo praticamente costretti a rigettare uno o due leggi, nelle quali denotiamo restrizioni degli interessi delle regioni o la non conformità all’ordinamento vigente. La Camera è stata ed è tuttora il filtro nella procedura di approvazione delle leggi e nel loro rigetto nel caso di incompatibilità sia con la Costituzione che con la legislazione in vigore.
Come valuta le prospettive di creazione di un parlamento euroasiatico e su quali principi esso si può formare?
È importante che oggi vi siano nello spazio post-sovietico dei processi attivi di integrazione: ciò si situa nel corso delle tendenze globali. Sta proseguendo la formazione attiva di un’Unione economica euroasiatica. L’obiettivo principale è creare entro il 1° gennaio 2015 un’Unione eurasiatica vera e propria. La logica dell’integrazione richiede anche la costituzione di un parlamento a pieno titolo. Oggi opera l’Assemblea interparlamentare dell’EurAsEC. Nell’ambito del suddetto gruppo di lavoro del Consiglio Federale e della Duma di Stato con i colleghi del Kazakhstan e della Bielorussia, stiamo lavorando alla concezione di base del Parlamento Eurasiatico. Non dubito sul fatto che esso verrà effettivamente creato, perché si tratta di uno strumento importante di armonizzazione delle posizioni degli Stati-partecipanti su innumerevoli questioni relative all’integrazione. Tuttavia, per il momento non siamo in grado di dire quando esso entrerà in funzione e quale forma avrà.
Che cosa è stato fatto per il rafforzamento della base giuridica dell’Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakhstan e per la creazione di uno Spazio economico comune?
Abbiamo approvato una serie di accordi intergovernativi che hanno permesso di porre ordine nello spostamento dei cittadini e di creare varie condizioni per il loro soggiorno sul territorio degli Stati che rientrano nello Spazio economico unico. Ci siamo accordati coi colleghi di Kazakhstan e Bielorussia sulla massima sincronizzazione possibile nell’applicazione della procedure di politica interna e nella ratificazione di tali accordi. Sono state determinate a livello legislativo le condizioni per il trasferimento del controllo sulle automobili dai confini russo-kazako e russo-bielorusso al confine esterno dell’Unione doganale. In questo modo è stata creata una base giuridica per lo scambio di informazioni tra gli organi di controllo sui trasporti dei tre Stati.
Come viene pianificato l’ulteriore perfezionamento della legislazione russa nei confronti dei cittadini?
La politica statale nei confronti dei cittadini è oggi una delle priorità delle autorità russe. Il Consiglio Federale è concentrato in primo luogo nella costituzione di meccanismi giuridici che facilitino la soluzione dei problemi dei cittadini. Proprio la nostra Camera, conformamente alla Costituzione, ha ratificato gli accordi e i patti internazionali della Russia, una parte dei quali va a toccare anche i nostri cittadini. Nel giugno 2013, il Consiglio Federale ha approvato una legge riguardante la procedura semplificata di conferimento della cittadinanza russa ai partecipanti al Programma statale di assistenza al trasferimento volontario nella Federazione Russa dei connazionali residenti all’estero e dei membri delle loro famiglie. Abbiamo inoltre approvato delle misure ulteriori per stimolare la partecipazione dei cittadini al Programma statale. Il Presidente della Russia ha stabilito l’obiettivo di aumentare l’efficacia di questo Programma statale e la quantità di coloro che si sono trasferiti ha cominciato a ingrandirsi, e il Programma ha ancora delle prospettive di crescita.
In cosa consiste il programma di sostegno all’infanzia e alla maternità e ai bambini rimasti privi della tutela dei genitori, cui il Consiglio Federale ha dato una grande attenzione?
Proprio il Consiglio Federale ha ottenuto che in Russia venisse adottata una strategia nazionale per gli interessi dell’infanzia. Nel prossimo anno il governo dovrà confermare la concezione statale della politica sulla famiglia. Anzitutto un miglioramento del sistema di assegnazione delle abitazioni e si stanno inoltre modernizzando gli orfanotrofi. Si prevede poi di utilizzare tali enti per la riabilitazione delle famiglie che si trovano in condizioni di vita difficili. Si sta sviluppando attivamente la pratica delle famiglie adottive e affidatarie, e dell’ambientamento alla vita esterna di coloro che vengono dagli orfanotrofi. Quest’anno sono stati aumentati i rimborsi agli adottanti che si prendono cura di bambini invalidi, agli adottanti di orfani maggiori di 7 anni e a quelli che hanno adottato contemporaneamente fratello e sorella.
Fa un grande piacere che la quantità di bambini negli orfanotrofi stia gradualmente diminuendo. Per mezzo dell’adozione, della tutela e delle famiglie affidatarie i bambini acquisiscono una famiglia. Si sta semplificando anche la procedura di adozione e di tutela degli orfani.
È stato introdotto il divieto di adozioni di orfani russi da parte di cittadini di quei Paesi nei quali sono consentiti i matrimoni tra persone dello stesso sesso. È stato rafforzato il controllo sulla tutela dei diritti degli orfani. Oggi, molte organizzazioni non profit e istituzioni sociali si sono unite attivamente a questo lavoro. Risolvere tali problemi è possibile soltanto tutti insieme, attraverso la compassione e l’amore per i bambini e attraverso azioni umanitarie e di beneficenza da parte della società.
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