La via Arbat, il cuore di Mosca diviso tra arte e storia

Ripercorriamo la storia di una delle vie più celebri della capitale russa, in un carosello di immagini d'epoca che ci portano indietro nel tempo

Via Arbat, più comunemente chiamata con il semplice nome di "Arbat", è una strada lunga un chilometro che attraversa il centro storico di Mosca
L'Arbat esiste almeno dal XV secolo e per questo motivo si dice che sia una delle strade più antiche della capitale russa. Costituisce il cuore dell'omonimo quartiere di Mosca
In realtà oggi l'Arbat ha perduto parte di quel fascino che per secoli ha attratto gli intellettuali moscoviti
La gioventù che la frequentava era composta da poeti, musicisti e artisti che leggevano poesie, scrivevano canzoni e dipingevano. Queste tradizioni sopravvivono ancora oggi
Bulat Okudzhava, poeta e compositore sovietico, in una canzone amata da tutti i moscoviti ha scritto versi memorabili dedicati all'Arbat: "Oh Arbat, mia Arbat, sei la mia terra, la mia passione"
Dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, i Bolscevichi confiscarono le proprietà private lungo l'Arbat, come in tutto il resto della Russia, e trasformarono in proprietà statale tutti gli edifici. Malgrado ciò, la strada non perse la sua reputazione di ritrovo per gli artisti
Il quartiere iniziò ad accogliere sempre più funzionari di alto grado del Partito comunista dell'Unione Sovietica. Questo periodo è descritto nel romanzo "I bambini di Arbat" di Anatoli Rybakov
Negli anni Venti la situazione iniziò a cambiare quando l'immigrazione di massa dalle campagne verso la capitale russa esercitò notevoli pressioni sul settore immobiliare. Per questo motivo i grandi condomini furono trasformati in kommunalki, appartamenti nei quali più famiglie vivevano insieme
Negli anni Ottanta iniziarono ad apparire anche in Unione Sovietica i gruppi musicali rock. I loro fan si ritrovavano perlopiù in Via Arbat, e là suonavano e si scambiavano dischi
Le canzoni di Viktor Tsoy, leader dei Kino, divennero l'inno della generazione degli anni Ottanta. Dopo la sua morte, all'incrocio tra l'Arbat e Via Krivoarbatsky fu eretto un muro a lui dedicato, considerato ancora oggi uno dei luoghi imperdibili da visitare a Mosca
Viktor Tsoy ha lasciato una notevole eredità musicale ai molteplici fan che ancora oggi vengono al Krivoarbatsky pereulok per ricordare le sue parole e le sue musiche, per guardare i graffiti e incontrare altri fan. Per loro è diventata un'abitudine lasciare una sigaretta accesa spezzata nell'apposito portacenere accanto al muro
Oggi l'Arbat offre l'occasione per immergersi nello spirito creativo della vecchia Mosca, ascoltare musicisti di strada, acquistare souvenir originali e passeggiare piacevolmente dai cancelli dell'Arbat fino a piazza Smolenskaya

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