Aiuti umanitari destinati alle popolazioni ucraine (Foto: Daria Andreyeva)
Mosca invia la quarta colonna autotrasportata con gli aiuti umanitari destinati ai residenti delle province di Donetsk e Lugansk. Secondo quanto ha riferito il vice ministro per le Situazioni d’emergenza, Vladimir Artamonov, il convoglio consegnerà i materiali edili per la ricostruzione delle infrastrutture distrutte.
La Russia ha già inviato tre colonne di aiuti umanitari per le vittime dei combattimenti nelle regioni. Mosca avrebbe già complessivamente inviato seimila tonnellate di aiuti che comprendono generi alimentari (tra cui farina e prodotti conservati), generatori di corrente elettrica, farmaci, indumenti (inclusi quelli invernali) e acqua potabile.
La reazione di Kiev
Secondo le dichiarazioni del presidente ucraino Petro Poroshenko, le colonne di aiuti umanitari sarebbero una prova dell’intervento della Russia nel territorio dell’Ucraina “autonoma”. Il Ministero della Difesa ucraino ha a sua volta reso noto di non aver ricevuto nessuna nota sull’invio di una colonna di aiuti umanitari nel Sud-est del paese.
“Se Mosca effettuerà il trasporto del quarto convoglio come è stato comunicato oggi, tale azione risulterà l’ennesima violzione della Carta delle Nazioni Unite” ha dichiarato nella serata di martedì Jury Vitrenko, vice direttore del Dicastero delle organizzazioni internazionali del Ministero degli Esteri, nel corso di una seduta a porte aperte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Il diplomatico ha inoltre sottolineato che la crisi interna ucraina ha già costretto 275.500 cittadini ad abbandonare le proprie abitazioni. Vitrenko ha contestato le dichiarazioni di Mosca sulla presenza di 830.000 profughi dall’Ucraina.
“Tale cifra non ci pare attendibile dal momento che non è stata accertata da una fonte indipendente, ma scaturisce da un’unica fonte, quella della Federazione Russa” ha dichiarato il diplomatico.
Il vice ministro degli Esteri russo, Grigory Karasin, ha dichiarato a sua volta che i responsabili del dicastero avevano notificato a Kiev l’intenzione di inviare un convoglio nelle regioni bisognose d’aiuto del paese.
“Siamo costretti ad aiutare le regioni del Sud-est dell'Ucraina. Ci eravamo già accordati da tempo sull’invio di aiuti umanitari alle popolazioni del Sud-est ucraino; aiuti, che con l'arrivo dell'autunno e dei primi freddi si renderanno indispensabili” ha rilevato Karasin.
Gli aiuti umanitari attualmente inviati sono in quantità più massiccia dei precedenti. La Russia prevede di consegnare circa 100 tonnellate di merci e prodotti alimentari.
Nell'aprile di quest'anno le autorità di Kiev hanno effettuato delle operazioni antiterrorismo nel Sud-est dellUcraina per soffocare con la forza i focolai separatisti nella regione. Secondo i dati in possesso dell'Onu, l'11 settembre si sarebbero registrati tra i civili 3.200 vittime e oltre 8.000 feriti. Dopo l'incontro a Minsk del gruppo di contatto per la regolamentazione della crisi in Ucraina, le autorità di Kiev e i ribelli filoseparatisti del Donbass avevano raggiunto un accordo sulla tregua che era entrata in vigore dalla sera del 5 settembre.
Gli aiuti umanitari sono davvero una forma di intervento?
“Sul piano formale la Russia avrebbe violato le regole giuridiche. Dopo la nostra dichiarazione di qualche mese fa, all’epoca dell’invio della prima colonna di aiuti umanitari, l’Ucraina aveva assunto una certa posizione politica e intendeva seguire l’esempio della Russia. Kiev aveva bloccato i carichi russi al confine e aveva consegnato il suo convoglio prima del nostro. Da allora il Cremlino ha semplicemente informato Kiev delle sue intenzioni, senza interpellare l’Ucraina”, ha spiegato a Rbth Andrey Suzdaltsev, rettore della Facoltà di Politica ed Economia internazionale.
Gas, accordo in vista tra Russia e Ucraina
Come ha osservato l’esperto, si potrebbe parlare di intervento che viola l’integrità territoriale solo se vi fosse una chiara divisione del territorio operata dai poteri ufficiali e dalle province che si sono autonominate repubbliche. “In base agli accordi di Minsk, le autorità della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Lugansk hanno la facoltà di avviare progetti di collaborazione su larga scala con la Federazione Russa. E l’invio di un convoglio rientra nelle clausole dell’accordo sottoscritto da Kiev e dai leader delle repubbliche” ha spiegato Suzdaltsev.
A detta dell’esperto militare indipendente Viktor Litovkin, Mosca ha cessato di chiedere il benestare di Kiev sull’invio delle colonne di aiuti umanitari dopo la sequela di intoppi burocratici, lungaggini nei controlli e minacce ricevute da parte di gruppi armati fuori dal controllo di Kiev di distruggere i carichi. “I camion transiteranno attraverso i check-point controllati dalle forze della resistenza separatista e ciò costituisce un pretesto per le autorità dell’Ucraina per sollevare un polverone politico e architettare la farsa dell’intervento da parte della Russia. Ma tutti i leader sanno perfettamente qual è il contenuto dei carichi trasportati dai camion e sanno che non ci sono armi. Tuttavia, le informazioni diffuse attraverso gli schermi dei canali televisivi federali fanno insinuare tutt’altro” chiarisce l’esperto.
Come ha rilevato Litovkin, il Comitato internazionale della Croce Rossa si è rifiutato di scortare la colonna per motivi di ordine burocratico e per ragioni inerenti alla sicurezza dei suoi collaboratori” ha sottolineato Litovkin.
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