Adriana S. Magidson, Bambina sul prato, ante 1951
ufficio stampaAdriana S. Magidson, Bambina sul prato, 1951. Fonte: ufficio stampa
Momenti di vita quotidiana, scene di lavoro in fabbrica e inediti scorci di città industriali. Questo e molto altro ancora verrà presentato nella mostra “C’era una volta l’Urss”, a cura di Giovanni Argan, che verrà inaugurata il 16 dicembre 2016 a Roma nella sede di Azimut, in via Flaminia 133. La mostra, a ingresso gratuito, resterà aperta dal 19 al 30 dicembre 2016
Fyodr P. Malaev, Studio di kolchoziane, 1950 circa. Fonte: ufficio stampa
Si tratta di una rassegna di opere d’arte sovietiche, realizzate tra gli anni Venti e Ottanta del Novecento
Fyodr P. Malaev, Ritratto di kolchoziana, 1950. Fonte: ufficio stampa
L’obiettivo dell’esposizione è quello di ripercorrere le grandi linee dell’evoluzione del movimento artistico socialista e la sua influenza sull’arte contemporanea
Fyodr P. Malaev, Paesaggio con covoni, 1949. Fonte: ufficio stampa
Un viaggio alla riscoperta “dell’universo d’oltrecortina”, uno straordinario periodo artistico, che “ridiede centralità all’uomo, al lavoro e alla vita collettiva”
Adriana S. Magidson, Sotto le bandiere rosse. Fonte: ufficio stampa
“Oggi che l’avventura dell’Unione Sovietica si è oramai conclusa, è giunto il momento di guardare quest’arte figurativa con uno sguardo nuovo, curioso e libero da sterili preconcetti ideologici”, spiega il curatore della mostra, Giovanni Argan
Yurij V. Gorbunov, Lavoratrici tessili nel reparto di finitura, 1970. Fonte: ufficio stampa
Attraverso le opere esposte si possono ammirare i mutamenti stilistici e tematici che, a partire dagli anni Cinquanta, hanno caratterizzato il movimento artistico del realismo socialista
Leonardo Crudi, Lavoratori o... , 2016. Fonte: ufficio stampa
Durante il periodo khrusheviano (1953-1964) alcuni artisti hanno iniziato a conferire ai protagonisti delle loro opere un’umanità del tutto nuova, abbandonando l’austerità eroica che caratterizzava i personaggi dell’epoca staliniana
Leonardo Crudi, Un punto di vista, 2016. Fonte: ufficio stampa
Altri artisti hanno iniziato a dedicarsi alla pittura di paesaggio, dipingendo en plein air e dando vita a un vero e proprio “impressionismo sovietico”, caratterizzato da “pennellate larghe e sciolte”
Mikhail A. Кaneev, Il monastero di Tolga e la chiesa della presentazione della Vergine, Yaroslavl, 1960-70. Fonte: ufficio stampa
C’era una volta l’Urss è un viaggio alla riscoperta dell’universo d’oltrecortina, spiegano gli organizzatori della mostra in un comunicato
Nikita P. Fedosov, Operai nell'acciaieria, 1960-70. Fonte: ufficio stampa
Un viaggio che si propone di far conoscere al pubblico italiano “uno straordinario periodo artistico, che ridiede centralità all’uomo, al lavoro e alla vita collettiva”
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