MH17, si aspetta l'inchiesta internazionale

(Foto: Reuters)

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Ecco cosa scrivono i quotidiani russi del 24 luglio sul caso del Boeing malese

Il quotidiano “Kommersant” riferisce che un dipendente dell’Interstate Aviation Committee (IAC, l’organo esecutivo di 11 stati dell’ex-URSS con sede a Mosca) è stato incluso nella commissione internazionale che indaga sulle cause dell’incidente del Boeing nella repubblica di Donetsk. La sua presenza nelle indagini gli dà il diritto di controllare l’oggettività delle conclusioni a cui giungono i colleghi, oltre a poter esprimere ufficialmente il suo disaccordo, chiarisce la testata. Tuttavia, scrive il “Kommersant”, è molto probabile che non sorgeranno contrasti tra i membri della commissione, dato che a loro tocca “solamente confermare che l’aereo era in buone condizioni, che i suoi piloti non hanno commesso errori e che il motivo dell’incidente è il missile”. Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’esperto russo rappresenterà l’IAC.

Il “Kommersant” sottolinea che, se il membro dell’IAC riterrà le indagini tendenziose o politicamente influenzate, potrà ufficialmente dissentire dagli esiti. In ogni caso, secondo il parere degli esperti consultati, non bisogna sopravvalutare il significato politico dell’invito avanzato ad un rappresentante russo di entrare a far parte della commissione internazionale. “Si sa che non rientra tra i compiti dell’indagine internazionale chiarire chi ha abbattuto il Boeing e se l’attacco all’aereo civile sia stato casuale o intenzionale” – riferisce il quotidiano. A tal proposito, il Kommersant ipotizza che non si fermeranno le discussioni tra i politici, i funzionari della difesa e gli agenti delle forze speciali della Russia, dell’Ucraina e degli Stati Uniti, “nonostante queste persone, a differenza di esperti tecnici, difficilmente troveranno un punto d’incontro”.

Su “Nezavisimaya Gazeta” si parla di un Petro Poroshenko che continua a dichiarare che è in corso una guerra contro l’Ucraina, anche se si rifiuta di introdurre la legge marziale. Secondo il quotidiano, durante uno degli incontri con i rappresentanti delle frazioni e dei gruppi parlamentari, Poroshenko ha spiegato che l’introduzione della legge marziale significherebbe l’interruzione dei prestiti da parte del FMI e il divieto in Ucraina di importare prodotti militari o a duplice uso. “I rappresentanti del team del presidente credono inoltre che la legge marziale non consentirebbe l’indizione di elezioni parlamentari nell’est dell’Ucraina, per cui gli abitanti delle repubbliche di Donetsk e di Lugansk non potrebbero fare la propria scelta” – precisa il quotidiano. In più, Nezavisimaya Gazeta sottolinea che ancora prima che gli esperti iniziassero le indagini, “a Kiev veniva annunciato con certezza che l’aereo era stato abbattuto dai separatisti che avevano ricevuto un arsenale missilistico dalla Russia”. Per questo motivo, il quotidiano ipotizza che l’Ucraina potrebbe imporre sanzioni personali a singoli individui della leadership russa: per esempio, il quotidiano ricorda che recentemente il Ministero degli interni ucraino ha avviato un’indagine contro Sergey Shoigu, a capo del Ministero della difesa russo, e contro l’uomo d’affari Konstantin Malofeev, i quali sono sospettati di aver predisposto forniture tecnico-militari alle autoproclamate repubbliche popolari di Donketsk e Lugansk.

“Le sanzioni settoriali potrebbero riguardare, invece, le imprese del complesso militare-industriale, l’industria automobilistica, aeronautica e aerospaziale. Tutte sfere dell’alta tecnologia molto sensibili” – secondo l’ipotesi di un esperto. Egli ha anche precisato che “la quantità di prodotti esportati in Ucraina non è tanto elevata quanto quella che dall’Ucraina viene esportata in Russia”, per cui i produttori ucraini sarebbero costretti a cercare nuovi mercati di sbocco. Nezavisimaya Gazeta informa i suoi lettori che a Kiev si ammette la possibilità di sanzioni contro alcune banche russe, ma solo nel caso in cui i servizi di sicurezza ucraini dimostrassero la loro partecipazione al “finanziamento dei terroristi”. Tuttavia, gli esperti interpellati dal quotidiano dubitano che ciò potrà accadere.

“Gazeta.ru” scrive che la Verkhovna Rada ucraina potrebbe tenere una riunione a porte chiuse il cui tema centrale sarebbe l’introduzione della legge marziale nel Donbass. “Gazeta.ru” riporta le parole di Vladimir Fesenko, il presidente del Centro di studi politici “Penta”, secondo cui, per il desiderio di cambiare lo status delle regioni interessate dal conflitto armato, si sta chiaramente tentando di evitare elezioni parlamentari anticipate. In conformità con la legislazione ucraina, solo il presidente può decidere di introdurre la legge marziale. Di conseguenza, i deputati non possono di propria iniziativa costringere Petro Poroshenko a introdurre la legge marziale, ma solo sollecitarlo. Inoltre, fa notare il quotidiano, lo stato di legge marziale prevede, tra le altre cose, la confisca di proprietà private, fino alla sottrazione delle abitazioni ai cittadini in base ai bisogni dell’esercito, e ciò “non contribuisce affatto alla crescità di popolarità delle operazioni militari”.

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