Assedio di Leningrado: il diario di una prigioniera

Considerato un simbolo della tragedia che tutti gli abitanti della città conobbero, il diario di Tania Savicheva, morta all’età di 14 anni, contiene soltanto nove appunti

Il nome di Tania Savicheva, morta all’età di 14 anni, è associato all’assedio di Leningrado che avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale. Considerato un simbolo della tragedia che tutti gli abitanti della città conobbero, il diario di Tania Savicheva contiene nove appunti: note che riflettono in maniera impressionante i tragici sentimenti di una bambina che ha visto andarsene lentamente i suoi parenti più stretti.

Nata il 25 gennaio 1930, Tania era la quinta figlia della famiglia. Insieme ai suoi genitori e ai fratelli stava per lasciare la città all’inizio dell’estate del 1941, ma non ci riuscì. Rimasero tutti bloccati a Leningrado, come milioni di altri cittadini confusi.

Questo quaderno venne scritto dopo la morte della sorella maggiore di Tania. A seguito di quell’evento la piccola iniziò a prendere appunti, segnando i fatti più spaventosi della sua vita. Eccoli:

1) Zhenya è morto il 28 dicembre 1941 alle 12.30

2) La nonna è morta il 25 gennaio 1942 alle 15

3) Leka è morto il 17 marzo 1942 alle 5

4) Zio Vasya è morto il 13 aprile 1942 alle 2

5) Zio Lesha è morto il 10 maggio 1942 alle 16

6) La mamma è morta il 13 maggio 1942 alle 7.30

7) I Savichev sono morti

8) Tutti sono morti

9) Solo Tania è rimasta

Tania morì il 1° luglio 1944. Non sapeva che la sorella Nina e il fratello Misha in realtà si erano salvati. Il diario di Tania fu portato come prova durante i processi di Norimberga

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