Putin saluta il nuovo presidente dell’Abkhazia

Raul Khadzhimba, neoeletto presidente della repubblica di Abkhazia (Foto: Itar Tass)

Raul Khadzhimba, neoeletto presidente della repubblica di Abkhazia (Foto: Itar Tass)

La Russia riconosce i risultati delle elezioni presidenziali che hanno portato alla vittoria di Raul Khadzhimba. Secondo alcuni esperti, si è trattato delle prime votazioni totalmente libere da influenze esterne

Mosca ha salutato l’elezione di Raul Khadzhimba a presidente della repubblica di Abkhazia. Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con lui per la vittoria e ha confermato la sua disponibilità a collaborare per il continuo rafforzamento delle relazioni russo-abkhaze. I politologi russi fanno notare che il nuovo capo della repubblica dovrà risolvere due questioni per nulla semplici: superare la spaccatura generatasi all’interno dell’élite abkhaza e fare dell’Abkhazia, paese tuttora non riconosciuto dalla maggior parte dei paesi nel mondo, un posto attraente per gli investitori e i turisti.

Raul Khadzhimba ha vinto alle elezioni presidenziali anticipate tenutesi lo scorso 24 agosto. Il presidente Putin è stato uno dei primi a congratularsi per la vittoria. In passato, Khadzhimba aveva dichiarato di ritenere necessaria la firma di un nuovo accordo tra Sukhum e Mosca che riguardasse maggiormente l’integrazione nella sfera della sicurezza, valutando tuttavia eccessive le relazioni associative tra Russia e Abkhazia.

L’Abkhazia è stata riconosciuta dalla Russia e da alcuni altri stati, nondimeno, la maggior parte degli altri paesi considerano le elezioni illegali. Alcuni hanno già fatto in tempo a rendere pubbliche le proprie dichiarazioni. Il ministro di stato georgiano, Paata Zakareishvili ha commentato a RBTH a proposito di conciliazione e parità di diritti che “A Tbilisi interessa tutto quanto viene prodotto in Abkhazia”. Ricordiamo che, ufficialmente, Tbilisi considera l’Abkhazia parte della Georgia e si rifiuta di riconoscerne l’indipendenza. “Senza dubbio seguiamo le elezioni, anche se per noi sono illegali. Nel frattempo, siamo pronti a condurre trattative e a collaborare con il leader scelto dalla comunità abkhaza”, ha sottolineato Zakareishvili.

 
Il destino dello spazio post-sovietico

Il famoso politologo abkhazo Ilan Khashig ha puntualizzato nella conversazione con RBTH, che il trionfo di Khadzhimba non è il risultato di un intervento esterno. “Di fatto, a differenza degli anni scorsi, durante l’attuale campagna elettorale la repubblica non ha ricevuto alcuna direttiva dall’esterno. Pertanto serve concludere che la scelta sia stata presa esclusivamente dalla popolazione abkhaza”.

Di diventare presidente a Khadzhimba, ex capo del KGB dell’Abkhazia, ex-vicepresidente è riuscito al quarto tentativo. Prima di questo, due volte ha perso contro Sergej Bagapsh e una contro Aleksandr Ankab. A Khadzhimba sarebbe nel frattempo piaciuto vedere eletto presidente il suo successore, Vladislav Ardzinba; ma allora, nel 2004, aveva perso in una dura lotta che rischiava di trasformarsi in guerra civile.

Un'eredità problematica

Come ha detto all’autore il presidente dell’Istituto moscovita dei nuovi stati, Aleksej Martynov, di fronte al vincitore delle elezioni c’è una sfida difficile: formare una squadra di professionisti-dirigenti capaci di condurre la repubblica fuori dalla stagnazione economica. “È altrettanto importante definire il formato delle relazioni con i paesi confinanti, Russia e Georgia”, ha dichiarato al corrispondente di RBTH Martynov.

Il direttore dell’Istituto di ricerche politiche, membro della Camera pubblica, Sergej Markov nella conversazione con RBTH ha espresso la speranza che Raul Khadzhimba si dimostri un degno presidente dell’Abkhazia. “Ha un’enorme esperienza politica. Al suo posto, molti dopo tante sconfitte sarebbero spariti nell’ombra. Khadzhimba invece ha proseguito la sua battaglia politica e ora è diventato un politico molto forte ed esperto”, ritiene Markov.

Secondo la sua opinione, di fronte al nuovo presidente dell’Abkhazia vi sono questioni incombenti senza la cui risoluzione  non è possibile alcun progresso tangibile. “Khadzhimba dovrebbe individuare lo scenario di riappacificazione tra i due gruppi rivali dell’élite abkhaza”, -ha dichiarato al corrispondente RBTH Sergej Markov. Il secondo compito non meno importante è quello di assicurare garanzie ai potenziali investitori. “Senza seri investimenti non sarà possibile trasformare l’Abkhazia in un centro del turismo internazionale. Vi sono invece grandi chance affinché essa lo diventi, la natura ha dato a questa terra tutto quanto si possa sognare”, ha detto Markov.  

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