Parlando di questo libro, rimasto inedito per trent’anni, Vladimir Lakshin nel 1968 sul mensile letterario Novyj Mir scrisse: “L’episodio allegro è interrotto da una scena d’orrore, la fantasmagoria mistica confina con la farsa, e la pagina lirica è infarcita di particolari comici, esplosivi come polvere da sparo. Ricordi un passo e ridi, ne ricordi un altro e mediti, e un terzo ti rende a un tratto malinconico, inquieto”.
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