I convogli umanitari entrano in Ucraina

Il convoglio di aiuti provenienti dalla Russia ha varcato il confine ucraino (Foto: Itar Tass)

Il convoglio di aiuti provenienti dalla Russia ha varcato il confine ucraino (Foto: Itar Tass)

I camion sono partiti alla volta di Lugansk nonostante il diniego da parte di Kiev. Mosca: “Non possiamo più tollerare un simile caos e l’incapacità di raggiungere accordi”

Il convoglio russo con il carico degli aiuti umanitari per le regioni del sud-est dell’Ucraina ha ripreso il suo percorso dal posto di blocco “Izvarino” verso Lugansk, anche senza il permesso ufficiale delle autorità di Kiev. Come si legge in un messaggio del Ministero degli Esteri russo, Mosca è intenzionata a fornire assistenza alle vittime delle operazioni militari, nonostante l’opposizione del governo ucraino.

La dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri russo

“Non si possono più tollerare un simile caos, la menzogna palese e l’incapacità di stipulare gli accordi. Tutti i pretesti atti a ritardare la consegna degli aiuti alla popolazione residente nelle zone della catastrofe umanitaria sono esauriti. La parte russa ha preso la decisione di agire. Il nostro convoglio comincia il suo percorso in direzione di Lugansk”, si legge nel messaggio.

 
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“Le responsabilità per le possibili conseguenze delle provocazioni contro il convoglio umanitario ricadranno interamente su coloro che intendono sacrificare destini umani per le proprie ambizioni e per i piani geopolitici, violando sfrontatamente le norme e principi del diritto umanitario internazionale”, si legge nella dichiarazione pubblicata sul sito dell’agenzia.

Il Ministero degli Affari Esteri russo ha sottolineato che Kiev procrastina l’invio del sostegno umanitario per arrivare alla situazione estrema, quando gli aiuti non saranno più necessari.

“Si rafforza la sensazione che l’attuale dirigenza ucraina stia intenzionalmente ritardando l’invio del carico, per giungere alla situazione estrema, quando non vi sarà più nessuno ormai da aiutare. Probabilmente, il calcolo è proprio quello di arrivare con questo risultato all’incontro programmato del 26 agosto”, viene detto nella dichiarazione.

Come rende noto il Ministero degli Esteri, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha confermato che erano state accordate le indispensabili garanzie di sicurezza per il passaggio dei camion. “Gli itinerari di consegna sono noti e controllati dalla missione CICR. Tutto è stato documentato”, si precisa nel comunicato.

In precedenza, la Croce Rossa ha dichiarato che non avrebbe lasciato passare gli aiuti umanitari senza le dovute garanzie di sicurezza “da tutte le parti”.

Le conseguenze

Come ha detto il capo dell’ufficio stampa del Cremlino, Dmitrij Peskov, nell’intervista rilasciata a Kommersant FM, il presidente della Russia è a conoscenza del fatto che il convoglio umanitario sta avanzando in direzione di Lugansk, tuttavia, il portavoce non ha commentato a proposito di come sia stata presa la decisione e a quale livello, se sia stata discussa in presenza della parte ucraina o delle milizie dell’est.

“Tutto questo sta avvenendo alla vigilia di una fila di incontri importantissimi: domenica arriverà il cancelliere tedesco Angela Merkel a Kiev e il 26 agosto a Minsk si svolgerà l’incontro tra Poroshenko, Putin e gli eurocommissari a Minsk. Mi sembra che Mosca voglia incassare alcune vittorie prima di questi eventi”, ha detto a RBTH il ricercatore capo dell’Istituto di analisi sistematica dell’Accademia russa delle Scienze (RAN), Andrej Piontkovskij.

Secondo l’opinione del politologo russo e decano della facoltà di Economia e Politica mondiale NIU VshE, Sergej Karaganov, alla decisione di varcare il confine si era pronti sin dall’inizio, dal momento che Mosca prevedeva perfettamente le resistenze da parte di Kiev. “All’indirizzo del convoglio non mancheranno provocazioni, tuttavia, si tratta di salvare la vita a delle persone, molte delle quali fra l’altro, si sentono legate alla Russia. Per quasto motivo, per prima cosa serve verificare che i carichi raggiungano i destintari”, dice l’esperto.

Come ha sottlineato lui stesso, ci troviamo nella fase iniziale della risoluzione del conflitto in Ucraina, le scommesse potranno solo salire. “A Minsk si potrebbe giungere a un qualche accordo, ma è del tutto evidente che la Russia alzerà le puntate anche se lei stessa non desidera alcun intervento militare. Grandi forze vorrebbero trascinare Mosca in un conflitto armato e le provocazioni per raggiungere questo obiettivo saranno molte”, ritiene Karaganov.

Il testo originale della dichiarazione è pubblicato sul sito del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa.

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