Il cessate il fuoco che riapre le speranze

(Foto: Reuters)

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Ecco il contenuto della telefonata tra Putin e Poroshenko che traccia una nuova strada per la pace

L’ex portavoce di Putin Dmitri Peskov ha confermato che il colloquio telefonico tra i presidenti c’è stato, tuttavia non ha parlato del raggiungimento di un tale accordo tra i leader dei due paesi. Secondo il suo parere, Putin e Poroshenko avrebbero parlato solo delle varie vie per risolvere la crisiMercoledì mattina sul sito del Presidente dell'Ucraina e sulla sua pagina di Twitter è apparsa una dichiarazione in base alla quale Kiev avrebbe completamente interrotto i combattimenti. "Il risultato della conversazione è stato l'accordo sul cessate il fuoco permanente nel Donbass. È stata raggiunta un'intesa sui passi che porterebbero al raggiungimento della pace”, ha dichiarato nella comunicazione iniziale.

Più tardi, il servizio stampa presidenziale ha chiarito che Putin e Poroshenko hanno concordato una tregua temporanea. La leadership delle repubbliche autoproclamate dubita che tutte le unità dell'esercito ucraino obbediranno alle disposizioni del Presidente circa l'arresto dei combattimenti. "Poroshenko non ha il controllo sui battaglioni punitivi, non è detto che questi rispettino la sua decisione”, ha dichiarato a Ria Novosti Vladislav Brig, capo del servizio di informazione internazionale del Ministero della Difesa della Repubblica Popolare di Donetsk. Quest’ultimo ha detto infatti di non sapere nulla circa eventuali accordi con la Repubblica Popolare di Donetsk riguardo il cessate il fuoco.

Cosa ha spinto il Presidente a porre fine alla guerra

"È arrivato il momento, siamo già in ritardo. Molte ragioni politiche nazionali hanno spinto il Presidente a questo e le innumerevoli vittime tra i militari e i civili”, ha detto a RBTH Pavel Zolotarev, vice direttore dell'Istituto superiore degli Stati Uniti e Canada dell’Accademia Russa delle Scienze. Secondo l'esperto, il cambio di leadership nelle repubbliche autoproclamate avrebbe giocato un ruolo importante nello spingere il Presidente a prendere questa decisione. "Lì poteva trovarsi la “nostra” gente. E questa questione, credo, sia stata sollevata nel corso della conversazione tra Putin e Poroshenko". Zolotaryov ritiene inoltre che l’approdo di navi da guerra americane e francesi nel Mar Nero non abbia inciso sulla decisione del Presidente. "Non è la prima volta che le navi approdano nelle acque del Mar Nero e la loro presenza non ha influito in nessun modo. Si è trattato solo di un alza bandiera e in qualche misura di una dimostrazione di supporto degli alleati della NATO, Bulgaria, Romania, Turchia e della Georgia come partner dell’Alleanza nordatlantica. La Russia non può essere impaurita da questa dimostrazione”, ha aggiunto l'esperto.

Secondo l’esperto militare indipendente, Viktor Litovkin, per il cessate il fuoco Poroshenko ha subito pressioni non solo dalla Russia ma anche dalle file dell'esercito ucraino coinvolte nelle battaglie per la conquista delle regioni di  Donetsk e Lugansk. “L’esercito regolare ha visto un fallimento dopo l'altro nelle ultime settimane. Un ruolo importante nella decisione del Presidente lo ha giocato l’incapacità da parte sua e la mancanza di volontà di continuare a fare la guerra usando la propria gente, a differenza della guardia nazionale e dei battaglioni che sono pagati dagli oligarchi”, ha affermato l’esperto. Come questo ha sottolineato, il malcontento tra la popolazione all'interno di Nezalezhnaya è in crescita, tanto che le madri si rifiutano di mandare i propri figli in guerra per poi vederli tornare in bare di zinco o disabili.

"Gli aspetti finanziari, economici e logistici dell'economia ucraina svolgono un ruolo enorme nella decisione del Presidente. Delle risorse umane ho già parlato: tutti e tre gli aspetti hanno sofferto a causa della guerra. Il paese si trova sull'orlo del collasso economico”, ha affermato Litovkin. Secondo il suo parere, il Presidente dell'Ucraina vuole mostrarsi un pacificatore in occasione del prossimo vertice della NATO in Galles e dimostrare come il sostegno dell'Alleanza atlantica sia stato decisivo per il raggiungimento del cessate il fuoco nell'est dell'Ucraina. "La domanda è: Cosa succederà dopo? Il cessate il fuoco deve essere mantenuto. Contro di questo giocano diversi fattori. Tra questi ci sono i nazionalisti radicali ucraini. Invece per quanto riguarda lo status della Novorossiya, questo è oggetto di negoziati. È possibile che questa possa ottenere lo status speciale all’interno dell’Ucraina, all’interno della quale godrà della massima autonomia: il russo sarà lingua di stato, avrà la possibilità di scegliere i propri leader, di avere una propria polizia e dei propri organi giudiziari”, ha aggiunto Litovkin.

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