Vignetta di Sergei Elkin
Alla vigilia della Giornata dei Difensori della Patria (23 febbraio) il ministro della Difesa russo, il generale Sergei Shoigu, ha messo in allarme la divisione paracadutisti Ivanovskaja, di stanza a 300 chilometri da Mosca, e l'ha trasferita negli Urali, agli ordini del comandante del distretto militare Centrale.
Settemila tra soldati e ufficiali in pochissime ore hanno marciato fino all'aeroporto, dove ad attenderli c'erano 20 aeroplani militari da trasporto Il-776 MD, hanno caricato i mezzi da guerra e le munizioni necessarie e sono partiti alla volta di Chelyabinsk, verso il poligono di Chebarkul. Qui, insieme ad altre truppe e reparti dislocati nel distretto, hanno svolto delle esercitazioni di tiro con tutti i tipi di armi in dotazione.
È la prima volta negli ultimi vent'anni che nell'esercito russo viene effettuata una verifica a sorpresa della preparazione militare di un'intera divisione. In tutti i casi precedenti, quando le truppe venivano coinvolte in esercitazioni tattiche e tattico-operative, le date di svolgimento venivano stabilite in anticipo.
Le esercitazioni di tiro dovranno rivelare se è stato scelto il giusto indirizzo, puntando sull'addestramento militare intensivo delle truppe e sull'aggiustamento delle riforme intraprese dai precedenti vertici dell'esercito.
La sostituzione del ministro della Difesa, avvenuta a novembre 2012, ha fatto sorgere molti interrogativi sia nell'opinione pubblica russa che in quella internazionale. L'incognita principale era se il nuovo titolare del Ministero, Sergei Shoigu, avrebbe rifiutato i cambiamenti introdotti prima di lui e in quale direzione avrebbe condotto l'esercito.
Come si è visto, Shoigu non ha rinunciato a nessuna delle direttive fondamentali della riforma delle forze armate.
Le trasformazioni strutturali dell'esercito russo, con la creazione di quattro distretti militari (i comandi operativo-strategici occidentale, meridionale, centrale e orientale), non sono state revocate. E così pure il sistema di gestione a tre livelli "distretto-esercito-brigata". Shoigu non ha abolito le brigate di truppe comuni istituite al posto delle divisioni motorizzate e di quelle corazzate e non ha riportato a Mosca il Comando Generale e il gabinetto del comandante in capo della Flotta della Marina Militare, che sono rimasti entrambi a San Pietroburgo.
Vero è che ai comandanti delle Forze armate e ai responsabili dei corpi militari Shoigu ha attribuito maggiori poteri, anche per quanto riguarda la selezione del personale e la direzione degli istituti di formazione. Il principio è semplice: preparate voi stessi gli specialisti di cui avete bisogno.
Continuano ad arrivare nuovi mezzi militari e nuove armi. È entrato in dotazione l'incrociatore sottomarino nucleare “Yuri Dolgoruki”, dotato di missili strategici Bulava; un altro incrociatore dello stesso modello, l'"Aleksandr Nevskij", sta effettuando i collaudi in porto; è stato messo in acqua il terzo, il "Vladimir Monomach", mentre un quarto, il "Nikolaj Krestitel" è già in costruzione ed è prevista la realizzazione del quinto e del sesto, l'"Aleksandr Suvorov" e il "Mikhail Kutuzov".
Due divisioni delle Forze missilistiche strategiche, l'Ivanovskaja e la Tatischevskaja, sono passate ai nuovi complessi missilistici strategici; altre tre, la Tagilskaja, la Kozelskaja e la Novosibirskaja, sono in lista d'attesa.
Nel 2013 andranno al collaudo delle truppe alcune nuove piattaforme: quelle pesanti, per carri armati, denominate "Armata"; le medie "Kurganets" per i mezzi corazzati, e le leggere "Bumerang". Al posto delle autoblindo italiane Iveco, di cui sono già state acquistate 1.775 unità, l'esercito comprerà le russe "Tigr" (la decisione è stata presa dal nuovo ministro). L'acquisto delle due navi francesi "Mistral" per il trasporto di elicotteri resta invece confermato.
Sergei Shoigu non ha rinunciato al principio dell'outsourcing, introdotto nell'esercito dal suo predecessore alla Difesa e aspramente criticato da alcuni esperti militari. Della gestione delle cucine e della pulizia del territorio si occupano ora dei professionisti civili, non appartenenti all'organizzazione militare. Non si occupano però della pulizia delle caserme: i soldati devono curare personalmente l'igiene e il comfort dei loro alloggi, ritiene giustamente la nuova squadra del ministro della Difesa.
Continua l'applicazione delle misure per dare "un volto più umano" al servizio militare. I soldati coscritti, come prima, hanno la possibilità di dormire per un'ora dopo pranzo, uscire in licenza il sabato e la domenica, telefonare a casa o agli amici dal telefono cellulare (non negli orari di servizio, ma in quelli di riposo).
Sergei Shoigu ha insistito perché venissero installate delle cabine doccia in ciascuna caserma e in ciascun convitto dell'esercito, di modo che i militari si possano lavare quando lo desiderano e non solo una volta alla settimana, quando vengono condotti alla banja. Inoltre, verrà introdotto un buffet per i soldati e aumenterà la quantità di verdure nelle loro mense. Cambia anche l'uniforme, che sarà più confortevole.
Il generale Shoigu ha introdotto delle teleconferenze pubbliche a cadenza mensile: sull'enorme schermo del Comando centrale dello Stato maggiore sono presenti in contemporanea tutti i comandanti, che a turno fanno rapporto al ministro sulle disposizioni eseguite, ricevono nuove istruzioni, e talvolta anche una buona dose di critiche. I giornalisti assistono all'intera conferenza.
Vi sono stati sostanziali cambiamenti nel settore dell'istruzione militare. È stata sospesa la chiusura di alcune scuole e istituti militari; la durata degli studi nelle accademie militari è stata riportata a due anni, mentre il precedente ministro l'aveva ridotta a 10 mesi; negli istituti "Suvorov" è stato reintrodotto l'addestramento militare, senza del quale non è possibile diventare degli ufficiali responsabili e disciplinati.
Si sta cercando di risolvere anche il problema degli alloggi per i militari in congedo. Sergei Shoigu ha chiesto di assegnare degli appartamenti a Mosca a quegli ufficiali che hanno vinto una causa contro il Ministero della Difesa senza poi vedere applicate dai vecchi vertici militari le disposizioni del giudice.
Alla data del 1° gennaio 2013 erano 33.400 le persone in attesa di un tetto, alle quali ora se ne sono aggiunte oltre 22mila (congedati come riserve negli ultimi mesi); a tutti loro è stata promessa l'assegnazione di un alloggio entro la fine del 2013. Dal 1° gennaio 2014, invece delle chiavi di un appartamento agli ufficiali congedati verrà destinata una somma di denaro per l'acquisto di un'abitazione. L'importo dipenderà dal numero dei componenti della famiglia, dall'anzianità di servizio e dal grado militare del congedato. Il prezzo dell'alloggio al metro quadro corrisponderà a quello medio in Russia.
Nel complesso, gli aggiustamenti per dare un "nuovo volto" all'esercito russo stanno procedendo a pieno ritmo; i nuovi vertici militari non intendono rinunciare ai risultati già ottenuti nel corso della riforma delle forze armate.
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