I pacchi con gli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Lugansk (Foto: AFP / East News)
“I volontari stanno lavorando da giorni. Preparano i pacchi con gli aiuti umanitari che verranno distribuiti alla popolazione. Ogni cittadino di Lugansk ne riceverà uno”. Lunedì scorso, a Lugansk, è iniziata la distribuzione degli aiuti umanitari russi. Lo ha riferito Igor Plotnitsky, primo ministro della Repubblica popolare di Lugansk, così autoproclamatasi
Il pacco minimo di aiuti al quale ha diritto ogni residente comprende un chilo di riso, grano saraceno, zucchero, tre lattine di carne di manzo lessata sotto sale e dieci litri d’acqua.
Le Nazioni Unite hanno preparato un piano preliminare per fornire aiuti umanitari all’Ucraina. L’organizzazione ha chiesto ai donatori di contribuire con 33,3 milioni di dollari. “Al momento abbiamo un piano preliminare per fornire assistenza umanitaria all’Ucraina, e per questo abbiamo bisogno di 33,3 milioni di dollari. Il piano prevede la distribuzione di aiuti umanitari in molteplici aree, e di garantire acqua e servizi igienici, alloggio, assistenza sanitaria, istruzione”, ha detto Valerie Amos, responsabile dell’Onu che ha anche fatto notare che il piano dovrà essere rivisto e ampliato qualora la situazione continuasse a degenerare.
La precedenza ovviamente va a bambini, anziani e disabili. “Lugansk è bombardata, e durante gli scontri io sono stato costretto a scappare in una regione confinante - racconta Ivan Kondratyuk, residente a Lugansk -. So, per esperienza diretta, che non tutti sono riusciti a ricevere i pacchi degli aiuti umanitari. È evidente e logico che ogni cittadino di Lugansk ne ha bisogno. Non abbiamo né soldi né aiuti dal governo. È la milizia a decidere con quale ordine distribuire gli aiuti. Io sono favorevole a dare la precedenza agli anziani, ai bambini e ai disabili, ma anche gli altri residenti di Lugansk hanno bisogno di aiuto”. Secondo lui la milizia, che molti vedono soltanto in buona luce, non sempre si comporta bene.
“Vorrei aggiungere che non appoggio nessuna delle parti coinvolte nel conflitto, dato che i residenti dell’Ucraina orientale sono consapevoli sia dell’impossibilità di riporre fiducia nelle forze della milizia sia degli ordini spietati di Kiev. Entrambe le controparti stanno agendo contro l’interesse dei civili. Prima che io lasciassi Lugansk, la milizia ha aperto il fuoco contro le case del mio isolato. Tutto ciò è una vera e propria provocazione”, ha detto Kondratyuk.
Maxim Safonov, un altro cittadino di Lugansk che vi risiede da quindici anni, ha raccontato che la fila per ricevere i pacchi degli aiuti umanitari era lunga più di un chilometro. “Per lo più in fila ci stanno gli adulti. Io, quanto meno, non ho visto bambini. Alcuni giorni prima che arrivasse il convoglio, alcune persone non meglio identificate hanno aperto il fuoco contro il mercato centrale della città, con mortai sistemati non lontano dai centri di smistamento degli aiuti. Adesso però la situazione si è calmata, e la gente resta in coda tranquillamente per ottenere i viveri”.
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Gli interventi unilaterali di Mosca
Venerdì scorso una colonna di camion russi Kamaz carichi di pacchi con aiuti umanitari per i residenti del sud-est ha varcato la frontiera tra Russia e Ucraina, non scortata dal personale della Commissione internazionale della Croce Rossa e senza aver ottenuto l’autorizzazione necessaria dall’Ucraina. Kiev ha definito l’episodio un’“invasione diretta” del territorio ucraino. Le autorità ucraine hanno affermato che non ricorreranno all’uso della forza contro i veicoli che trasportano gli aiuti umanitari. Secondo il ministro ucraino degli Esteri, il paese ha garantito “tutti i requisiti necessari per il passaggio in sicurezza del convoglio al fine di evitare le provocazioni”. Il ministro ha sollecitato i partner internazionali dell’Ucraina a “unirsi e condannare con fermezza le azioni illegali e aggressive della Federazione russa”. Secondo il ministro degli Esteri russo, la Russia “ha violato i principi basilari del diritto internazionale, in particolare l’inviolabilità delle frontiere, la non ingerenza nelle questioni interne di un altro stato e il coscienzioso adempimento degli obblighi interni”.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha detto che la Russia si ripromette di inviare un secondo convoglio nel sud-est dell’Ucraina e ha sottolineato la disponibilità di Mosca a negoziare la consegna degli aiuti questa settimana stessa. “In un prossimo futuro intendiamo condurre le trattative per tutti i termini della consegna degli aiuti del secondo convoglio lungo il medesimo itinerario, in conformità con gli stessi parametri e con la partecipazione delle guardie frontaliere ucraine e degli agenti della dogana” ha detto Lavrov in una conferenza stampa a Mosca lunedì.
I nomi dei residenti di Lugansk intervistati sono stati cambiati su loro esplicita richiesta
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