L’ex ministro dell’Istruzione Andrei Fursenko alla guida di Skolkovo

Andrei Fursenko, l'ex ministro dell'Istruzione, a capo della Fondazione Skolkovo (Foto: Sergei Kuksin / Rossiyskaya Gazeta)

Andrei Fursenko, l'ex ministro dell'Istruzione, a capo della Fondazione Skolkovo (Foto: Sergei Kuksin / Rossiyskaya Gazeta)

Nominato il successore del vice premier Vladislav Surkov che aveva lasciato il suo incarico a capo della Silicon Valley russa

Andrei Fursenko è stato nominato rappresentante del Presidente presso la Fondazione Skolkovo e incaricato di tutte le questioni pertinenti all’amministrazione del Cremlino per ciò che concerne il parco tecnologico. Lo ha riferito Ria Novosti riportando le parole del presidente della fondazione stessa, Viktor Vekselberg. Fursenko ha assunto il nuovo incarico  il 17 maggio 2013, in occasione del meeting del Consiglio per la modernizzazione economica e lo sviluppo dell’innovazione.

Citando una fonte non ufficiale, il quotidiano Izvestia ha scritto che durante quello stesso  meeting è stato  nominato anche il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Skolkovo, in seguito alla destituzione di Vladislav Surkov, responsabile per le politiche statali delle attività innovative nel governo e che era incaricato di tutte le questioni relative al polo tecnologico.

Un’altra fonte ha riferito a Ria Novosti che “una volta ricevuto l’incarico, molto probabilmente Fursenko oltre allo Skolkovo controllerà anche Rusnano. Non è certo nuovo nel settore dell’innovazione”.

Il vice presidente del Centro per le tecnologie politiche Alexei Makarkin ha fatto notare che Fursenko è un protetto di Vladimir Putin e la sua nomina sta a indicare che tramite il suo stretto collaboratore il Presidente aspira a prendere in mano le redini della Fondazione Skolkovo.

“L’amicizia di Putin e Fursenko risale molto indietro nel  tempo. È stato Putin a suo tempo a nominare ministro Fursenko, che oggi è suo consulente nel campo scientifico e dell’istruzione e ha un’esperienza pregressa nella promozione dell’innovazione, ambito al quale egli è molto interessato a livello personale. Tuttavia,  il punto è che il progetto,  del quale si dava per tradizione  merito a Surkov  e tramite lui a Medvedev, di fatto è interamente affidato al Presidente Putin”.

Il presidente della Fondazione Peterburgskaya Politika, Mikhail Vinogradov, crede che la nomina di Fursenko a soprintendente della Fondazione Skolkovo indebolisca l’influenza del governo in generale e quella del primo ministro Dmitri Medvedev in particolare sul polo tecnologico.

Prima della sua nomina a ministro dell’Istruzione, Andrei Fursenko era stato ministro dell’Industria, delle Scienze e delle Tecnologie e presidente del consiglio della direzione generale di Rusnano. Ha pubblicato oltre cento saggi scientifici su tematiche come l’innovazione tecnologica, i finanziamenti alla ricerca e alla tecnologia. Durante il suo mandato di ministro dell’Istruzione, Fursenko si è fatto la reputazione di appassionato sostenitore e ideologo dell’Esame unico di Stato ora previsto dalle scuole russe. Tale esame in un primo tempo era stato aspramente criticato dalle comunità scientifiche e professionali, ma la sua entrata in vigore da allora ha evidenziato un livello inferiore di conoscenze tra i diplomati russi rispetto a quello di chi completava gli esami finali tradizionali in uso nel sistema russo della scuola secondaria.

Sullo sfondo di tutto ciò, all’inizio di maggio 2013, è scoppiato un diverbio tra l’ex vice primo ministro Vladislav Surkov e Vladimir Markin, rappresentante della Commissione inquirente. Durante il suo discorso alla School of Economics di Londra, Surkov accusò la Commissione inquirente di essere saltata alle conclusioni per ciò che concerne il caso di corruzione Skolkovo.

In reazione a ciò, Markin scrisse un editoriale per Izvestia nel quale esortava i “top manager capaci” a impegnarsi a far sì che le istituzioni delle quali sono a capo non costituiscano un  terreno fertile per i reati di  appropriazione indebita e  furto, invece di accusare le autorità inquirenti. L’ex ministro non ha dato seguito all’attacco alquanto duro di Markin, dicendosi  “riluttante a commentare gli attacchi dei grafomani”.

Surkov l’8 maggio 2013 ha quindi rassegnato le sue dimissioni, e da quel che si dice lo ha fatto per la mancata applicazione da parte del gabinetto dei provvedimenti  presidenziali resi noti a maggio.

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