Foto Itar Tass
Nonostante l’appello fatto dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese Francois Hollande al cessate il fuoco, Kiev è convinta che non si possa ancora parlare di soluzione pacifica del conflitto nel Donbass. Lo scrive Rossiyskaya Gazeta, aggiungendo che, in risposta agli appelli di pace dell’Europa, sono arrivati i commenti del vice capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Valery Chalyj circa la non fattibilità di negoziati ufficiali.
Inoltre, con riferimento alla dichiarazione dell'ex ministro della difesa ucraino Mikhail Koval, il giornale afferma che Poroshenko aveva già firmato un piano per proseguire le operazioni militari nella regione del Donbass. "Mentre l'orgoglio nazionale ucraino non permette a Kiev di trattare con il Donbass, l’economia nazionale ucraina è in ginocchio”, scrive Rossiyskaya Gazeta. Ci sono, per esempio, dei ritardi sul pagamento delle pensioni e questo significa - ha sottolineato la redazione - che nel mese di agosto i pensionati ucraini potrebbero accusare il prezzo “dell’operazione antiterroristica”.
Secondo il quotidiano russo, mentre "l'economia del paese sta sprofondando nel baratro e può sperare solo in nuovi prestiti, l’ideologia “dell’ucrainicità” sta attraversando un periodo di fioritura". La redazione scrive che siamo al punto in cui l'Istituto della memoria nazionale presso il Ministero della cultura è stato equiparato dal gabinetto dei ministri agli organi del potere esecutivo. "Questa organizzazione che ha al suo interno storici-russofobi, in precedenza era un organo consultivo che stabiliva gli "standard” della storia Ucraina e che indirizzava i media locali sui temi storici”, ricorda Rossiyskaya Gazeta.
La settimana di tregua condizionata nell'est dell'Ucraina, durante la quale le battaglie di posizione non si sono fermate e i rapporti di forza non sono cambiati, è in fase di ultimazione. Lo ha scritto la Nazavisymaya gazeta. La redazione scrive che nel fine settimana sono aumentate le operazioni sia da parte dell'esercito ucraino che da parte delle milizie.
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Il rappresentante ufficiale del Ministero di affari esteri della Russia Alexander Lukashevich ha smentito la notizia secondo cui la Russia potrebbe effettuare un'operazione di mantenimento della pace nel territorio dell’Ucraina, sottolinea la Nezavisimaya gazeta.
Le milizie, secondo il giornale, accusano la Russia per il mancato supporto. Il giornale ha scritto che i capi delle Repubbliche Popolari autoproclamate hanno parlato di riorganizzazione delle forze e di una nuova fase della lotta per l'indipendenza.
Come scrive il giornale, anche l'esercito ucraino questa settimana ha messo in piedi un nuovo piano d'azione. "Le parti sembrano determinate a combattere. A Kiev si dice che tra due-quattro settimane i combattimenti nel Donbass potrebbero terminare se la Russia non interverrà”, conclude il giornale. Nezavisimaya Gazeta suggerisce che, anche se l'esercito ucraino (come al momento promesso dai generali) tra un mese riprenderà il controllo delle regioni di Donetsk e Lugansk, gli scontri non si fermeranno e si passerà alla fase della "resistenza".
Il giornale Expert ha osservato che nella Repubblica popolare di Donetsk è cominciato il tanto atteso processo di centralizzazione del potere. “Il processo si sta svolgendo in maniera abbastanza dolorosa, ma le autorità della Repubblica sono consapevoli del fatto che altrimenti la capitale del Donbass non avrebbe una difesa adeguata”, scrive la redazione. Secondo Expert una missione chiave adesso sarà la difesa di Donetsk: la presa di questa città da parte delle forze ucraine significherebbe virtualmente la sconfitta della Repubblica.
Ci sono abbastanza armi e volontari per la difesa, secondo il giornale, tuttavia non ci sono abbastanza persone per la difesa. Tuttavia, la leadership della Repubblica popolare di Donetsk spera che in un prossimo futuro non ci sia questo problema anche perché, grazie alla destinazione di fondi appositi, i soldati riceveranno un salario decente, ha scritto il giornale. Le autorità prevedono infatti di inquadrare le milizie dal punto di vista contrattuale. "Se Donetsk inizierà davvero a pagare le milizie, vista la difficoltà di trovare un lavoro nel Donbass (in parte a causa della guerra civile e in parte a causa della chiusura all'inizio dell'anno del mercato russo alle merci ucraini), non ci saranno più problemi relativi al reclutamento di volontari nelle forze armate, ha scritto il giornale.
Secondo il giornale, la situazione strategica militare ucraina rimane grave: nonostante siano già state conquistate diverse città, le truppe non hanno ancora un piano preciso su come prendere il controllo su Donetsk. "In tutto questo, tutti sanno che il tempo gioca a sfavore di Kiev” ha sottolineato Expert. Il giornale scrive che sono peggiorati i rapporti anche con la Russia, accusata dalle autorità ucraine di dare un sostegno concreto ai "terroristi" del Donbass. Tuttavia, Expert non esclude che i negoziati per il gas potrebbero riprendere nel prossimo futuro. "I rappresentanti di Kiev dovranno dimostrare una maggiore flessibilità sulla questione del pagamento dei debiti e sulla continuazione dell'operazione antiterroristica” scrive il giornale.
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