Mosca: "In Crimea agiamo nell'ambito di un accordo con l'Ucraina"

Sale la tensione in Ucrainan (Foto: Reuters)

Sale la tensione in Ucrainan (Foto: Reuters)

Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Federazione Russa alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin: “Rispettiamo i patti che sanciscono i termini della presenza della flotta del Mar Nero a Sebastopoli”

La Russia in Crimea agisce nell’ambito dell’accordo, firmato con l’Ucraina, relativo al posizionamento della flotta del Mar del Nord: a dichiararlo è il rappresentante permanente della Federazione Russa alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, che ha risposto così ai giornalisti che gli rivolgevano domande sulla presenza di forze armate russe nella penisola. “Abbiamo un accordo con l’Ucraina che sancisce i termini della presenza della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli. E noi agiamo nell’ambito di tale accordo”, ha dichiarato uscendo dalla riunione convocata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla situazione in Ucraina.

Venerdì il presidente americano Barack Obama ha definito ufficialmente inaccettabile l’intervento di truppe sul territorio ucraino. Un tale sviluppo, ha proseguito Obama, potrebbe mettere a rischio il Summit del G8 di Sochi e provocare un rallentamento della cooperazione economica. Churkin ha aggiunto che la Russia si oppone a una mediazione imposta finalizzata a regolare la situazione in Crimea: “Occorre chiedere alle autorità della Crimea che cosa ne pensano di tale mediazione. Noi ci opponiamo a una mediazione imposta”. Churkin ha anche dichiarato che la Russia nutre sempre interesse per la stabilità e la prosperità in Ucraina, e ha detto di ritenere che “l’instabilità e i problemi in diverse regioni dell’Ucraina siano collegati al fatto che l’accordo del 21 febbraio è stato violato fin dalla sua firma”. Non da Mosca, ma dalle nuove forze arrivate al potere in Ucraina.

Oltre a ciò, Churkin ha sottolineato che l’attuale governo ucraino, eletto sotto le pressioni di piazza Maidan, “non può essere considerato come il governo di unità nazionale”. “È motivo di preoccupazione in alcune regioni dell’Ucraina, soprattutto in seguito all’abrogazione della legge sullo status ufficiale della lingua russa nel Paese da parte della Rada, il parlamento ucraino. Questa decisione ha suscitato forti reazioni in varie regioni ucraine, in particolare in Crimea”, ha spiegato Churkin, secondo il quale il modo migliore per uscire dalla crisi è “ritornare all’accordo del 21 febbraio e rispettarlo alla lettera”.

Quando gli è stato chiesto se la Russia eventualmente prenderebbe parte a una missione di mediazione internazionale in Ucraina, il rappresentante permanente ha risposto che “si dovrà esaminare tale idea”. Venerdì scorso alla Rada ucraina si sono moltiplicati gli appelli a denunciare gli accordi tra la Russia e l’Ucraina riguardanti lo stazionamento della flotta del Mar Nero in territorio ucraino. Questi accordi, detti di Kharkov, sono stati firmati il 21 aprile 2010 nella località di Kharkov dai presidenti di Russia e Ucraina.

In quell’occasione, Victor Yanukovich e Dmitri Medvedev (all’epoca Presidente russo) stabilirono che a partire dal 28 maggio 2017 l’accordo tra Russia e Ucraina riguardante lo stazionamento della flotta del Mar Nero in territorio ucraino e l’accordo sui parametri di spartizione della flotta sarebbero stati prorogati di 25 anni.

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