Quaranta giorni di buio

“Il sole di mezzanotte però è una favola. Non paghiamo l’elettricità, - osserva orgoglioso Vitalij, un tassista sulla piazza principale -. Solo che tutto quello che risparmiamo di giorno, ce lo freghiamo per l’elettricità nella notte polare…”

“Il sole di mezzanotte però è una favola. Non paghiamo l’elettricità, - osserva orgoglioso Vitalij, un tassista sulla piazza principale -. Solo che tutto quello che risparmiamo di giorno, ce lo freghiamo per l’elettricità nella notte polare…”

SERGEJ ERMOKHIN
Nella Russia vicina al Circolo polare artico la popolazione si deve abituare a fare i conti con una penombra che dura per settimane. Il fotografo Sergej Ermokhin ha documentato come si vive per oltre un mese in totale assenza di luce
Il fotografo russo Sergej Ermokhin svela come si possa vivere senza luce per mesi. Con il suo progetto fotografico ha infatti raccontato come vivono i russi vicino al Circolo polare artico, dove il sole si nasconde dietro l’orizzonte per svariate settimane: per circa 40 giorni, gli abitanti del posto convivono con la penombra che avvolge queste zone
In Russia il numero di città oltre il Circolo polare artico tocca quasi la trentina. Il più grande centro abitato di quelle zone è Murmansk. Qui vivono 307.000 persone. In questa zona l’anno si divide tra notte polare e sole di mezzanotte, quando il sole non va oltre l’orizzonte e per giorni interi vaga nel cielo senza meta
Le stagioni a Murmansk, in generale, sono un concetto relativo. La colpa è della corrente del Golfo e del vicino Artico. A dicembre, se le temperature sono sopra lo zero, si può tranquillamente sentire la pioggia che picchietta sul tetto, mentre le nevicate a giugno e persino a luglio non sorprendono nessuno
In questa città il concetto di dress code non esiste: a maggio di giorno si può incontrare una ragazza con la pelliccia di visone e gli stivali per mano a un ragazzo in maglietta, pantaloncini e sandali. Il mattino era inverno e dopo pranzo è estate, tutto qua
“Nessuno ama la notte polare, quando è buio si vorrebbe dormire tutto il tempo. D’altra parte quando c’è il sole di mezzanotte non ti addormenti fino al mattino. Comunque pian piano ci si abitua. L’uomo riesce ad abituarsi a tutto…”, racconta Tatjana, direttrice della scuola n. 7 nel villaggio di Korzunovo, regione di Murmansk
La notte polare è uno dei fenomeni più strani che ci sia: a Murmansk la totale assenza di luce si registra dal 3 dicembre all’11 gennaio, quando il momento di massima luminosità è al crepuscolo e il sole non compare proprio in cielo
L’11 gennaio alla latitudine di Murmansk finisce la notte polare e nell’ultima domenica del mese in città ricorre la Festa del sole con concerti sulle piazze cittadine, celebrazioni popolari e ovviamente bliny
“La notte polare attirava prima di tutto per i soldi che si potevano guadagnare, - dice Oleg, capitano di un piccolo peschereccio. - L’aumento che pagavano per il lavoro in condizioni difficili costringeva a farsi piacere l’oscurità senza fine. Ora non ti accorgi quasi più degli aumenti, ma anche all’oscurità ci si abitua in qualche modo…”
Secondo le stime dei medici, la notte polare mette l’organismo a dura prova a causa della mancanza di ultravioletti e vitamine. Molti abitanti del Nord in quel periodo sperimentano uno stato di abbattimento e sonnolenza
Durante la notte polare nelle scuole di Murmansk il ritmo è più tranquillo: in alcuni istituti scolastici le lezioni iniziano dopo il solito orario e sono ridotte. Negli asili si organizzano procedure per irrobustire gli scolari e si danno loro vitamine
Dopo il primo giorno trascorso in questo luogo capisci che vivere a Murmansk significa essere amanti dell’estremo. “Siamo seduti su una polveriera”, constata allegramente Andrej, un murmanskiano doc. “Vicino c’è la base della flotta del Nord, la Severomorsk, le basi dei sottomarini atomici, dentro il perimetro della città c’è la base dei rompighiaccio atomici, la stazione elettrica nucleare di Poljarnye zori, e in più il bacino idrico di Tulomsk”

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